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Disfunzione erettile: andare in bici è un rischio?

Monica Cicirello | Blogger

Ultimo aggiornamento – 13 Gennaio, 2016

Andare in bici è un’attività fisica molto praticata in tutto il mondo, perché brucia tante calorie e rinforza i muscoli delle gambe. C’è chi la pratica occasionalmente nel tempo libero e chi invece la prende come un impegno più serio.

Spesso, però, nel caso degli uomini, può rappresentare un problema. Molti infatti rischiano soffrire di disfunzione erettile a causa della lunga permanenza sul sellino della bici.

La disfunzione erettile dovuta all’andare in bici non è una novità; persino Ippocrate, fisico greco, notò la presenza di problemi sessuali per gli uomini che andavano a cavallo, affermando: “Il costante sobbalzo sui loro cavalli li rende inabili nei rapporti sessuali”.

In che modo pedalare può compromette il raggiungimento di un’erezione? 

Quando si sta seduti sul sellino per troppo tempo, si viene a creare una pressione sul perineo, l’area situata tra l’ano e il pene. Proprio il perineo è ricco di arterie e nervi che forniscono al pene sangue ricco di ossigeno e la percezione.

Durate un’erezione, gli impulsi dei nervi provenienti dal cervello inviano segnali di eccitazione al pene, i quali permettono al sangue contenuto nei vasi sanguigni di rilassasi; in questo modo, aumenta il flusso sanguigno lungo le arterie, fino al pene. La disfunzione erettile si presenta nel momento in cui i nervi, i vasi sanguigni, o entrambi, presentano dei problemi.

Secondo le ultime ricerche, gli studiosi hanno individuato che in alcuni uomini ciclisti, i problemi principali provengono dal nervo pudendo, nervo principale nel perineo, e dall’arteria pudenda, che invia sangue al pene.

Trascorrere troppo tempo in bici provoca l’addormentamento e problemi all’erezione. Secondo gli esperti, la disfunzione erettile inizia nel momento in cui i nervi e le arterie restano intrappolati tra lo stretto e scomodo sellino e le ossa pubiche del ciclista.

Come si può ridurre il rischio della disfunzione erettile?

Non preoccupatevi, non dovete rinunciare alla vostra passione! Esistono delle soluzioni che vi permetteranno di ridurre il rischio della disfunzione erettile, continuando a godervi le vostre passeggiate in bici.

Ecco alcuni cambiamenti che potete apportare:

  • Sostituite il sellino stretto con uno più largo e magari imbottito, che supporti per bene la vostra area perineale. Se possibile, sceglietene uno senza sporgenza, magari con una forma più rettangolare, in modo da ridurre quasi del tutto la pressione.
  • Abbassate il manubrio. Sporgendovi in avanti solleverete il fondoschiena, riducendo così la pressione sul perineo.
  • Per ottenere un’ulteriore protezione, indossate dei pantaloncini da ciclista imbottiti.
  • Riducete l’intensità dell’allenamento, pedalando per poche ore alla volta.
  • Fate delle pause durante i giri in bici più lunghi. Camminate un po’ oppure sollevatevi sui pedali ogni tanto.
  • Optate per una bici reclinabile, in modo da alleggerire la pressione nel caso di un giro in bici più duraturo.
  • Alternate i vostri esercizi quotidiani. Invece di andare i bici ogni giorno, alternate con del jogging, del nuoto o con altri esercizi di aerobica. Fate in modo che la bicicletta sia una delle tante attività fisiche del vostro allenamento.

Se doveste notare dolore o addormentamento nell’area tra lo scroto e l’ano, smettete di andare in bici per un po’.

Cosa fare in caso di disfunzione erettile? 

Nonostante la disfunzione erettile non sia permanente, i suoi disturbi possono spesso durare a lungo. La soluzione più ovvia in quel caso sarebbe ridurre l’attività o interromperla del tutto.

Se i disturbi, però, dovessero continuare per diversi mesi, contattate il vostro medico o il vostro urologo. In certi casi, le cause della disfunzione erettile possono essere alcune patologie come problemi al cuore, ai nervi o le conseguenze di un intervento chirurgico.

In base alla causa, il vostro medico vi prescriverà una terapia.

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Scritto da Monica Cicirello | Blogger

Stare a contatto con le persone e comprenderle è il mio forte. Amo aiutare gli altri e sostenerli nel momento del bisogno.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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