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Rabbia eccessiva: le cause più nascoste

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Il dr. Guglielmo Campione, psicoterapeuta, ha coltivato il sogno di lavorare come medico sin da bambino, provenendo da una famiglia di medici e insegnanti dedita all’aiuto e alla comprensione degli altri. Lavora come medico a Milano da circa 30 anni nel campo della psicoterapia psicoanalitica individuale, di coppia, di gruppo.


Vi è capitato di vedere “Inside out“, uno degli ultimi cartoni animati della Pixar?

Se sì, forse sarete rimasti affascinati dal personaggio Rabbia (che impersonifica con simpatia questa emozione, appunto) e, perché no, l’avrete anche associato a una persona a voi vicina, un po’ troppo arrabbiata.

Ma, scherzi a parte, la rabbia è una manifestazione da non sottovalutare, soprattutto se si verifica eccessivamente.

Con il dr. Guglielmo Campione, psicoterapeuta, cerchiamo di capire assieme cosa si cela dietro questa emozione e quando è il caso di preoccuparci.

Molto spesso, la rabbia prende il sopravvento e ci porta ad avere delle proprie e vere crisi: quali sono le cause reali di queste manifestazioni?

La rabbia è un’emozione arcaica che si manifesta con un cortocircuito in aree evolutivamente primitive del cervello, finendo per saltare la corteccia cerebrale, sede dell’elaborazione analitica, razionale ed etica e sfociare in condotte aggressive verbali e fisiche.
Ciò che innesca la rabbia e il suo black out è solitamente un episodio di svalutazione, che riattualizza antiche ferite narcisistiche mal o mai “curate” e che fanno temere di essere in stato vero o presunto di pericolo. Questa è l’origine d’ansia negli stati emotivi rabbiosi. La percezione del proprio valore è infatti la nostra spina dorsale!

Quali sono le terapie per ritrovare il benessere? La psicoterapia può aiutare e in quali casi?

Le terapie possono incentrarsi sullo sviluppo della consapevolezza psicofisica delle emozioni e sul controllo delle loro manifestazioni fisiche ed emotive (mindfulness, tecniche d’ipnosi e rilassamento, trattamenti cognitivo comportamentali) e sul lavoro psicoanalitico di analisi delle motivazioni personali e relazionali/familiari profonde, spesso inconsce. La psicoterapia è essenziale.

La rabbia può essere sintomo di patologie psichiatriche serie? Quando preoccuparsi?

Può essere sintomo psichiatrico grave quando è ripetuto e accompagnato da delirio, abuso di alcol e sostanze come la cocaina, imprevedibilità, incapacità a controllarsi e a valutare correttamente la realtà delle situazioni con condotte anche violente o autolesive.

Ansia e rabbia: che significa se dopo una crisi si manifestano degli stati ansiosi?

L’ansia si manifesta, spesso, come sintomo ingravescente di esordio d’una crisi di rabbia e può accompagnarla e seguirla a testimonianza dello stato mentale di allarme, rispetto all’ambiente in cui si trova la persona.

L’interpretazione inconscia che il soggetto fa della realtà che lo circonda, infatti, è improntata alla paura di essere ancora una volta svalutato, abbandonato, non considerato, insultato, derubato, ecc. ecc.
L’ansia che segue la crisi può avere anche il significato di senso colpa, mosso dal timore d’aver danneggiato l’immagine di sé dinanzi agli altri.


Potete contattare lo specialista, all’indirizzo: gcguglielmo@gmail.com

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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