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I 6 errori più comuni che portano a gravidanze indesiderate

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 18 Ottobre, 2022

gravidanza indesiderata: gli errori più comuni

Anche se viviamo in una società dove sono disponibili un gran numero di metodi contraccettivi, che vanno dall’uso di preservativi a quello della pillola anticoncezionale, il loro abuso o la disinformazione sul loro corretto utilizzo portano al presentarsi di gravidanze indesiderate.

Vediamo, più nel dettaglio, alcuni degli errori da non commettere per non incorrere in gravidanze indesiderate.

Gli errori che portano a una gravidanza indesiderata

Pianificare quando avere una gravidanza è importante.

Nel periodo in cui si vuole praticare del sesso sicuro, nonostante vi siano numerosi metodi contraccettivi, è bene cercare di non commettere alcuni errori per evitare un gravidanza indesiderata.

Vediamo insieme quali sono:

  1. dimenticarsi di prendere la pillola: affinché la pillola anticoncezionale sia efficace, è necessario che questa sia assunta da almeno 7 giorni di fila, quindi, se così non fosse è necessario utilizzare anche il preservativo;
  2. non assumere la pillola alla stessa ora, ogni giorno: le pillole di progestinico vanno assunte ogni giorno alla stessa ora. Infatti, queste rimangono in circolo per 24 ore. Un trucco per non dimenticarsi di assumere la pillola è quello di attivare un allarme quotidiano sul cellulare;
  3. usare un lubrificante sbagliato: usare lubrificanti a base di olio, come vaselina, olio per bambini e lozioni per il corpo possono andare a indebolire la struttura in lattice dei preservativi. Meglio utilizzare lubrificanti a base d’acqua, che non hanno impatto sul tasso di rottura dei preservativi;
  4. affidarsi ai soli spermicidi: di per sé questa sostanza offre una bassa protezione contro il rischio che si verifichi una gravidanza. Va bene se invece lo spermicida è utilizzato insieme ad altri metodi contraccettivi (pillola o preservativo). Si stima che 15 donne su 100 all’anno che usano i soli spermicidi hanno una gravidanza indesiderata;
  5. usare poco, o male, il profilattico: usarlo è importante per tenere alla larga malattie sessualmente trasmissibili ed evitare gravidanze, anche se non dà una certezza al 100% che nessuna delle due si verifichi;
  6. non valutare a pieno le varie opzioni: circa il 28% delle donne utilizza la pillola come metodo contraccettivo, ma non tutte le donne vogliono ricorrere a questa soluzione e doversi ricordare di assumerla ogni giorno. Esistono altri metodi da seguire come contraccettivo, tra cui le iniezioni di IUD.

Come evitare una gravidanza in maniera naturale?

Oltre che ai metodi classici per evitare una gravidanza, se non si vuole ricorrere a nessun metodo “artificiale”, ci sono anche metodi naturali per prevenirla, nonostante questi non possano considerarsi come anticoncezionali “sicuri”. Il più classico è quello detto del coito interrotto, che consiste nel fatto che l’eiaculazione non avvenga nella vagina. È un metodo molto usato, ma non molto sicuro (ha un successo stimato nel 73% dei casi), infatti, anche durante il pre-iaculato sono già presenti nell’uretra degli spermatozoi, che possono portare a una gravidanza indesiderata. Per evitarlo può essere utile, per l’uomo, urinare prima di fare sesso.

Il metodo più diffuso per il controllo delle nascite resta quello di limitare il sesso ai periodi non fertili della donna, astenendosi durante quelli fertili. Ci sono tre tipologie di controllo pianificato delle nascite in questo caso:

  • amenorrea che si ha durante la lattazione: dopo aver partorito una donna non ha il ciclo mestruale per almeno due mesi o più in caso di allattamento. Perché il metodo di contraccezione naturale funzioni, la donna non deve avere più avuto il ciclo dalla nascita del bimbo, il piccolo deve avere meno di 6 mesi; l’allattamento deve avvenire ogni quattro ore di giorno e sei durante la notte. Anche se le ricerche dimostrano che questo metodo dia risultati nel 98% dei casi, ci sono anche molte donne che non hanno ottenuto i risultati sperati;
  • calcolo della durata del ciclo mestruale: prima di iniziare a seguire questo metodo, è necessario monitorare il proprio ciclo per un periodo di 6-12 mesi. Successivamente, si passa a identificare il periodo di pre-ovulazione e il successivo periodo non fertile. È un metodo praticabile per donne con cicli regolari di 26-32 giorni;
  • individuazione dei sintomi tipici del periodo fertile: quindi, valutare la temperatura basale, il muco cervicale e la posizione cervicale. Il muco più spesso è quello che accompagna la fase di ovulazione; questo va a catturare gli spermatozoi, aumentando il rischio gravidanza. È possibile capire quale è il periodo fertile dal fatto che la cervice si presenta in posizione più alta ed è più morbida rispetto alla norma. Per almeno 3 giorni dopo l’ovulazione, la temperatura basale si alzerà di almeno quattro decimi di grado. In commercio ci sono anche degli appositi macchinari che sono in grado di identificare i giorni fertili o non.

Qual è la vostra esperienza e quale metodo di controllo delle nascite seguite? Fateci sapere, ricordandovi sempre di chiedere consiglio al vostro ginecologo di fiducia!

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Simona Fenzi | Blogger
Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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