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Aids: trasmissione e sopravvivenza

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 22 Novembre, 2016

hiv: come si trasmette la malattia virale

La trasmissione dell’HIV comporta l’acquisizione di una infezione virale dalla quale non si potrà mai guarire. La fase tardiva dell’infezione da HIV è la malattia conclamata, ovvero l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita), fase in cui la manifestazione della sintomatologia ha un forte impatto sul corpo.

L’HIV è un retrovirus, cioè un virus che ha l’RNA, come materiale genetico, ma per completare il ciclo infettivo, deve trasformare l’RNA in DNA, attraverso un processo noto come trascrittasi inversa.

Dopo, l’infezione l’HIV attacca e indebolisce il sistema immunitario, moltiplicandosi velocemente nel sangue. Quando il corpo inizia a reagire all’infezione, compaiono sintomi para-influenzali. Per un periodo più o meno lungo, gli anticorpi riescono a fronteggiare l’infezione ma, piano piano, il sistema immunitario viene indebolito e non riesce più a combattere il virus. Lo stadio tardivo dell’infezione (AIDS) vede il declino dei linfociti CD4 che non sono più in grado di difendere il corpo da certi tipi di infezioni e malattie.

Aids: come si trasmette?

L’HIV viene definito un virus a trasmissione sessuale. Tutti i fluidi biologici infetti sono potenzialmente contagiosi, tra cui:

  • Sperma
  • Sangue
  • Secrezioni vaginali
  • Latte materno

La saliva risulta contagiosa soprattutto in presenza di problemi in bocca che determinino per esempio la fuoriuscita di sangue.

Il contagio può avvenire sia per via sessuale, attraverso rapporti sessuali non protetti, sia per via ematica, attraverso lo scambio di siringhe, strumenti sanitari non sterili, trasfusioni di sangue, etc.

Un neonato può contrarre l’HIV dalla madre, se è infetta.

Hiv: quanto dura il periodo di incubazione?

L’infezione da HIV passa essenzialmente attraverso 4 stadi principali:

  • incubazione
  • infezione acuta
  • periodo di latenza
  • AIDS

L’iniziale periodo di incubazione, totalmente asintomatico (privo cioè di sintomi), dura mediamente da 2 a 4 settimane dal momento del contagio.

Il secondo stadio, l’infezione acuta, dura in media 28 giorni (ma in genere meno) e si manifesta in alcuni casi attraverso sintomi di tipo influenzale:

  • febbre
  • linfoadenopatia diffusa (ingrossamento dei linfonodi)
  • faringite
  • manifestazioni cutanee
  • mialgia (dolore muscolare)
  • malessere
  • ulcere orali
  • mal di testa
  • ingrossamento del fegato/milza
  • perdita di peso
  • mughetto
  • sintomi neurologici

La terza fase diventa nuovamente priva di sintomi e può durare da qualche anno a oltre 15, fin quando sopraggiunge la fase dell’AIDS con sviluppo di infezioni e tumori di varia natura (polmonite, micosi, …)

Potrebbero passare 10 anni o più prima che si manifestino i sintomi. Nell’arco di questo tempo, possono trasmettere il virus senza nemmeno sapere di averlo.

Hiv: l’aspettativa di vita

Non esistono cure per la guarigione dall’HIV o dell’AIDS. La terapia antiretrovirale è l’unico modo per permettere di tenere sotto controllo il virus, allontanando la probabilità che distrugga il sistema immunitario. I bambini che contraggono l’HIV al momento della nascita sviluppano l’AIDS prestissimo e tendono ad avere complicazioni più gravi rispetto agli adulti con il virus.

I nuovi farmaci hanno permesso di garantire, ai pazienti sieropositivi trattati, un’aspettativa di vita migliore, anche nel caso di diagnosi ritardata la sopravvivenza media è spesso di qualche decennio o più. Grazie a questa terapia, chi ha contratto il virus può prevenire l’insorgenza dell’AIDS e godere di un’aspettativa di vita pari a quella della popolazione generale.

Il momento di inizio della terapia antiretrovirale è fondamentale per migliorare l’aspettativa di vita: prima si inizia la terapia e più è probabile garantire un’aspettativa pari a soggetti sani, al punto che, nei Paesi sviluppati, viene definita ormai malattia cronica e non più malattia mortale.

 

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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