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Dita fredde e blu: buone notizie per chi soffre della Malattia di Raynaud

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 06 Febbraio, 2017

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Avere le dita molto fredde, con una colorazione bluastra potrebbe non dipendere solo da un problema di ipersensibilità termica, ma dalla malattia di Raynaud. Per diagnosticare questo fenomeno è necessario eseguire diversi esami del sangue molto specifici ed anche una capillaroscopia.

Proprio per quest’ultimo esame, il Centro Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini-CTO di Milano ha ricevuto la certificazione di qualità ed è pertanto entrato a far parte di diritto del Network Europeo di Imaging, una rete di 15 centri specializzati diffusi in tutta Europa.

Cos’è la malattia di Raynaud?

Il fenomeno di Raynaud, una malattia autoimmune, si aggrava puntualmente ogni inverno, a causa delle temperature rigide, e influisce su mani e piedi, provocando:

  • formicolii
  • dolori più o meno gravi alle dita

Se d’inverno il fenomeno si acutizza, d’estate non sparisce del tutto, ma tende a migliorare, perché sono proprio le temperature rigide le cause scatenanti. Tuttavia, secondo determinati studi, incidono fortemente anche il fumo di sigaretta e le emozioni forti.

La malattia di Raynaud colpisce maggiormente le donne, specie di età compresa tra i 16 e i 40 anni, o verso l’approssimarsi della menopausa. Tuttavia, non è costante nel tempo, perché può scomparire con il passare degli anni o persino con la gravidanza.

Come insorge il fenomeno di Raynaud?

Questo disturbo colpisce direttamente le arterie più piccole collocate nelle zone più periferiche dell’organismo, come appunto mani e piedi, che vengono dette arteriole. Il restringimento di queste arteriole causa un ostacolo al normale flusso sanguigno, per un lasso di tempo che può variare da 30 a 60 minuti. Ciò impedisce il corretto apporto di ossigeno e di sostanze nutritive agli arti più estremi, causando una modifica della colorazione degli arti, e quindi l’aspetto pallido e bluastro, e il calo della temperatura circoscritto agli stessi.

Nello specifico, sono tre le fasi che portano al fenomeno di Raynaud:

  • prima fase, detta ischemica, consiste nell’arresto della circolazione sanguigna nei microvasi;
  • seconda fase, detta cianotica, causata dall’interruzione del flusso sanguigno e pertanto dalla diminuzione del tono miocellulare e all’azione vasodilatante del CO2, che si accumula e ristagna;
  • terza fase, detta eritematosa, si verifica quando il flusso è particolarmente abbondante e il sistema microvasale è ancora dilatato.

Quali sono i fattori di rischio della malattia di Raynaud?

Secondo numerosi studi, esistono alcuni fenomeni che possono predisporre un soggetto all’insorgenza del fenomeno di Raynaud, come per esempio:

  • ernie discali e discopatie
  • malformazioni alla gabbia toracica
  • lesione traumatiche dei nervi
  • lavoro con strumenti a vibrazione
  • malattia arteriosclerotica
  • stati patologici del midollo spinale, come ad esempio il morbo di Parkinson

Come si diagnostica la malattia di Raynaud?

La malattia di Raynaud agli stadi iniziali è facilmente confondibile con il sintomo di altre malattie. Per poter determinarne la presenza ed escludere altre eventuali patologie, come la sindrome di Sjogroen, la sclerodermia, l’artrite reumatoide e il Lupus Eritematosus, è necessario eseguire diversi esami diagnostici, quali:

  • FAN, fattore reumatoide
  • PCR
  • Complemento C3 e C4
  • crioglobuline con criocrito ed elettroforesi sieroproteica per la ricerca di anticorpi o infiammazioni
  • visita angiologica
  • tracciato Doppler

La dottoressa Francesca Ingegnoli, dell’ospedale Gaetano Pini-CTO, ha spiegato che la capillaroscopia è un esame non invasivo che permette di capire se il Fenomeno di Raynaud sia una malattia in sé oppure solo un sintomo.

La capillaroscopia, che si esegue a Milano, ha ottenuto la certificazione di qualità grazie al fatto di poter vantare un’accuratezza diagnostica superiore a molte altre.

Secondo il professor Luigi Meroni, del Dipartimento di Reumatologia e Fisiatria dell’ospedale di Milano, l’importanza di una diagnosi accurata e precoce con la capillaroscopia permette di identificare e di trattare i sintomi di malattie autoimmuni come la sclerodermia.

Come si cura la malattia di Raynaud?

Per evitare l’aggravarsi dei sintomi, chi soffre di malattia di Raynaud dovrebbe:

  • tenere il corpo al caldo il più possibile, intorno ai 25°C;
  • vestire con indumenti pesanti, come calzature imbottite, guanti in pile ed evitare lana cruda e pelle;
  • moderare l’uso di mouse, computer e pianoforte per evitare che le vibrazioni causino piccoli traumi alle dita;
  • smettere di fumare, perché la nicotina restringe i vasi sanguigni.

Un tempo, per curare il fenomeno di Raynaud, si utilizzavano i farmaci vasodilatanti periferici, che oggi sono stati ampiamente sostituiti con i calcio-antagonisti e gli alfabloccanti. Inoltre, alle volte si preferisce un trattamento sintomatico e topico, con un unguento a base di nitroglicerina al 2%.

 

 

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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