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Le apnee notturne nei bambini: cause, sintomi e rimedi

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 31 Agosto, 2016

Le Apnee notturne nel bambino: cause e terapie

La sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS) è una condizione patologica nella quale i normali movimenti respiratori si arrestano per  10/15 secondi.

Si tratta di vere e proprie interruzioni della respirazione durante il sonno, causate da un blocco temporaneo del passaggio dell’aria nelle vie aeree superiori, situate appena dietro al naso e alla bocca. Queste interruzioni possono ripetersi anche più volte all’ora.

Le apnee notturne sono un problema per grandi e piccini. Il direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno, Francesco Peverini, stima che il 2% dei bambini soffre di apnea rischiando importanti complicazioni mentre, negli adulti, questa percentuale raddoppia seppur con rischi minori rispetto a quelli potenziali in età pediatrica.

La momentanea assenza di respiro sarebbe dovuta alla rilassatezza dei tessuti della gola, che provoca un momentaneo arresto di respiro, il più delle volte a bloccare il passaggio dell’aria. Il più delle volte a bloccare il passaggio dell’aria sono le tonsille ingrossate o le adenoide ipertrofiche.

Quali sono le cause delle apnee notturne?

Tra le cause più comuni di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno troviamo:

Apnee notturne nei bambini: i sintomi

Un bambino che soffre di apnee notturne presenta una scadente qualità del sonno e ciò potrebbe avere delle conseguenze, quali:

  • Cefalea mattutina
  • Iperattività diurna
  • Problemi comportamentali
  • Rendimento scolastico basso
  • Fatica a mantenere l’attenzione
  • Svogliatezza
  • Sonnolenza (ma non è la norma nei bambini con la sindrome dell’apnea ostruttiva, a differenza di quanto accade negli adulti)
  • Irritabilità
  • Russamento durante il sonno (la cui causa potrebbe essere anche un banale raffreddore o l’assunzione di una posizione sbagliata)
  • Risvegli frequenti e improvvisi
  • Enuresi notturna (pipì a letto)
  • Respirazione a bocca aperta durante il giorno

Quali rischi possono comportare le apnee notturne nei bambini?

Tra i rischi determinati dalle apnee notturne si annoverano:

  • ipertensione arteriosa
  • alterazioni metaboliche
  • riduzione delle capacità riflessive e del quoziente intellettivo
  • deficit cognitivi (un sonno disturbato non consente un sano recupero ai neuroni, l’accrescimento ponderale nei piccoli avviene, infatti, durante il sonno profondo)

La polisonnografia come indagine diagnostica dell’apnea notturna

Il pediatra avrà bisogno di diversi elementi per formulare diagnosi. L’individuazione della causa sta alla base della risoluzione del problema delle apnee notturne.

La polisonnografia, ovvero studio del sonno e delle sue interruzioni, attraverso l’introduzione i elettrodi sul capo per monitorare, servendosi di un monitor, l’evoluzione delle onde caratteristiche del sonno. Queste onde indicano l’esatto momento delle apnee. Durante il test vengono registrati anche i movimenti del torace e a dell’addome, il flusso oronasale e la saturazione di ossigeno nel sangue.

Apnee notturne: rimedi e terapie per bambini e neonati

Nei casi di riniti allergiche o infiammazioni oronasali, può essere d’aiuto un trattamento farmacologico con antistaminici e antinfiammatori o l’utilizzo del CPAP. Se il bambino soffre di obesità, occorre cercare di intervenire sul peso del bambino. Per quanto concerne le apnee ostruttive dovute a ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi, invece, è l’intervento chirurgico che risolve il problema. Ovviamente sarà sempre uno specialista, durante la visita pneumologica, a valutare le condizioni del paziente.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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