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Denti che cadono (piorrea): come trattare il disturbo

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 14 Febbraio, 2017

piorrea: come curare i denti che cadono
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La parodonite, anche nota come piorrea, è un’infiammazione batterica delle gengive che, se non trattata, può seriamente danneggiare le gengive e le ossa che danno supporto ai denti, fino a provocare la caduta dei denti stessi.

La parodontite è stata inoltre associata a un aumento dei rischi di malattie cardiache e ictus. La buona notizia è che si tratta di una condizione assolutamente trattabile che può essere tenuta sotto controllo per evitare danni più gravi.

Sebbene una regolare igiene orale possa aiutare a prevenire l’insorgenza di questa condizione, il trattamento della parodonitite va affidato al proprio dentista.

Come curare la piorrea?

Ecco i passi da seguire per un corretto trattamento della parodontite:

  • Visita dal dentista: per prima cosa il dentista provvede a fare un controllo generale dello stato di salute dei denti, avvalendosi anche di una radiografia per valutare il danno subito dalla gengiva. In particolare, il dentista osserva il grado di infiltrazione batterica nelle tasche gengivali così da avere un quadro generale dello stato di infiammazione.
  • Pulizia dei denti: questa procedura è molto importante perché consente la rimozione dei depositi di tartaro dalla superficie dei denti. Per questa operazione il dentista può avvalersi del microscopio operatorio e di uno specifico laser per rimuovere le placche a livello del colletto dentale, sede privilegiata per la proliferazione di batteri. Sebbene la pulizia dei denti non sia una procedura dolorosa, è comunque possibile richiedere un’anestesia locale.
  • Terapia antibiotica: al termine della visita il dentista può decidere di somministrare alcuni antibiotici per bloccare la proliferazione batterica. È importante quindi seguire attentamente le raccomandazioni del dentista e non dimenticare di assumere gli antibiotici.
  • Trattamento chirurgico: l’intervento chirurgico si rende necessario nei casi più gravi di parodontite, che non rispondono adeguatamente agli altri trattamenti. Oggi giorno questo tipo di intervento ingloba diverse procedure di chirurgia plastica molto sofisticate che assicurano ottimi risultati. L’intervento consiste nel ripulire e rigenerare i tessuti molli (gengive) e duri (ossa) e sostituire i denti mancanti con appositi impianti. L’operazione, eseguita generalmente in anestesia locale, ha come obiettivo la completa pulizia delle tasche gengivali così da permettere la rigenerazione del tessuto che è quindi nuovamente in grado di offrire un supporto ai denti. Il paziente può nuovamente sentirsi libero di sorridere senza imbarazzo e riavere un cavo orale pulito e libero da batteri.

Se si riceve la diagnosi di parodontite, non bisogna assolutamente scoraggiarsi. I nostri denti sono forti e possono avere una lunga vita, ma solo se ce ne prendiamo la dovuta cura. Per questo è importante una diagnosi precoce e un trattamento adeguato in caso di piorrea. La parodontite può essere trattata, ma è necessario tenere alta la guardia per prevenire che la condizioni si ripresenti: è buona abitudine praticare una giornaliera rimozione di depositi di cibo spazzolando ripetutamente i denti, aiutandosi con un filo interdentale. E’, inoltre, consigliabile di smettere di fumare per ridurre i processi infiammatori a carico delle gengive. In ultimo ma non meno importante, bisogna sottoporsi a controlli periodici dal proprio dentista per scongiurare che si ripresenti l’infiammazione.

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Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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