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Fibre di seta contro la secchezza delle fauci

Paolo Pate | Blogger

Ultimo aggiornamento – 03 Agosto, 2015

La secchezza delle fauci è una sensazione di forte disagio, risultato di una bassa produzione di saliva nella bocca, spesso causata da ghiandole salivari malfunzionanti. Questa condizione può portare a soffrire anche di problemi di salute abbastanza gravi.

Un recente studio indica che l’utilizzo di fibre di seta su cellule staminali potrebbe aiutare a generare nuove ghiandole salivari.

L’importanza della saliva

Molti forse non ci pensano, ma la saliva prodotta all’interno della bocca è fondamentale per godere di buona salute. Ecco alcune delle sue importanti funzioni:

  • avvia la digestione
  • previene molte infezioni orali
  • facilita il processo di deglutizione
  • aiuta a parlare

Livelli di saliva insufficienti possono comportare:

Secchezza delle fauci: le cause

Una grave condizione di secchezza delle fauci può portare a soffrire di un disturbo conosciuto come xerostomia. Questa malattia può avere diverse cause:

  • uso di alcuni farmaci
  • sedute di radioterapia per tumori a testa e collo
  • malattie autoimmuni
  • diabete
  • invecchiamento cellulare

Ad oggi, non esistono trattamenti che combattano questa condizione e le ghiandole salivari hanno poca capacità di rinnovarsi. Ecco perché diventa necessario il ricorso a terapie cellulari in grado di ricreare il tessuto, ripristinando le funzioni della ghiandola.

Un nuovo studio

Sulla rivista Tissue Engineering Part A un team di ricercatori della University of Texas di San Antonio descrive l’utilizzo innovativo di fibre di seta per rifornire di cellule staminali la ghiandola salivare, grazie all’utilizzo di uno speciale ponteggio 3D.

Chih-Ko Yeh, docente di odontoiatria e responsabile di un importante laboratorio di ricerca sulle ghiandole salivari, afferma: “Queste cellule nuove hanno molte caratteristiche simili alle normali cellule delle ghiandole salivari che crescono in bocca”. Il risultato finale è stato davvero significativo anche perché “le cellule staminali delle ghiandole salivari sono tra le più difficili da far crescere artificialmente cercando di mantenerne le funzioni”.

Per questo studio è stata utilizzata seta purificata, popolata da cellule staminali prelevate da ghiandole salivari di topi, con l’aggiunta di un nutriente per incoraggiarne la crescita. Il professor Yeh descrive così quello che è accaduto: “Dopo diverse settimane in coltura, le cellule hanno prodotto una matrice 3D capace di coprire le pareti con la seta”.

La seta è ottima per interagire con le cellule staminali perché è un prodotto naturale e biodegradabile, è flessibile e porosa. Queste proprietà consentono ad ossigeno e nutrienti di raggiungere facilmente le cellule in fase di crescita e non comportano rischi di infiammazione.

Una ricerca dal grande potenziale futuro

I primi risultati danno speranza a milioni di persone con problemi di scarsa salivazione, così come a quei soggetti che soffrono della Sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune in cui il corpo attacca i propri condotti lacrimali e le ghiandole salivari.

A causa del basso numero di ghiandole salivari presenti nella bocca umana, i ricercatori stanno continuando lo studio con ghiandole salivari di topo. Per l’uomo la speranza è di poter utilizzare le cellule staminali raccolte dal midollo osseo o dal sangue del cordone ombelicale, per rigenerare le ghiandole salivari.

Guardando al futuro, il professor Yeh ritiene che già entro 10 anni sarà possibile riparare le ghiandole salivari danneggiate: “Questa ricerca ha davvero un grande potenziale per tutta la ricerca futura sulle ghiandole salivari e per lo sviluppo di nuove terapie basate sulle cellule”.

 

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Scritto da Paolo Pate | Blogger

Scrittura, volontariato, lettura, sport, viaggi… sono davvero tante le passioni che possono descrivermi. In ognuna di queste cerco di mettere tutto me stesso per non smettere mai di crescere, cercare la mia strada ed essere felice.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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