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Apnee notturne e obesità: due disturbi correlati

Valerio Gestri | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Marzo, 2020

L'Obesità: un fattore di rischio per le apnee notturne

Quando si parla di sindrome delle apnee notturne (OSAS) s’intende un disturbo respiratorio che compare solo in presenza di un riposo prolungato durante la notte. Questo problema è causato dall’obesità nel 60% dei casi.

Come si manifestano le apnee notturne?

Di solito, questo meccanismo completamente fisiologico non crea nessun blocco respiratorio, ma in chi soffre di apnee, invece, questa sorta di riduzione della faringe è molto più accentuata e, pertanto, finisce per bloccare la respirazione creando un vero e proprio stop respiratorio di una decina di secondi.

In questa situazione, l’ossigeno non riesce più ad arrivare al cervello, che inizia a mandare dei messaggi di allarme che incitano la persona a svegliarsi anche solo in parte per riprendere il controllo attivo della respirazione.

L’apnea ostruttiva del sonno (OSAS) è una malattia caratterizzata da episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori che si verificano durante il sonno. Le caratteristiche associate comprendono:

Come influisce l’obesità sulle apnee notturne?

La prevalenza di OSAS è 2-3% e 4-5% nelle donne e negli uomini di mezza età, rispettivamente. La prevalenza di OSAS tra i pazienti obesi supera il 30%, raggiungendo il più alto valore nel 50-98%. L’obesità è probabilmente il più importante fattore di rischio per lo sviluppo della sindrome.

Numerosi studi hanno dimostrato lo sviluppo o il peggioramento dell’OSAS con l’aumento di peso, al contrario del miglioramento sostanziale con la riduzione del peso.

Ci sono diversi meccanismi responsabili dell’aumento del rischio di apnee con l’obesità. Questi comprendono la riduzione delle dimensioni della faringe a causa di tessuto adiposo all’interno delle vie aeree o nelle sue pareti laterali, una diminuzione dei muscoli delle vie aeree, a causa dei depositi di grasso nei muscoli, e la riduzione delle dimensioni delle vie aeree superiori secondarie, come effetto della massa grassa nell’addome.

Questi meccanismi sottolineano l’importanza del grasso accumulato nelle regioni dell’addome e del collo. È l’addome a influenzare la dimensione delle vie aeree superiori e la loro funzione. Quindi, l’obesità è associata a un aumento della collassabilità delle vie aeree superiori, con un miglioramento notevole dopo la riduzione del peso.

Dimagrire è il primo passo per ridurre il rischio di apnee notturne

Al contrario, l’OSAS può predisporre gli individui a peggiorare l’obesità a causa della privazione del sonno, della sonnolenza diurna e del metabolismo modificato. Le apnee notturne sono associate a un aumento dell’attivazione simpatica, della frammentazione del sonno e all’insulino-resistenza, che potrebbe condurre al diabete e all’aggravamento di obesità.

Inoltre, il disturbo può essere associato ai cambiamenti della leptina, grelina e orexina. Così, sembra che l’obesità e le apnee formino una sorta di circolo vizioso.

Apnee notturne: quali sono i fattori di rischio?

L’apnea del sonno può colpire chiunque, anche i bambini. Ma alcuni fattori ne aumentano il rischio, come:

  • Peso in eccesso. Le persone che sono obese hanno un rischio quattro volte maggiore di sviluppare l’apnea del sonno rispetto alle persone normopeso. I depositi di grasso intorno alle vie aeree superiori possono ostacolare la respirazione. Ma non tutti coloro che hanno l’apnea del sonno sono in sovrappeso.
  • Circonferenza del collo. Le persone con il collo più spesso possono avere delle vie respiratorie strette. Per gli uomini, il rischio aumenta se la circonferenza del collo è di 43 centimetri o più grande. Nelle donne, il rischio aumenta se la circonferenza del collo è di 38 centimetri o più.
  • Essere di sesso maschile. Gli uomini hanno il doppio delle probabilità di avere l’apnea del sonno. Tuttavia, le donne aumentano il rischio se sono in sovrappeso e il rischio appare anche dopo la menopausa.
  • Essere anziani. L’apnea del sonno si verifica significativamente più spesso negli adulti più anziani.
  • Storia familiare. Se alcuni membri della propria famiglia hanno l’apnea del sonno, si potrebbe essere a rischio.
  • Uso di alcool, sedativi o tranquillanti, che rilassano i muscoli della gola.
  • Congestione nasale. Se avete difficoltà a respirare attraverso il naso – che si tratti di un problema anatomico o di un’allergia – è molto più probabile sviluppare l’apnea ostruttiva del sonno.

Cosa si può fare per combattere le apnee notturne?

Innanzitutto, la prima cosa da fare è una dieta ferrea per perdere peso. In secondo luogo, sarà uno specialista, a cui è bene affidarsi, a valutare il miglior trattamento da seguire, come:

  • evitare il consumo di bevande alcoliche;
  • dormire su un lato e non in posizione supina;
  • usare, se consigliato, uno spray nasale per migliorare la respirazione;
  • smettere di fumare.

In alcuni casi, potrebbe essere consigliato l’impiego di uno strumento per la ventilazione a pressione positiva continua. Il ventilatore a pressione positiva continua (CPAP) impiega una maschera che copre il naso e la bocca, oppure solo il naso per garantire il corretto apporto di ossigeno.

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Scritto da Valerio Gestri | Blogger

Laureato in Lettere Moderne, ho una pluriennale esperienza nella redazione di contenuti. Dopo aver lavorato come redattore cartaceo e multimediale, collaboro come freelance, coltivando le mie passioni: la scrittura e l'informazione!.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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