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Jet lag: un malessere davvero diffuso!

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 29 Maggio, 2017

Jet lag e melatonina

Jet lag, che fastidio! Ma cosa succede al nostro corpo quando viaggiamo? Partiamo da principio, per capire a fondo questa sindrome che spesso ci colpisce una volta scesi dall’aereo dopo un lungo viaggio.

È bene in primo luogo sapere che la Terra è virtualmente divisa in 24 “fette”, dette appunto fusi orari. Nel 1884 , infatti, venne introdotto il sistema dei fusi orari, una convenzione internazionale che definisce le ore del giorno ed è valido in tutto il mondo. Secondo questo sistema, i paesi situati nello stesso fuso hanno la stessa ora. Paesi presenti in fusi differenti, invece, presentano orari diversi. Nello stesso istante, mentre in un paese sarà mezzogiorno, in un altro presente su un fuso molto distante sarà notte fonda. Ovviamente, in altri casi la differenza è minore.

La possibilità di viaggiare e spostarsi da una parte all’altra del mondo nel giro di poche ore ha rivoluzionato la vita dell’uomo. Tuttavia, migrare da una parte all’altra del pianeta può causare una sindrome nota come jet lag o, in alternativa, come “mal di fuso”, un disturbo dovuto appunto al cambiamento di fuso orario.

Il nostro corpo, infatti, è in sintonia con gli orari cui è abituato, essendo regolato da un “orologio interno”, meglio noto come ritmo circadiano. Questo orologio biologico, di origine endogena, mantiene sincronizzato il nostro organismo con il ciclo naturale del giorno e della notte, mediante stimoli naturali come la luce e la temperatura. Quando il nostro corpo attraversa diversi fuso orari, questi stimoli solitamente regolari vengono a mancare. L’orologio biologico si rompe… ed ecco il jet lag.

Quali sono i sintomi del jet lag?

Il jet lag è più evidente nelle prime 24-48 ore dopo il viaggio e può durare fino a 5 giorni, conclusi i quali i gli individui tornano a star bene. I sintomi dipendono molto sia dalla lunghezza che dalla direzione del viaggio. Tra i sintomi sono inclusi:

  • Nausea, perdita di appetito e diarrea, dovuti ad alterazione della funzionalità dell’apparato digerente
  • Mal di testa e disorientamento
  • Spossatezza e travel fatigue (stanchezza del viaggiatore)
  • Insonnia notturna, dovuta all’alterazione del ritmo sonno/veglia a causa di uno squilibrio nella secrezione di melatonina
  • Scarso coordinamento psicomotorio
  • Ridotte abilità cognitive

I fattori che determinano la sindrome del jet lag sono:

  • Sonno molto inquieto o insonnia durante il volo
  • Disidratazione dall’ambiente asciutto della cabina dell’aereo (contribuisce alla tachicardia e alle emicranie)
  • Numero di fusi attraversati
  • Direzione di viaggio (il viaggio verso ovest è più facile da tollerare rispetto a quello verso oriente)
  • Livello di forma fisica

Qual è il ruolo della melatonina?

La sintesi della melatonina, da parte della ghiandola pineale (o epifisi), è inibita dalla luce e stimolata dalle tenebre.
La secrezione della melatonina inizia ogni sera, gradualmente cade durante la seconda metà della notte, con variazioni normali nel tempo in base al cronotipo dell’individuo.

L’aumento del livello di melatonina induce il corpo a sentirsi meno attento e ha un ruolo importante nell’indurre il sonno e produrre i sintomi del jet lag. I disordini della secrezione di melatonina e dei disturbi del ritmo circadiano sono considerate le cause che sono alla base della costellazione di sintomi del jet lag.

Come risultato dei suoi effetti normalizzanti sul sistema circadiano, ne consegue che la melatonina può essere utilizzata efficacemente per trattare i sintomi del jet lag. La melatonina agisce infatti sui recettori MT (1) e MT (2) della melatonina situati nell’ipotalamo, il sito dell’orologio biologico del corpo. La melatonina può reimpostare i ritmi circadiani disturbati e promuovere il sonno: la somministrazione di melatonina post-volo funziona efficacemente nei voli oltre fuso per zone con grande differenza d’orario.

Melatonina in borsa e… buon viaggio!

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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