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Come riconoscere i condilomi

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Ultimo aggiornamento – 03 Maggio, 2016

Le malattie trasmissibili sessualmente (MTS), conosciute anche come malattie veneree, sono una serie di infezioni che rappresentano uno dei più grandi problemi di salute pubblica, diffusissime sia nei Paesi industrializzati che in quelli più poveri.

Tra le più conosciute troviamo la Clamidia, la Gonorrea e l’AIDS, ma pochi sono a conoscenza dei ben più presenti condilomi. I condilomi sono le malattie sessualmente trasmissibili più diffuse in Italia, eppure pochi ne conoscono sintomi, cause e fattori di rischio.

I condilomi, conosciuti anche come verruche genitali o creste di gallo, sono infatti disturbi causati dal virus del Papilloma e si trasmettono, oltre che per contatto pelle a pelle o in rari casi dalla madre al neonato durante il parto, soprattutto per via sessuale. Imparare a conoscerli e riconoscerli ci può aiutare a prevenire spiacevoli complicazioni.

Quali sono i sintomi del condiloma?

I condilomi, che possono colpire sia uomini che donne, appaiono come delle protuberanze con la superficie irregolare, da cui anche l’altro nome con cui sono conosciuti ossia “creste di gallo”, visibili soprattutto nella regione dei genitali o dell’ano e più raramente anche a livello dell’inguine o delle cosce. In casi più rari, si possono ritrovare anche a livello della cervice dell’utero, aumentando così i rischi di complicazioni, tra cui il carcinoma uterino.

Queste escrescenze, considerate come tumori benigni, possono essere isolate o riunite in più gruppi. Sono piatte o rilevate e hanno dimensioni molto diverse che, generalmente, aumentano con il progredire dell’infezione; anche il colore è piuttosto variabile, potendo apparire dal bianco-rosa al bruno-bluastro. Di solito, i condilomi non danno sintomi, ma in alcuni casi, con il passare del tempo e l’aumento delle dimensioni, possono dare prurito, fastidio, dolore e sanguinamento e crescere fino a ostacolare il rapporto sessuale.

Cause e diagnosi

I condilomi hanno origine virale, sono infatti causati da una famiglia di virus chiamati papillomavirus umani (HPV), responsabili anche delle comuni verruche della pelle. Si conoscono più di 100 tipi di HPV, la maggior parte responsabili di malattie non gravi, come appunto le verruche della pelle, ma alcuni possono causare tumori sia benigni, come i condilomi anogenitali, sia maligni, come il tumore del collo dell’utero, della bocca, della laringe, dell’ano e della vulva.

Come si curano?

Nel 20% dei casi, i condilomi scompaiono da soli senza la necessità di un trattamento, tuttavia, nella maggior parte dei casi questo non avviene ed esistono perciò vari modi per curare queste manifestazioni, che variano in base alle dimensioni e alla zona in cui si presenta il condiloma.

Uno dei metodi curativi più utilizzati è quello della crioterapia con azoto liquido, soprattutto per i condilomi che colpiscono i genitali e la zona anale: in modo molto rapido e simile al trattamento delle verruche, si applica spray all’azoto liquido a bassa temperatura per qualche minuto. Oltre a questa bruciatura con azoto liquido, si può anche fare una bruciatura con calore, una terapia col laser o nei casi più gravi, come in presenza di condilomi molto voluminosi, si può ricorrere a un intervento chirurgico.

Esistono anche trattamenti esclusivamente farmacologici che consistono nell’utilizzo di creme prescritte appositamente da un dermatologo. Tutte le terapie sono efficaci, ma può accadere di dover ripetere la cura per un tempo molto prolungato fino alla completa scomparsa del virus per evitare la ricomparsa, purtroppo frequente, di altri condilomi.

Nella cura dei condilomi è estremamente importante evitare di affidarsi a cure “fai da te”, provando a risolvere questo tipo di infezione con creme o medicinali utilizzati contro le comuni verruche, sottoponendosi sempre a un’attenta visita medica. Infine, si consiglia spesso durante il trattamento per un condiloma, di evitare rapporti sessuali per tutto il periodo della cura per evitare la diffusione dell’infezione.

Come prevenirli

Rientrando nella grande famiglia delle malattie trasmissibili sessualmente, il modo migliore per prevenire l’infezione da papillomavirus umano che porta alla formazione di condilomi è l’utilizzo del preservativo durante i rapporti sessuali, soprattutto con partner occasionali.

Valgono cioè le accortezze generali da seguire durante un rapporto sessuale, tra cui l’utilizzo del profilattico fin dall’inizio del rapporto, sia per rapporti ano-genitali che per il sesso orale, evitare scambi di biancheria intima con persone infette. Inoltre, è importante effettuare visite periodiche dal medico se si è maggiormente a rischio, sia per una precedente infezione da Papilloma virus, sia per le proprie abitudini sessuali.

Se si sospetta di avere un’infezione da HPV o un condiloma, è necessario recarsi da un ginecologo, un andrologo o semplicemente il proprio medico di famiglia, che effettuerà una visita accurata dei genitali.

Nessuna timidezza o imbarazzo, la vostra salute è al primo posto!

 

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Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina
Scritto da Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Sono una studentessa di medicina, da sempre appassiona del corpo umano e con una grande passione per la letteratura; concilio questi due grandi amori qui su Pazienti.it, cercando con la scrittura di promuovere la salute, con un'attenzione particolare alla prevenzione.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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