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Come diagnosticare la celiachia

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 22 Ottobre, 2014

Secondo recenti studi, nella stragrande maggioranza dei casi la celiachia non viene diagnosticata in modo corretto e tempestivo. Infatti, ricerche svolte negli USA mostrano come solo il 17 per cento degli americani celiaci sa di esserlo.

La ragione principale del ritardo nella diagnosi della malattia risiede nel fatto che i sintomi con cui si presenta sono molti, di varia natura, e spesso facilmente correlabili ad altre patologie, come la sindrome del colon irritabile o allergie.

Il caso

Daniel Tully, un dodicenne di Brooklyn, da un paio di anni ha iniziato a soffrire di un disturbo intestinale, accompagnato da terribili mal di testa e importante perdita di peso, che lo ha costretto spesso lontano da scuola. Per lungo tempo non si è capito di cosa Daniel soffrisse. Quando finalmente il piccolo è stato sottoposto a un esame ematico specifico per la celiachia, l’esame è risultato inequivocabilmente positivo.

Se un bambino accusa una serie di sintomi così gravi, i medici che lo seguono dovrebbero pensare subito di sottoporlo a un test specifico, e valutare la reazione autoimmune al glutine che può distruggere l’intestino tenue.
Da circa cinque mesi, Daniel ha iniziato a seguire un’alimentazione rigorosamente priva di glutine e si sta gradualmente riprendendo. Infatti, grazie all’esercizio fisico e a una dieta ricca di proteine, il bambino sta riacquistando peso e ritrovando le forze.

Cosa è il glutine?

Il glutine è la componente proteica presente nei cereali come frumento, segale, avena e orzo, che contiene peptidi della gliadina. Nei soggetti affetti da celiachia, ovvero l’intolleranza permanente al glutine, questi scatenano una reazione autoimmune che danneggia i villi, strutture sottili e allungate che rivestono l’intestino tenue e sono responsabili dell’assorbimento delle sostanza nutritive.

Secondo il Dr. Joseph A. Murray, gastroenterologo presso la Mayo Clinic, organizzazione no-profit statunitense per la pratica e la ricerca medica, i parenti di un soggetto celiaco dovrebbero essere sottoposti al test per la celiachia. Analisi del sangue e biopsia intestinale sono i due passaggi che permettono la diagnosi della malattia celiaca.

Secondo Murray, la celiachia è oggi cinque volte più diffusa rispetto a 50 anni fa e colpisce circa una persona su cento di etnia caucasica, mentre sembra molto meno diffusa in altri gruppi razziali, ma la ragione di ciò è sconosciuta. Le ragioni alla base dell’incremento di incidenza della celiachia non sono ancora note. Probabili cause sono un’eccessiva igiene (che viene correlata all’aumento delle malattie autoimmuni) e i metodi di coltivazione del grano. Anche se tradizionalmente viene considerata una malattia che si presenta durante l’infanzia, le persone di tutte le età possono sviluppare la celiachia.

Quali sono i sintomi della celiachia?

Dolore addominale e gonfiore sono i sintomi più comuni della celiachia. Ma, secondo la JAMA Pediatrics, altri sintomi possibili sono:

  • costipazione
  • vomito
  • perdita di appetito e peso
  • affaticamento
  • ulcere orali
  • artrite e dolori articolari
  • perdita di massa ossea e fratture
  • aborto spontaneo
  • mal di testa ricorrenti
  • scarso coordinamento e instabilità
  • crisi epilettiche

Mangiare gluten free è ormai semplice dato che i negozi sono pieni di alimenti senza glutine. Secondo la Food and Drug Administration, gli alimenti gluten free devono contenere meno di 20 parti per milione di glutine per essere considerati innocui per i pazienti celiaci.
Carni non trasformate, pollame, pesce, fagioli, noci, frutta e verdura, sono cibi naturalmente privi glutine. In questo caso, però, per essere sicuri, i consumatori devono leggere attentamente le etichette per individuare i pericoli “nascosti” tra gli ingredienti, come proteine vegetali idrolizzate, e imparare a porre domande dettagliate su come il cibo è preparato quando si mangia fuori casa, poiché anche il riutilizzo delle acque in cui la pasta viene cotta può essere potenzialmente nocivo per un celiaco.

 

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Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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