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6 cose che non sai sui lividi

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 29 Aprile, 2021

Come curare gli ematomi

Un ematoma è una qualsiasi raccolta i sangue fuoriuscito dal circolo ematico e accumulatosi in tessuti o organi.

La sua gravità dipende dalla localizzazione, dall’intensità del trauma che lo ha generato, dal tipo di vaso sanguigno lesionato e dall’efficienza della capacità di coagulazione del sangue. Un ematoma superficiale può portare alla formazione di un livido, detto anche ecchimosi.

Con i lividi conviviamo fin da bambini, ma li conosciamo davvero? Ad esempio, avresti mai detto che potrebbe comparirti un livido anche senza una contusione? Vediamo insieme 6 curiosità che probabilmente non sai sui lividi.

Lividi: tutto quello che ancora non sai

Conosci i tuoi lividi? Vediamo alcune curiosità:

  1. Non sono causati solamente da contusioni – I lividi possono comparire in seguito ad una contusione, in quanto da questa si potrebbe assistere ad una rottura dei capillari che comporta un travaso di sangue nei tessuti cutanei o sottocutanei. A volte, però, possono presentarsi spontaneamente. La causa potrebbe essere addirittura un’alterazione nella coagulazione del sangue e pertanto è raccomandato consultare un medico.
  2. Non sempre scompaiono autonomamente in pochi giorni – Un livido per guarire completamente richiede dai 30 ai 40 giorni. I tempi di guarigione, però, sono proporzionali alla sua gravità: un livido piccolo e non particolarmente grave potrebbe riassorbirsi molto prima.
  3. Il dolore dipende dalla loro grandezza – Se la parte interessata è maggiore, il dolore sarà più intenso, così come i tempi di guarigione saranno più lunghi. Si ricorda comunque che generalmente i lividi non sono da considerarsi un problema fisico grave.
  4. Potrebbero far male anche senza toccarli – Un livido solitamente fa male al tatto. L’intensità di tale dolore dipende sia dal grado di sensibilità individuale sia dalla gravità della contusione subita. Quando l’ecchimosi è molto diffusa, però, il dolore potrebbe manifestarsi anche spontaneamente, senza toccare la parte interessata.
  5.  Il loro colore varia con il passare dei giorni – La colorazione di un livido è omogenea e varia in modo uniforme: nei primi giorni sarà di colore viola–bluastro, poi verdognolo ed infine giallo. Questo cambiamento è dovuto al riassorbimento da parte dei tessuti dell’emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nei globuli rossi.
  6. Ne soffrono maggiormente anziani e bambini – Sono maggiormente predisposte alla formazione dei lividi quelle categorie di persone la cui pelle è poco resistente come i bambini e gli anziani. In particolar modo, negli anziani le ecchimosi potrebbero arrivare addirittura a macchiare la pelle permanentemente.

I rimedi contro gli ematomi

Ematomi, che fare? Ecco alcuni rimedi efficaci e sicuri.

  • Crioterapia – In caso di ematoma semplice la crioterapia è un ottimo rimedio. Consiste nel mettere il prima possibile una borsa di ghiaccio sulla parte colpita ogni circa 15 minuti nelle seguenti 24/48 ore. Tale operazione favorisce la restrizione dei vasi sanguigni lesi dalla contusione. L’utilizzo del ghiaccio è anche utile per evitare che la parte si gonfi. Infatti, la contusione provoca il rilascio di istamina, una sostanza che si attiva a 8/9°C. Con il ghiaccio la temperatura scende a 0°C, pertanto l’attivazione dell’istamina si blocca ed è possibile evitare l’infiammazione.
  • Dieta  È consigliato assumere molta frutta e verdura ricca di vitamine per le loro proprietà vasoprotettrici, in particolare della Vitamina C.

Potrebbe risultare utile ricorrere ad alcuni rimedi naturali contro gli ematomi, come:

  • pomate a base di arnica (Arnicamontana L) dall’azione antinfiammatoria ad uso topico, caratterizzate da proprietà antiechimatose, antireumatiche e analgesiche;
  • pomate con ippocastano (Aesculus hippocastanum) dall’azione antinfiammatoria ed antiedemigena;
  • pomate con calendula (Calendula officinalis L.) dalle proprietà calmanti e lenitive;
  • creme a base di iperico (Hypericum perforatum) dalle proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e vasocostrittrici, ossia che favoriscono il riassorbimento. È inoltre consigliato anche in caso di ematoma associato a piccole lesioni o abrasioni cutanee;
  • impacchi di argilla dalle proprietà antinfiammatorie.

In alcuni casi, è necessario ricorrere a cure farmacologiche. Anche una tra le seguenti cure potrebbe rivelarsi utile:

  • applicare pomate ad azione antidolorifica o antinfiammatoria;
  • assumere un farmaco antinfiammatorio per via orale;
  • seguire una terapia anticonvulsivante, solamente in caso di ematomi cranici gravi;
  • assumere farmaci antibiotici, solamente in caso di ematoma associato a ferita infetta.

Si ricorda che dosi e modalità d’uso devono essere raccomandate dal proprio medico, in seguito alla valutazione dell’entità dell’ecchimosi.

In caso di sospetto ematoma degli organi interni o ematoma di tipo grave è necessario rivolgersi immediatamente ad un medico. Potrebbero rivelarsi utili ecografie, radiografie o altri test diagnostici per evidenziare eventuali complicanze (quali emorragie).

In caso di ematoma complesso, la soluzione consiste nel riposo forzato. In ogni caso, come già detto, i lividi non sono da considerarsi un problema fisico di tipo grave, ma bisogna comunque prestarci attenzione senza sottovalutarli!

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Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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