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Stitichezza? Capire la causa per trovare il rimedio più efficace

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 02 Novembre, 2017

Stitichezza: le cause e i rimedi per combatterla

La stitichezza, nota anche come stipsi o costipazione, è un sintomo molto frequente tra la popolazione, soprattutto tra le donne. A tutti nella vita sarà capitato di soffrirne per lunghi o brevi periodi, con la conseguente difficoltà di evacuazione delle feci.

La stitichezza è frequentemente accompagnata da gonfiore addominale, facile irritabilità, mal di testa e condizione di malessere generale. A livello fisico la stipsi è generata da un’insufficienza d’acqua che rende difficoltoso il passaggio delle feci dal retto. Esistono però alcune cause della stitichezza molto difficili da immaginare. Vediamo quali sono, insieme ai rimedi più efficaci per risolvere questa fastidiosa condizione.

Rimedi contro la stitichezza: le fibre sono davvero un toccasana?

Diffusa è l’ipotesi che è possibile contrastare la stitichezza assumendo più fibre, ad esempio cibi integrali. Alcuni medici non sono concordi con questa soluzione, ritenendo le fibre responsabili della consistenza più dura delle feci e quindi della difficoltà di evacuazione dal retto. In molti, invece, i consigliano l’assunzione di sali minerali, in particolare il magnesio, come metodo per contrastare la stitichezza.

Oltre ad integratori, il magnesio è facilmente reperibile in frutta e verdura ed oltre ad essere un’efficace soluzione contro problemi di stitichezza esso ha un ruolo fondamentale per lo stato di salute generale.

Il magnesio, infatti, contribuisce a:

  • Costruire e rinforzare denti e ossa
  • Fornire energia
  • Funzionamento di muscoli, compresi cuore e polmoni
  • Funzionamento di cellule e nervi
  • Mantenimento dei livelli ormonali

La stipsi, pur rappresentando un fastidioso malessere, può essere risolto nella maggior parte dei casi con un corretto stile di vita ed una adeguata alimentazione. Se occorre usare lassativi è bene rivolgersi a quelli di massa, ai prodotti contenenti lattulosio o agli integratori alimentari. Nell’utilizzo di questi farmaci, bisogna sempre tenere presente che è bene utilizzare con cautela i lassati:

  • da contatto o irritanti (bisacodile, boldo, genziana, calamo, senna, rabarbaro) perché danno dipendenza e tolleranza
  • salini, perché possono provocare ritenzione idrica e di sodio.

Via libera, invece, ai tradizionali clisteri (acqua e olio), solo in determinate situazioni e sotto consiglio medico. Ricordiamo, infine, che i lassativi, riducendo il tempo di transito intestinale, possono diminuire l’assorbimento di farmaci qualora siano somministrati contemporaneamente e per via orale. È bene quindi far passare almeno 2 o 3 ore tra l’assunzione del farmaco e il lassativo.

Le cause della stitichezza che non ti aspetti

Generalmente la stitichezza è attribuita a una dieta povera di fibre e sali minerali, scarsa assunzione di liquidi, condizione di stress e mancanza di esercizio fisico.

Cos'è la stitichezza? Quali sono le cause?

In realtà le cause che generano stipsi sono molteplici, ed alcune poco note. Ecco qualche esempio:

  1. Farmaci e integratori: alcune terapie farmacologiche possono avere come controindicazione problemi di evacuazione delle feci.
  2. Ipotiroidismo: l’inattività della ghiandola tiroidea rallenta il metabolismo del corpo, incluso quello dell’intestino.
  3. Antidolorifici: l’utilizzo di alcuni antidolorifici di uso comune, ad esempio l’aspirina, possono causare costipazione.
  4. Cioccolato: la stitichezza può essere generata da un consumo eccessivo di cioccolato, al pari di banane e the nero.
  5. Vitamine: in generale le vitamine non sono causa di stitichezza, ma alcuni loro componenti, come calcio e ferro, possono risultare problematici.
  6. Lassativi: essi hanno la funzione di sollecitare l’attività intestinale. L’uso smisurato e prolungato di lassativi può generare dipendenza.
  7. Latticini: formaggi e altri derivati di latte hanno basso contenuto di fibre e alto contenuto di grassi, se consumati eccessivamente possono provocare problemi di digestione ed evacuazione.
  8. Antidepressivi: la stitichezza può essere un tipico sintomo legato all’assunzione di antidepressivi triciclici antiacidi.
  9. Depressione: uno stato depressivo genera nell’individuo un rallentamento dei processi normali del corpo, inclusi quelli dell’intestino. La difficoltà di evacuazione è strettamente connessa alla depressione.
  10. Antiacidi: essi vengono somministrati per combattere il bruciore di stomaco. Un utilizzo non controllato e prolungato di antiacidi, soprattutto quelli a base di calcio ed alluminio, può essere la causa di costipazione.
  11. Medicinali per pressione sanguigna e allergie: la stitichezza è un tipico effetto collaterale di antistaminici e farmaci usati per trattare la pressione alta.
  12. Malattie intestinali: quali Malattia di Crohn e colite ulcerosa, hanno tra gli effetti difficoltà di evacuazione delle feci da non sottovalutare, in quanto può essere il presagio di condizioni gravose quali ostruzione dell’intestino tenue o infiammazione del retto.
  13. Gravidanza: nei mesi di gravidanza e nella fase successiva al parto sovente le donne soffrono di stitichezza, in questi periodi muscoli addominali rallentano il loro funzionamento.
  14. Diabete: questa patologia può generare difficoltà di digestione e conseguente evacuazione delle feci.
  15. Condizioni neurologiche: sclerosi multipla o malattia di Parkinson oltre la difficoltà di urinare e problemi visivi possono anche generare problematiche di stitichezza.

Seppur la stitichezza è un fenomeno molto comune non va trascurata: esercizio fisico, massaggi addominali, alimentazione sana ed equilibrata, giusto reintegro di fibre e sali minerali, assunzione di acqua nelle quantità giornaliere consigliate sono semplici accorgimenti che permettono di prevenire o risolvere nel breve periodo problemi di stitichezza.

In condizioni di stitichezza cronica è bene consultare un medico specialista, il quale, attraverso specifiche ecografie addominali e colonscopia, indagherà sulla presenza di eventuali patologie più gravi, quali tumori intestinali, celiachia e sindrome del colon irritabile.

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Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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