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Carbone vegetale: perché fa così bene (c’entra anche il colesterolo)

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 16 Maggio, 2019

carbone vegetale per colesterolo: ecco come abbassarlo con rimedi omeopatici

Il carbone vegetale è uno dei rimedi naturali più utilizzati per ridurre non solo l’accumulo di gas intestinali, ma anche il colesterolo cattivo in eccesso. Tuttavia, è anche ampiamente utilizzato come trattamento d’emergenza per contrastare l’avvelenamento e l’overdose da droghe.

Inoltre, può essere utile sia alle donne incinte per curare i problemi di reflusso biliare sia a uomini e donne di tutto il mondo, per prevenire le sbornie (prima di una serata alcolica!). Insomma, gli usi sono tanti e molto diversificati.

Come funziona il carbone vegetale in polvere e perché è così efficace? Vediamo di capirne di più.

Cos’è il carbone vegetale attivo

Il carbone vegetale attivo è un potente trattamento naturale utilizzato per assorbire le tossine e le sostanze chimiche presenti nel nostro organismo, permettendone l’eliminazione senza che siano riassorbite.

Il carbone attivo può avere diverse fonti, ma quando si utilizza come rimedio è importante scegliere il carbone attivo vegetale derivato dai gusci delle noci di cocco e da altre fonti naturali.

Secondo alcune ricerche, in determinate situazioni, il carbone vegetale può agire addirittura meglio della lavanda gastrica! Il suo funzionamento si basa su un’azione molto semplice. Il carbone attivo intrappola tutte le tossine e le sostanze chimiche nei suoi minuscoli milioni di pori. Non agisce però assorbendo le tossine, ma attraverso il processo chimico dell’assorbimento, ovvero una reazione chimica che porta alcuni elementi a legarsi a una superficie. La superficie porosa del carbone attivo ha una carica elettrica negativa, che permette alle tossine caricate positivamente e ai gas di legarsi a essa.

Ogniqualvolta si decida di assumere il carbone attivo è necessario iniziare a idratare il proprio organismo, bevendo dai 12 ai 16 bicchieri di acqua al giorno. Il carbone attivo può infatti causare disidratazione, qualora non si dovesse assumere un adeguato apporto di acqua. Inoltre, dall’acqua si trarrà un altro beneficio: le tossine verranno espulse più velocemente e, soprattutto, addio stipsi!

Sembra superfluo sottolinearlo, ma fate attenzione: il carbone vegetale non è il carbone che si usa per il barbecue o per la griglia, perché quest’ultimo è ricco di tossine e sostanze chimiche. Insomma, non dovrebbe mai essere ingerito!

Carbone attivo e colesterolo alto

Tra i tanti benefici che può portare con sé l’assunzione di carbone attivo, ve ne è uno in particolare che riguarda il tanto odiato colesterolo alto. Diversi studi hanno infatti dimostrato che il carbone attivo riduce il colesterolo cattivo, rimettendo in circolo quello buono, replicando la stessa azione di alcuni farmaci specifici utilizzati nel trattamento di questa condizione.

È stato uno studio particolare a mostrarsi rivelatore. In particolare, i pazienti inseriti nella ricerca hanno registrato un calo del 25% del colesterolo totale e del 41% del colesterolo LDL. La buona notizia riguarda però il colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono che, in questi casi, ha registrato un aumento dell’8%, in sole quattro settimane.

Il legame carbone attivo-colesterolo non è però così scontato, seppur molti studi abbiano ipotizzato e verificato quest’ottima associazione. Come sempre, il nostro miglior consiglio è sempre valido. Prima di assumere il carbone attivo è necessario consultare il proprio medico curante, perché potrebbe limitare l’assunzione di diversi farmaci.

A cosa serve il carbone vegetale

I benefici del carbone attivo, però, non si limitano all’azione sul colesterolo. Le proprietà, infatti, sono varie e diversificate.

Vediamo dunque a cosa serve il carbone vegetale:

  • Igiene dentale – I denti sono macchiati di caffè, tè e vino? Lavarsi i denti due o tre volte alla settimana con la polvere di carbone attivo permetterà non solo di sbiancare i denti, ma migliorerà anche l’igiene dentale, prevenendo alito cattivo e gengiviti.
  • Flatulenza – Uno degli utilizzi più diffusi del carbone consiste nell’alleviare la sensazione di gonfiore data dall’accumulo di gas intestinali. In questo caso, si può scegliere di assumere carbone vegetale come tale o come integratore alimentare in associazione ad altre sostanze, come fermenti lattici e estratti vegetali quali finocchio, anice verde e melissa.
  • Nausea post-sbornia – Nonostante il carbone attivo non permetta di assorbire l’alcol, può essere utilizzato per limitare i danni di una serata alcolica, perché aiuta a rimuovere altre tossine che contribuiscono alla sensazione di generale malessere.
  • Salute dell’intestino – Come è stato indicato in precedenza, il carbone attivo permette di favorire la salute del tratto digestivo, rimuovendo le tossine che causano reazioni allergiche, danni ossidativi e scarsa funzione immunitaria.
  • Azione anti-età – Tra i tanti effetti del carbone vegetale attivo, non poteva mancare l’azione anti-età. Infatti, il carbone attivo permette di prevenire i danni cellulari a reni e fegato, e di favorire la salute delle ghiandole surrenali. Questo effetto può essere ottenuto utilizzando il carbone di frequente, circa due capsule al giorno, specialmente dopo l’assunzione di alimenti non biologici, carni e il contatto con altre tossine. Questo trattamento migliorerà le funzioni cognitive, la salute di fegato, reni e del tratto digestivo.

Controindicazioni del carbone vegetale

Le controindicazioni del carbone vegetale ci sono, purtroppo. Ad esempio, non dovrebbe essere assunto insieme allo sciroppo di Ipecac, per mantenerne l’efficacia. Attenzione anche ai farmaci assunti per via orale, perché il carbone vegetale potrebbe interferire.

È bene anche ricordare che il consumo di alcol e di carbone attivo può ridurre la capacità di quest’ultimo di agire come antidoto agli avvelenamenti.

Fra i possibili effetti collaterali del carbone vegetale attivo sono inclusi anche costipazione e feci nere. Più raramente possono verificarsi blocchi intestinali e disidratazione.

Attenzione, però. Come è stato specificato in precedenza, il carbone attivo deve essere preso solo dopo aver consultato il proprio medico curante, specialmente nel caso in cui siano già presenti delle malattie importanti. Soprattutto, se si sceglie di assumere il carbone vegetale attimo, è opportuno ricordare che, in caso di assunzione di qualunque farmaco, quest’ultimo va assunto ad almeno 2 o 3 ore di distanza dal carbone poichè questo può limitare l’assorbimento dei medicinali stessi.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Roberta Nazaro
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