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Prurito, gonfiore e non solo: come riconoscere al volo una flebite

Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie

Ultimo aggiornamento – 23 Febbraio, 2022

I sintomi della flebite, e non solo: cura, diagnosi e cause

La flebite è una condizione medica in cui una vena si infiamma, provocando dolore e gonfiore. 

Quando l’infiammazione è causata da un coagulo di sangue o trombo, viene chiamata tromboflebite. Essa si presenta principalmente nelle vene delle gambe o dei piedi, ma può interessare anche le vene delle braccia. Vediamo insieme come riconoscere una flebite e quali sono i suoi sintomi.

Cos’è la flebite

Esistono due tipi di flebite, una si presenta nelle vene superficiali, l’altra in quelle più profonde.

  • Flebite superficiale – La flebite superficiale colpisce le vene che si trovano, come suggerisce il nome stesso, sulla superficie della pelle. Si tratta di una condizione facilmente curabile, che si risolve rapidamente.
  • Tromboflebite venosa profonda – La tromboflebite venosa profonda colpisce i vasi sanguigni più grandi, di solito nelle gambe. Si formano coaguli di sangue (i trombi) che possono staccarsi e viaggiare fino ai polmoni, dove possono causare un’embolia polmonare. Per questo motivo è considerata una condizione medica grave e pericolosa.

La flebite può colpire chiunque, indistintamente da sesso o età, anche se gli anziani hanno più probabilità di svilupparla. Per questo motivo è importante conoscere tutti gli aspetti dell’infiammazione, in modo da prevenirla o da riconoscerne immediatamente i sintomi!

Riconoscere i sintomi della flebite

Sapere come si manifesta una flebite in atto è importante, soprattutto perché un intervento tempestivo del medico può addirittura salvarci la vita. 

Se la flebite superficiale è una condizione lieve, la tromboflebite può essere molto pericolosa, soprattutto se il trombo inizia a circolare nel sangue e raggiunge gli organi più importanti.

Ecco perché è fondamentale saper riconoscere i sintomi della flebite superficiale, ovvero:

  • Rossore nella zona dell’infiammazione, accompagnato da calore
  • Prurito
  • Gonfiore
  • Dolore, generalmente pulsante e localizzato nella zona interessata
  • Febbre
  • Vena gonfia, spesso dura
  • Tumefazione intorno alla zona colpita

I sintomi della tromboflebite venosa profonda sono molto simili a quelli della flebite, con l’aggiunta di un possibile scolorimento della pelle o formazione di ulcere se la condizione diventa cronica o se non è stata tratta in modo adeguato.

Se si presenta gonfiore, dolore o segni di infiammazione alle vene superficiali, è necessario rivolgersi subito al proprio medico. La tromboflebite venosa profonda richiede cure mediche immediate, soprattutto se si ha uno qualsiasi di questi sintomi:

  • Febbre alta connessa alla comparsa di altri segni in braccia o gambe
  • Presenza di agglomerati (grumi) di sangue
  • Forte dolore e gonfiore a un braccio o a una gamba;
  • Mancanza di fiato o respiro, la quale potrebbe significare che un coagulo di sangue ha raggiunto un polmone

Flebite: cosa evitare? Ecco tutte le cause

La flebite superficiale è solitamente causata da un trauma locale a una vena. È spesso dovuta a un catetere endovenoso che irrita la vena in cui è stato posizionato. Nelle gambe può essere associata alle vene varicose.

In generale, la tromboflebite può essere ricondotta a una serie di cause diverse. La principale è l’inattività prolungata: stare a letto per un lungo periodo di tempo, magari in seguito a un intervento medico o a una frattura, oppure fare un viaggio che impiega molte ore in cui è necessario stare seduti, come in aereo o in treno, può rallentare la circolazione sanguigna e rendere il nostro sangue “stagnante”. Quest’ultimo si accumula nelle vene e tende a coagularsi, dando quindi il via alla tromboflebite.

Altre cause sono:

  • Complicanze a seguito di un intervento medico o chirurgico
  • Vita sedentaria
  • Obesità
  • Fumo di sigarette
  • Condizioni mediche (cancro, problemi di circolazione sanguigna o anomalie di coagulazione)
  • Lesioni a gambe o braccia
  • Terapia ormonale sostitutiva o pillola anticoncezionale
  • Traumi

Durante la gravidanza, l’utero allargato può anche comprimere le grandi vene del bacino, aumentando il rischio di coagulazione del sangue e, quindi, di formazione di trombi.

La diagnosi: esami e test

Esistono diversi esami in grado di diagnosticare una flebite o una tromboflebite.

Il D-dimero, ad esempio, è una sostanza chimica che viene rilasciata quando coaguli di sangue che iniziano a disintegrarsi. Sfortunatamente, un test del sangue per la misurazione del D-dimero non dirà al medico dove si trova il coagulo di sangue. Se il risultato è negativo e non si presentano fattori di rischio, è improbabile che il sangue si coaguli e formi un trombo. Ad esempio, questo sarà positivo nelle persone con un livido o in quelli che hanno subito recentemente un intervento chirurgico.

Gli ultrasuoni posso rilevare coaguli o un blocco del flusso sanguigno, soprattutto se questi si verificano nelle vene più grandi nella parte superiore della gamba. L’esame viene eseguito tramite una sonda che, premuta contro la pelle, è in grado di identificare i coaguli di sangue e dove questi sono situati. Si tratta di un test indolore e poco invasivo.

Occasionalmente, se gli ultrasuoni risultano inefficaci, può rendersi necessario un venogramma per rilevare la presenza di coaguli di sangue nelle vene più piccole. In questo caso si tratta, invece, di una procedura invasiva, che richiede l’iniezione di una sostanza a raggi X o di un materiale di contrasto in una vena del piede. Questa sostanza permetterà di ottenere un’immagine del flusso sanguigno nella gamba.

Come curare la flebite?

Se la flebite non è grave, può bastare un farmaco antinfiammatorio – come l’aspirina o l’ibuprofene – per ridurre il dolore e l’infiammazione. Prima, però, è sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico

Esistono, inoltre, delle calze a compressione, acquistabili dietro prescrizione in quanto necessitano di misure precise, che migliorano il flusso sanguigno e che possono aiutare ad alleviare il dolore e il gonfiore.

La tromboflebite venosa profonda è più complicata da curare e in alcuni casi può anche richiedere un ricovero in ospedale. Oltre alle calze a compressione e agli antinfiammatori, potrebbero essere necessari anche degli antibiotici oppure degli anticoagulanti, la cui durata del trattamento varia dai 3 ai 6 mesi.

Il modo migliore per prevenire o aiutare la guarigione di forme lievi di flebite resta il movimento fisico. Non è necessario fare esercizi specifici, basta camminare molto ed evitare – per quanto possibile – il riposo a letto o la sedentarietà!

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Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie
Scritto da Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie

Sono una studentessa di Biotecnologie e, negli anni, ho sviluppato una vera e propria passione per tutto ciò che riguarda la medicina e la scienza in generale. Amo da sempre leggere e scrivere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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