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I sintomi di un attacco di cuore nelle donne

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 23 Maggio, 2016

Attualmente, i casi di donne che sono colpite da attacco cardiaco sono in continua diminuzione, ma è bene ricordare che fino al 1995 la frequenza di casi era di 1 su 4, in soggetti sotto i 60 anni.

Il più grosso problema legato alla diagnosi di questa patologia nei soggetti di sesso femminile è che questo non si presenta, come negli uomini, con un forte dolore al petto, ma solo con un leggero fastidio. Altri sintomi sono:

  • la mancanza di respiro
  • la debolezza
  • un senso di malessere e stanchezza
  • vertigini
  • dolori alla schiena, alla parte superiore della pancia e alla mascella

Se provate un senso di costrizione al petto con vertigini e mancanza di respiro a seguito di attività fisica, potrebbe essere un’avvisaglia di qualcosa che non va a livello cardiaco. Spesso, le donne presentano questi sintomi, in modo lieve, per giorni o settimane, ma li associano a qualcosa di poco grave.

È, invece, sempre meglio parlarne con il medico. Fare qualche analisi e una visita medica approfondita servirà a calcolare il livello di rischio di attacco cardiaco nei prossimi 10 anni. Ciò è possibile incrociando vari fattori, come età, sesso, livelli di colesterolo HDL (quello buono), livelli totali di colesterolo, pressione del sangue, se siete fumatori o se soffrite di diabete e se la vostra famiglia ha familiarità con malattie cardiache.

Se fino a pochi anni fa i medici prescrivevano le compresse di statine, se il rischio di ictus o infarto era superiore al 20% a 10 anni, adesso siamo scesi al 10%. Per chi, nonostante il rischio, non si senta pronto per assumere queste compresse a vita, è consigliabile un periodo di prova di 3 o 6 mesi associato a una vita sana, per far rientrare i livelli di colesterolo nella norma.

Per tutelare il vostro cuore, il consiglio migliore è quello di smettere di fumare e fare un po’ di sano esercizio fisico. Anche una dieta equilibrata può essere di aiuto; aggiungere fibre all’alimentazione, che permettono di far calare il colesterolo, ma anche la pressione se questa è alta. Perdere peso andrà a ridurre il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2, che aumenta il rischio di attacco di cuore. Tra chi è colpito da infarto i tassi di sopravvivenza sono più bassi in caso di donne, che soffrono di diabete di tipo 2.

Aspirina durante un attacco di cuore: come assumerla?

Se vi sentite tutti i sintomi di un infarto e vi precipitate al telefono per parlare con il vostro medico e questo vi dice di prendere un’aspirina, non pensate di aver capito male. È importante intervenire immediatamente, come farebbero i medici di un pronto soccorso, ma quando questi non sono presenti si può usare l’aspirina.

La maggior parte degli infarti sono originati da placche di colesterolo che si staccano, andando a ostruire le arterie. Quando si staccano attirano le piastrine sulla loro superficie, che vanno a formare dei coaguli o dei trombi. Sono questi che vanno poi a bloccare le arterie. Quando il blocco è completo, al cuore viene a mancare l’apporto dell’ossigeno, che provoca la morte delle cellule muscolari, originando un attacco di cuore.

Per evitare che le piastrine vadano ad agire, entra in gioco l’aspirina. Non ne servono dosi elevate, infatti piccole quantità si dimostrano più efficaci. Il coagulo cresce in modo esponenziale con il trascorre dei minuti ed è quindi fondamentale andare ad agire il prima possibile.

Ma come è meglio assumere l’aspirina?

In Texas dei ricercatori hanno fatto assumere a 12 volontari una dose d 325 mg di aspirina in tre diversi modi: via compressa, masticando una tavoletta per 30” prima di inghiottirla oppure inghiottendola con un po’ di Alka-Seltzer.

Tutti e 12 i soggetti hanno provato tutti e tre i modi, a stomaco vuoto, per alcuni giorni. I ricercatori hanno monitorato i loro valori ematici, per controllare i valori di salicilato, il principio attivo dell’aspirina, insieme a quelli del trombossano B2, l’indicatore di attivazione piastrinica, che cala quando le piastrine sono inibite.

Dopo queste analisi si è visto come masticando l’aspirina questa agisca più velocemente (14 minuti per raggiungere il massimale), seguita dall’ingestione con Alka-Seltzer (16 minuti) e dall’ingestione con acqua (26 minuti).

Oltre a essere utile quando l’infarto è in atto, l’aspirina è un utile mezzo per prevenire questa patologia. L’assunzione di dosi di 81 e 325 mg al giorno sono consigliate a chi soffre di malattie coronariche o per gli uomini sani con più di 50 anni di età.

 

 

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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