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Cosa sono i nei?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 23 Gennaio, 2017

neo: cosa è

I nei, formazioni cutanee iperpigmentate presenti in tutti gli individui e sparsi sulla cute in maniera molto diversa. Possono presentarsi come macchie o come escrescenze, singoli o a grappoli. Di solito, la loro natura è benigna ma, a volte, possono trasformarsi in maligni, ed è questo il motivo per il quale vanno tenuti sotto controllo, soprattutto quelli sospetti, che cambiano dimensioni, colore e forma.

Come si formano i nei?

I melanociti sono cellule che producono melanina, pigmento che determina il colore della nostra pelle. I nei sono ammassi di melanociti, hanno forma sferica con contorni ben definiti e il loro colore, che va dal marrone chiaro al nero, è piuttosto omogeneo.

I nei sono tutti uguali?

Ci sono diverse tipologie di nei:

Congeniti, sono presenti già alla nascita. Se le loro dimensioni superano i 5 mm, vanno tenuti sotto stretto controllo.

Displastici, hanno forma irregolare, possono avere anche dimensioni maggiori e tendono ad avere un colore meno uniforme. I nei displasici possono essere molti distribuiti su tutto il corpo. Anche in questo caso, vanno tenuti sotto controllo.

Nei vascolari, appartengono ai nei congeniti, sono di colore rosso in quanto caratterizzati da alterazioni vascolari. Sono detti “angiomi rubini”, sono completamente innocui e sono frequenti in soggetti con pelle chiara.

Nei dermici, sono escrescenza del colore della pelle o leggermente più scuri, sono noti come porri. Alcuni presentano peli sulla loro superficie.

Lentiggini, sono macchie di colore marrone chiaro frequenti nei soggetti con pelle e capelli molto chiare. Solitamente, si concentrano sul volto.

Quando i nei devono farci preoccupare?

Il melanoma è un cancro della pelle molto pericoloso. I nei devono essere controllati specialmente se destano sospetto a causa di cambiamenti importanti.

I nei possono subire delle alterazioni e trasformarsi in iperpigmentazioni di tipo maligno. Queste trasformazioni possono riguardare:

  • Cambiamenti della forma, se per esempio da simmetrici diventano asimmetrici
  • Aumento delle dimensioni
  • Contorni che, da regolari, diventano frastagliati
  • Variazioni cromatiche che ne modificano completamente il colore originario
  • Struttura, per esempio se da lisci diventano rugosi

Quali sono gli esami diagnostici per “smascherare” un neo maligno?

Il dermatologo effettuerà una visita accurata, utilizzando un dermatoscopio, ovvero uno strumento tramite il quale il neo può essere ingrandito e osservato molto da vicino.

Un altro sistema utilizzato è l’epiluminescenza, per vedere l’eventuale presenza di lesioni.

Dopo il controllo dei nei, si può effettuare la mappatura dei punti neri sparsi per tutto il corpo. Vanno utilizzate delle microcamere digitali collegate a un computer, in modo da poter analizzare ogni neo in ogni sua parte.

Cosa si fa se un neo diventa pericoloso?

L’asportazione chirurgica del neo è solitamente la via da percorrere.

Se il melanoma è allo stadio iniziale, può essere sufficiente l’asportazione del solo neo con una piccola parte di tessuto circostante, con una percentuale di guarigione superiore al 90 per cento.

Se lo spessore del tumore è maggiore, si procede anche all’asportazione del linfonodo sentinella (il più vicino) per vedere se contiene già cellule tumorali.

Negli stadi più avanzati, oltre all’asportazione chirurgica si effettuano cicli di chemioterapia, immunoterapia e/o radioterapia.

 

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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