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Hai il gruppo sanguigno AB? Potresti essere più a rischio di infarto

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 02 Maggio, 2017

infarto e gruppi sanguigni: quello che c'è da sapere

Una nuova ricerca rivela che le persone con un gruppo sanguigno che non sia lo 0 hanno un rischio maggiore di venir colpiti da infarto e ictus.

Gruppo A, B o AB e il rischio di infarto

Gli scienziati dichiarano che ciò è possibile perché le persone con un gruppo sanguigno A, B e AB hanno presente nel sangue un livello più alto di una determinata proteina coagulante. I risultati potrebbero aiutare i medici a capire meglio chi è a rischio di sviluppare malattie cardiache.

I ricercatori hanno suggerito che tutte le persone dovrebbero concentrarsi sul tentativo di rinunciare al fumo e cominciare a mangiare sano per ridurre il proprio rischio di infarto o di un’altra patologia cardiaca.

La ricerca, presentata al Congresso Europeo della Cardiologia, ha analizzato uno studio che ha coinvolto 1.3 milioni di persone. È stato scoperto che 15 persone su 1.000, con un gruppo sanguigno diverso da 0, avevano avuto un infarto, rispetto alle 14 persone su 1.000 con gruppo di sangue uguale a 0.

Sebbene l’aumento del rischio fosse basso, se applicato a una popolazione molto vasta, i numeri diventano più importanti.

Precedenti ricerche avevano scoperto che le persone con il gruppo sanguigno AB, il più raro, erano le più vulnerabili, avendo il 23% in più di probabilità di soffrire di malattie cardiache.

Il gruppo sanguigno più comune nel Regno Unito è lo 0, appartenente al 48% della popolazione. Ci sono diversi fattori che possono aumentare il rischio di malattie cardiache, come il fumo, il sovrappeso e uno stile di vita non sano.

Queste sono tutte cose che si possono modificare in meglio, a differenza del tipo di sangue appartenente a ognuno. Il gruppo sanguigno di una persona è determinato dai geni ereditati da entrambi i genitori.

Come valutare il rischio di infarto

L’autrice dello studio, Tessa Kole, che esercita presso il Centro medico universitario di Groningen nei Paesi Bassi, ha detto che è stata necessaria una ricerca apposita sull’argomento, per comprendere la causa dell’aumento del rischio cardiovascolare nelle persone con un gruppo di sangue diverso da 0.

Ha dichiarato: “In futuro, il gruppo sanguigno dovrebbe venir considerato nella valutazione dei rischi per la prevenzione cardiovascolare, insieme al colesterolo, all’età, al sesso e alla pressione sanguigna sistolica“.

L’analisi ha esaminato gli eventi coronarici in più di 770.000 persone con un gruppo di sangue che non fosse lo 0 e più di 510.000 persone con un gruppo di sangue uguale a 0. Circa l’1,5% nel primo gruppo e l’1,4% nel secondo ha avuto un attacco di cuore o un’angina.

Sono stati esaminati anche eventi cardiovascolari in 708.000 persone con sangue diverso dallo 0 e 476.000 con sangue uguale a 0, che hanno colpito rispettivamente il 2,5% e il 2,3% di ciascun gruppo. Quando i ricercatori hanno esaminato gli eventi cardiaci fatali, non hanno trovato alcuna differenza significativa tra i gruppi di sangue 0 e gli altri.

Il dottor Mike Knapton, direttore medico associato alla British Heart Foundation, ha dichiarato che i risultati non avrebbero un grande impatto sulle linee guida attualmente utilizzate per valutare il rischio di un attacco cardiaco.

La maggior parte della stima del rischio di una persona di venir colpita da attacco di cuore è determinata dall’età, dalla genetica (storia familiare e etnia) e da altri fattori pericolosi modificabili, tra cui la dieta, il peso, il livello di attività fisica svolta, il fumo, la pressione sanguigna, il colesterolo e il diabete“.

Le persone con un tipo di gruppo sanguigno A, B, AB e devono seguire gli stessi consigli di chiunque voglia ridurre il rischio di malattia cardiovascolare”.

Ciò include l’adozione di misure sensibili per migliorare la propria dieta, il peso, il livello di attività fisica, smettere di fumare e, se necessario, gestire la pressione sanguigna, il colesterolo e il diabete.

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Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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