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6 cattive abitudini che uccidono gli spermatozoi

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 28 Febbraio, 2017

spermatozoi: 6 azioni che potrebbero danneggiarli

Molti uomini sono spesso così preoccupati dal numero degli spermatozoi prodotti, da dimenticare quanto la qualità del proprio liquido seminale sia fondamentale per la fecondazione. Si calcola, infatti, che circa il 15% delle coppie non riesca ad avere figli dopo un anno di tentativi di concepimento.

L’infertilità maschile può essere causata da diversi fattori, quali alcool e tabagismo che compromettono la quantità e la qualità dello sperma prodotto.

Ma ci sono anche altre abitudini e fattori ambientali che influenzano la produzione di spermatozoi e conoscerle può aiutare a ridurre i rischi di infertilità maschile.

  1. Mangiare Bacon: una cattiva abitudine per la fertilità

Per quanto possa essere gustoso, il bacon si è dimostrato un pessimo alleato per la salute dei propri spermatozoi. Un recente studio, condotto dall’Università di Harvard, ha esaminato le abitudini alimentari di circa 150 uomini e delle rispettive compagne ed è emerso che gli uomini che mangiano regolarmente carni rosse tendono ad avere una minore produzione di sperma.

  1. Sauna, perché è meglio evitarla…

La sauna è generalmente considerata il modo migliore per espellere le tossine dal corpo. I ricercatori dell’Università di Padova hanno però scoperto che sessioni di sauna ripetute più volte a settimana determinano una calo della produzione di sperma, probabilmente a causa dell’esposizione prolungata alle alte temperature.

Tuttavia, la produzione di sperma tende a tornare alla normalità una volta interrotte le sessioni di sauna.

  1. Stress, nemico dello sperma

Lo stress e l’ansia possono avere effetti negativi sulla salute e in particolare sulla fertilità maschile. Un recente studio ha valutato la qualità del liquido seminale di uomini di età compresa tra i 38 e 49 anni. Ne è emerso che gli uomini che conducono una vita particolarmente stressante, hanno maggiori problemi di fertilità.

Al contrario, lo stress legato al proprio lavoro non ha ripercussioni sulla qualità del liquido seminale, ma riduce la quantità di testosterone prodotto. In conclusione, gli uomini più stressati tendono ad avere una minore concentrazione di spermatozoi all’interno dell’eiaculato e gli spermatozoi sono inoltre caratterizzati da scarsa motilità.

  1. L’utilizzo del portatile, non aiuta la fertilità

Tenere a lungo un portatile sulle proprie gambe può ridurre il numero di spermatozoi prodotti quotidianamente dai testicoli, a causa del calore generato dal portatile.

In realtà c’è un altro fattore che altera la produzione di spermatozoi: le radiazioni emanate da un router Wi-Fi. Queste radiazioni provocano danni al DNA che portano alla produzioni spermatozoi poco mobili.

  1. Esposizione a pesticidi, un pericolo per la fertilità

L’esposizione ai pesticidi è associata a diverse patologie, tra cui malformazioni congenite, danni cerebrali, cancro e persino una ridotta produzione di spermatozoi.

I ricercatori dell’Università di Washington hanno osservato gli effetti dei pesticidi più comuni e i risultati hanno mostrato i danni subiti dagli spermatozoi in seguito all’esposizione a pesticidi.

  1. Fumare marijuana, meglio non eccedere

Sono numerosi gli studi condotti per determinare gli effetti della marijuana sulla salute e molto spesso i risultati appaiono controversi. Da una ricerca effettuata dall’Università di Buffalo su circa 19 consumatori abituali di marijuana è emerso un calo della qualità degli spermatozoi, che appaiono incapaci di risalire lungo le tube uterine per fecondare l’ovocita.

Limitare queste 6 abitudini potrebbe quindi portare ad importanti benefici sulla propria salute e ridurre i rischi di infertilità.

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Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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