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In che modo alcol e marijuana influenzano la guida?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 03 Agosto, 2015

Tra le preoccupazioni di chi non vuol proprio vedere la marijuana legalizzata e venduta nel proprio stato, c’è la paura che molte più persone vengano coinvolte in incidenti fatali a causa del suo utilizzo. Un team di ricerca dell’Università dell’Iowa ha cercato di rispondere a queste preoccupazione con uno studio, che ha previsto l’utilizzo di un simulatore di guida per valutare gli effetti combinati e non di alcol e marijuana.

Come si è svolta la ricerca?

Per assicurarsi un corretto dosaggio, i ricercatori hanno fornito ad ogni partecipante un drink alcolico o uno analcolico con il sapore alterato e un vaporizzatore con marijuana o uno a effetto placebo.

Il ricercatore Tim Brown, corrispondente dello studio, ha affermato che le sostanze combinate hanno dato un effetto aggiuntivo. I soggetti, infatti, non riuscivano a rimanere nella propria corsia e tendevano a sbandare molto. Tuttavia, somministrando una sola sostanza alla volta, sono stati ottenuti dei risultati ben diversi.

Le ricerche hanno evidenziato che il solo utilizzo della marijuana non ha effetti diversi da un soggetto con lo 0,08% di contenuto alcolico nel sangue. Per contro, i partecipanti sotto effetto di alcol non solo tendevano a sbandare, ma non riuscivano a rimanere nella propria corsia. Inoltre, anche la velocità del veicolo era molto incostante.

Quali sono stati i risultati ottenuti?

La ricerca, condotta su scala ristretta, ha dimostrato che guidare in stato di ebbrezza è più rischioso che guidare sotto effetto stupefacente dovuto alla marijuana, nonostante nessuno sia al sicuro. L’autore ha tuttavia evidenziato un problema sostanziale. Chi guida in stato di ebbrezza risulta positivo ai test, mentre chi fuma marijuana tende a risultare positivo anche a distanza di molti giorni e senza essere necessariamente “sballato”, perché la sostanza rimane nel sangue più a lungo dell’alcol.

La faccenda è particolarmente delicata negli stati in cui si è legalizzata la marijuana a scopo terapeutico, perché è stato registrato un aumento degli incidenti che hanno coinvolto persone risultate positive ai test per il consumo della marijuana. Tuttavia, è possibile che quelle persone non fossero sotto effetto stupefacente al momento dell’incidente.

Nonostante ciò, il numero di incidenti mortali è rimasto praticamente invariato dal 2013, anno in cui la sostanza non era stata ancora legalizzata, al 2014.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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