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I rischi delle protesi al seno

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 10 Giugno, 2016

L'intervento di Protesi al seno (Mastoplastica additiva).

Gli interventi per aumentare il seno, pratica nota in medicina con il nome di mastoplastica additiva, sono sempre più diffusi fra le donne. Infatti, è la procedura chirurgica più richiesta tra le adolescenti insieme alla liposuzione.

I motivi per ricorrere a una mastoplastica possono essere diversi: psicologici, fisici ed estetici. Tuttavia, resta un’operazione chirurgica a tutti gli effetti, praticabile solo dopo un’anestesia. Pertanto, prima di farla bisognerebbe sempre pensarci molto bene e vagliare tutte le ipotesi, anche perché tanti sono i rischi dell’impianto delle protesi al seno.

Cos’è la mastoplastica additiva?

Come è stato descritto in precedenza, la mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica che mira ad aumentare, di una taglia o più, la circonferenza e il volume del seno. Questa procedura può essere praticata in anestesia locale o totale e consiste nell’inserimento di una protesi sotto il muscolo pettorale. Tale intervento è utilizzato per ricostruire il seno in caso di asportazione, dovuta a tumore al seno.

Cos’è il rippling al seno?

Il rippling al seno, dall’inglese “increspare”, consiste in un’increspatura della superficie della protesi mammaria, che può essere sia avvertita al tocco, che vista a occhio nudo. In genere, l’increspatura della protesi è normale, ma non è visibile a meno che il seno non sia in una posizione tale da far protendere la protesi verso il basso.

Quali sono le cause del rippling?

Il rippling al seno può essere causato da diversi motivi:

  • protesi eccessivamente gonfia
  • protesi sgonfia
  • mancanza di tessuti di copertura
  • impianto sottoghiandolare

Come si può sistemare il rippling?

Il rippling alle protesi mammarie non è un problema che mette a repentaglio la salute del paziente. Tuttavia, se l’increspatura al seno è troppo evidente da non poterci convivere, si può considerare l’ipotesi di sottoporsi nuovamente a un intervento.

Nel caso in cui il rippling fosse causato da una protesi eccessivamente gonfia, è possibile rimuovere la soluzione salina al suo interno, tramite intervento in anestesia locale. Se, al contrario, l’increspatura è causata da una protesi sgonfia, è possibile eseguire un riempimento. La complicazione di entrambi i casi potrebbe essere una rottura delle protesi.

Infine, se il difetto estetico è dovuto a una mancanza di tessuto muscolare, è possibile spostare le protesi in posizione sottomuscolare, per mascherare il rippling.

Quali sono i rischi dell’intervento più comuni dovuti alla mastoplastica additiva?

La complicazione più comune associata alla protesi mammaria è la contrattura capsulare, che consiste nell’irrigidimento dell’area del seno attorno all’impianto e può essere causata da una reazione dell’organismo a contatto con il silicone solido, di cui è rivestita la protesi. Questa reazione da origine alla formazione di una capsula che ingloba, come una sorta di pellicola, la protesi e i tessuti circostanti. La contrattura capsulare può essere classificata in quattro gradi:

  • I grado: seno morbido e naturale
  • II grado: seno leggermente indurito, ma naturale
  • III grado: seno rigido e di aspetto innaturale
  • IV grado: seno duro, dolorante e di aspetto innaturale

Il terzo e quarto grado della contrattura capsulare sono molto gravi e richiedono un ulteriore intervento chirurgico.

Altre complicanze dovute alla mastoplastica additiva sono:

  • necessità di più operazioni, a causa delle complicazioni;
  • rimozione dell’impianto, dopo 8-10 anni nel 20% dei pazienti che si sottopongono all’operazione;
  • rottura o sgonfiamento delle protesi, causate da contrattura capsulare, compressione, danni dovuti all’intervento chirurgico, lesioni, logoramento dell’impianto, stress fisico, trauma, intensa pressione fisica, ecc.

Da come è stato ripetuto diverse volte, si può facilmente comprendere che l’intervento al seno non è un semplice ritocco estetico, né privo di complicazioni. Deve essere eseguito da un chirurgo professionista e il paziente deve essere visitato diverse volte prima e dopo l’intervento stesso. Inoltre, è sempre consigliata un’assistenza di carattere psicologico prima di decidere di procedere con l’aumento del seno.

Hai deciso di aumentare il tuo seno? Lo vorresti fare per ragioni estetiche o a causa di un’asportazione? Lo hai già fatto? Lascia un commento con la tua opinione. Ricorda, la tua esperienza potrebbe essere utile a qualcuno!

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Roberta Nazaro
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