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I pericoli del paracetamolo in gravidanza

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 29 Maggio, 2015

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Sembra che l’assunzione di paracetamolo da parte di una donna in dolce attesa possa causare gravi danni alla salute del feto, soprattutto se si tratta di un maschietto.

Un recente studio, condotto dal team del Dr. Sander van den Driesche presso l’Università di Edimburgo e pubblicato su Science Translational Medicine Reports, mostra come l’esposizione, protratta per più giorni, dell’apparato riproduttore di un feto maschio al paracetamolo possa provocare una ridotta produzione di testosterone a livello dei testicoli, quando il feto diverrà un giovane uomo, conducendo così a problemi di infertilità.

In particolare, secondo gli autori dello studio, bassi livelli di testosterone nel feto maschio possono provocare comuni anomalie dell’apparato riproduttore maschile, che si manifestano già alla nascita, come ipospadia, malformazione congenita dovuta a un incompleto e anomalo sviluppo dell’uretra e del pene, o criptorchidismo, ovvero la mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nel sacco scrotale.

Secondo il Dottor Rod Mitchell, specialista in endocrinologia pediatrica, la ricerca conferma che l’uso prolungato di paracetamolo in gravidanza può aumentare il rischio di disordini riproduttivi nei neonati maschi: di conseguenza, Mitchel consiglia alle donne gravide di utilizzare il paracetamolo per combattere il dolore alla più bassa dose efficace e per il più breve periodo di tempo possibile.

Lo studio

Per studiare gli effetti del paracetamolo sulla produzione di testosterone, i ricercatori hanno utilizzato una moderna tecnica di xenotrapianto che ha previsto l’impianto di innesti di tessuto testicolare umano, donato da donne che hanno subito una interruzione di gravidanza, in topi castrati. Questi innesti mimano lo sviluppo fisiologico dei testicoli del feto in gravidanza e la loro funzione e vengono utilizzati per testare gli effetti delle esposizioni chimiche sulla produzione di testosterone.

Nel corso dello studio, è stato somministrato paracetamolo ai topi trattati con un dosaggio identico a quello normalmente somministrato all’uomo (20 mg per kg di peso corporeo), nell’ambito delle 24 ore e per un periodo di sette giorni; poi i ricercatori hanno misurato la quantità di testosterone prodotta dal tessuto testicolare fetale un’ora dopo l’ultima dose di paracetamolo.

I risultati della ricerca suggeriscono come l’esposizione al paracetamolo non produca alcun effetto sulla produzione di testosterone, se assunto solo per 24 ore, ma anche che una assunzione di paracetamolo protratta per circa una settimana riduce la produzione di testosterone nei testicoli del feto di addirittura il 45 percento.

I ricercatori sottolineano come si debba mettere in guardia le gestanti dall’uso prolungato di paracetamolo durante la gravidanza, benché siano comunque necessari ulteriori indagini per capire quale sia il meccanismo mediante il quale il paracetamolo influenza la produzione di testosterone nei feti di sesso maschile.

 

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Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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