icon/back Indietro Esplora per argomento

Una terapia profumata con l’olio essenziale di lavanda

Marco Cicirello | Blogger

Ultimo aggiornamento – 02 Marzo, 2015

Il suo nome deriva dall’abitudine che avevano gli antichi romani, e che poi ereditò il Medioevo, di utilizzarla per profumare l’acqua con cui ci si lavava. La lavanda è un’erba che cresce nel bacino del Mediterraneo da tempi remoti. Gli studiosi hanno cercato nei documenti antichi le tracce dei suoi usi e della sua diffusione, riscontrando l’esistenza di diverse specie di lavanda che crescevano dalla Siria alle coste dell’Africa del nord, fino alla Francia del sud. Effettivamente, parlando di lavanda, non possono non venire in mente gli spettacolari scenari della Provenza, dove immensi campi violacei e profumati si estendono a perdita d’occhio. La fortuna della lavanda trova delle ottime ragioni del suo successo non solo nel suo profumo e nella sua bellezza, ma anche nelle numerose proprietà che ne fanno un antico e valido rimedio naturale contro vari disturbi.

Gli usi della lavanda

Proprio il suo profumo lo rende uno degli ingredienti principali dell’aromaterapia. Ma prima ancora di arrivare agli usi terapeutici, non dobbiamo tralasciare quelli pratici: i fiori secchi di lavanda possono essere chiusi in un sacchettino di tessuto e riposti in armadi e cassetti per profumare l’aria. Anche nelle stanze di casa nostra possiamo tenere dei fiori di lavanda per dare all’aria un aroma unico e fresco. Con la lavanda è possibile anche produrre dei saponi vegetali da usare tutti i giorni. Oppure potete preparare dei buonissimi infusi che vi saranno utili contro ansia e insonnia: basta un cucchiaio di fiori secchi per tazza, e il vostro elisir è pronto. Potete prenderlo anche più volte al giorno per aumentare la sua efficacia. Lo stesso vapore caldo della lavanda, inalato, può avere un effetto distensivo sui nervi e aiutarvi in caso di raffreddore e congestione nasale.
Un modo per sfruttare con un solo prodotto tutte i benefici della lavanda, è ricorrere all’olio essenziale.

olio-essenziale-lavanda_mini

L’olio essenziale di lavanda

Per olio essenziale si intende un olio estratto dalle piante attraverso vari metodi, tra cui quello della distillazione a vapore, che è uno dei più diffusi. Gli oli sono un concentrato delle principali sostanze chimiche contenute da una pianta, ed è per questo che raccolgono in poche gocce tutte le loro proprietà.

L’olio essenziale di lavanda è usato per vari scopi. Nell’aromaterapia può essere utilizzato per diffonderlo nell’ambiente con una lampada ad olio, che lo fa evaporare e profuma l’ambiente; oppure lasciandone cadere qualche goccia sul cuscino o su un fazzoletto posto sul comodino, in modo tale che il suo profumo calmante ci aiuti a rilassarci e a goderci un buon sonno ristoratore. Potete anche metterlo nell’acqua calda della vostra vasca e godervi un bagno rilassante e benefico: l’olio di lavanda, infatti, ha effetti rilassanti anche sulla muscolatura, contribuendo a sciogliere le tensioni muscolari e i dolori che possono accumularsi durante la giornata. Il suo principale uso, quindi, è quello di anti-stress: quando siete nervosi e avete mal di testa, provate a massaggiare qualche goccia di olio di lavanda sulle tempie e otterrete ben presto dei benefici.

Ma cosa dice la scienza sui benefici dell’olio essenziale di lavanda? Ecco i suoi effetti:

  • è utile per combattere l’ansia: diverse ricerche attestano che assumere l’olio di lavanda per via orale (sciogliendone alcune gocce in una tisana, per esempio), migliora la qualità del sonno e i disturbi provocati dall’ansia. Assumerlo per diverse settimane sembra essere un rimedio efficace per chi tende a soffrire a lungo di questi disturbi;
  • aiuta a curare le afte: due gocce di olio essenziale tre volte al giorno sulla zona infiammata possono aiutare la guarigione delle afte e a ridurne i sintomi;
  • può essere efficace contro la caduta dei capelli in caso di alopecia areata: gocce di olio essenziale di lavanda, soprattutto se associato a quello di altre piante come quelli di timo e rosmarino, possono incrementare la ricrescita dei capelli fino al 44% dopo 7 mesi di trattamento;
  • è un antidolorifico: testato sulle donne che hanno avuto un parto cesareo, l’olio di lavanda, inalato, è stato un buon rimedio per calmare i dolori post-partum;
  • è efficace su irritazioni della pelle e scottature.

Un rimedio contro il mal di testa, contro lo stress, le tensioni muscolari e il raffreddore. Ecco le proprietà dell’olio essenziale di lavanda. Se poi ne trovate una varietà commestibile, come quella che vi proponiamo qui, potete anche usarlo per aromatizzare dolci, tisane o altri piatti. Provate, per esempio, a versare una o due gocce sopra un cucchiaino di miele, e poi versare dell’acqua calda. Avrete una tisana rilassante e dolce, dal profumo unico e intenso che accompagnerà le vostre serate e vi farà dormire bene.

Non tutti gli oli di lavanda sono uguali. Ne esistono alcuni che sono particolarmente efficaci perché provengono da un’agricoltura biologica che non solo non fa uso di alcun agente chimico, ma che rispetta anche i cicli della natura, facendo sì che le piante da cui viene estratto l’olio crescano in un ambiente incontaminato. Noi ne abbiamo provato uno che, oltre ad avere tutte queste caratteristiche, è anche commestibile, per cui ben si adatta a chi vuole provarlo non solo per usi esterni ma anche per assumerlo in tisane o in altre ricette. Io vi consiglio di metterne un paio di gocce nello yogurt bianco: vi concederete uno spuntino dal sapore unico. Volete provare anche voi questo olio? Scopritelo qui!

 

 

Condividi
Marco Cicirello | Blogger
Scritto da Marco Cicirello | Blogger

La scrittura è la mia personale visione del mondo. Penso che tutto ciò che riguarda gli uomini riguardi anche me e, grazie a Pazienti, posso parlare ogni giorno della cosa più importante della vita: la salute, sia quella fisica che quella mentale.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Marco Cicirello | Blogger
Marco Cicirello | Blogger
in Salute

112 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat