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Ferritina alta? Risolvi il problema… donando il sangue!

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 23 Maggio, 2017

Ferritina alta

E se questi consigli salvassero la vita di qualcuno? Ricordate… avere livelli elevati di ferritina nel sangue potrebbe causare innumerevoli problemi o essere addirittura fatale. Come fare? Semplice, donando il sangue: soluzione efficace, a basso costo, utile per la vostra vita e per la vita di chi lo riceverà.

Alcuni studi suggeriscono infatti che quasi la metà degli uomini registra eccessive quantità di ferro nel sangue. La soluzione, per loro, potrebbe essere quella di donare il sangue da una a sei volte all’anno, a seconda del sovraccarico di ferro che presentano.

Vediamo insieme questa problematica nel dettaglio: dalle cause alle conseguenze, dalla diagnosi al trattamento.

Quali sono le cause di livelli alti di ferritina nel sangue?

I livelli di ferro nel sangue risultano eccessivi quando il ferro fatica a essere espulso attraverso:

  • la morte cellulare con conseguente rinnovamento della pelle o del tratto gastrointestinale;
  • la cronica perdita di sangue, come nel caso delle mestruazioni.

Sono molti, però, i fattori che possono determinare questo disturbo: il consumo regolare di alcool, ad esempio, aumenta l’assorbimento del ferro presente in qualsiasi altro alimento.

Molti individui sono inoltre affetti da una condizione genetica nota come emosiderosi, che comporta una predisposizione genetica ad assorbire elevate quantità di ferro. Questi soggetti faticano quindi a eliminare il ferro che si accumula all’interno dei nostri organi vitali determinando un loro cattivo funzionamento. Si tratta di uno tra i più frequenti errori congeniti del metabolismo: in Europa, ne soffre circa 1 individuo ogni 100.

Raramente si riesce ad individuare l’emosiderosi nelle sue prime fasi e, perlopiù, soprattutto nelle donne, la malattia risulta asintomatica fino alla menopausa. Gli uomini, invece, sono leggermente più fortunati: i primi sintomi, per loro, si manifesteranno intorno ai 40-50 anni d’età.

Quali sono le conseguenze?

Avere eccessivi livelli di ferro nel sangue comporta una massiccia ossidazione del corpo, con conseguente suo invecchiamento.

Livelli di ferro troppo elevati, inoltre, possono portare:

  • ad una reazione contraria rispetto agli antiossidanti (come la Vitamina C e la Vitamina E);
  • alla produzione di radicali liberi, i quali danneggiano gravemente il corpo;
  • alla distruzione delle cellule responsabili della produzione di insulina nel pancreas, con sviluppo del diabete.

Anche lo sviluppo dell’Alzheimer potrebbe essere agevolato da alti livelli di ferritina nel sangue, che causano un accumulo eccessivo di ferro nel cervello, favorendo l’evolversi della malattia.

Ma non solo! Un eccesso di ferro aumenta il rischio di:

  • cancro, in quanto il ferro è essenziale nella proliferazione delle cellule tumorali;
  • malattie infiammatorie intestinali e cancro del colon;
  • arteriosclerosi e malattie cardiache.

Tante le patologie che possono essere determinate da livelli alti di ferritina nel sangue, pochi gli strumenti per diagnosticarli: esami del sangue e screening di routine per l’eccesso di ferro, effettuato rigorosamente a digiuno.

Quali sono le opzioni di trattamento per la ferritina alta?

Come già anticipato, donare il sangue – in questo caso – è doppiamente utile: riduce i livelli di ferro e, forse, potrebbe salvare anche la vita di chi lo riceve. Tale soluzione è incredibilmente efficace e poco costosa. Coloro che, invece, per diverse ragioni non possono donare il sangue, rivolgendosi al proprio medico otterranno la prescrizione per la flebotomia terapeutica, che permetterà di rimuovere il sangue attraverso le vene.

In base ai livelli di ferritina presente nel vostro sangue, la frequenza di donazione cambia: se sono compresi tra 100 e 125, una o due donazioni all’anno saranno più che sufficienti per trattare il vostro problema. Se, invece, i livelli di ferritina superano i 250, si consiglia caldamente di donare il sangue ogni 2 mesi.

Fa bene a voi, fa bene a tutti.

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Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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