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Perdite di sangue in menopausa: è tutto normale?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 15 Aprile, 2021

Perdite di sangue in menopausa: le cause

Se hai superato il 50, non hai il ciclo mestruale da almeno un anno, se hai vampate di calore e sintomi che non avevi sperimentato in precedenza, potresti essere in menopausa. Sì, proprio così.

La menopausa infatti delinea la fine della fertilità femminile e si verifica generalmente tra i 45 ed 55 anni di età. Alcuni mesi prima della cessazione del ciclo mestruale si possono osservare alterazioni del ciclo come mestruazioni troppo ravvicinate e/o troppo abbondanti oppure molto distanti tra di loro.

Durante il periodo fertile, le ovaie secernono estrogeni, ma durante la menopausa anche l’attività delle ovaie si blocca e quindi la quantità di estrogeni circolanti si riduce notevolmente.

La menopausa, infine, è caratterizzata dall’interruzione definitiva delle perdite di sangue vaginali. In alcuni casi, però, a partire da un anno dopo l’ultima mestruazione possono verificarsi delle lievi emorragie vaginali, generalmente hanno un colore marrone scuro a causa dell’emoglobina ossidata. Questa condizione è nota come «spotting durante la menopausa».

E se hai perdite di sangue in menopausa sarebbe opportuno parlarne con il medico che potrebbe consigliarti esami diagnostici per escludere condizioni patologiche più o meno gravi.

Le cause delle perdite ematiche in menopausa

Un certo numero di condizioni può portare a perdite in menopausa. Tra queste ricordiamo:

  • Polipi – Si tratta di escrescenze che possono crescere all’interno dell’utero o del canale cervicale o sulla cervice, causando perdite di sangue, forti emorragie o sanguinamenti dopo i rapporti sessuali.
  • Atrofia dell’endometrio (assottigliamento del rivestimento uterino) – L’endometrio è il tessuto che riveste l’utero, che risponde a ormoni come estrogeni e progesterone. Quando i livelli ormonali si abbassano – come accade in menopausa – l’endometrio può assottigliarsi, causando perdite di sangue.
  • Iperplasia endometriale (ispessimento del rivestimento uterino) – Dopo la menopausa, è possibile che i livelli di estrogeni siano eccessivamente alti, contrariamente al progesterone. Di conseguenza, l’endometrio diventa più spesso e può causare piccole perdite ematiche.
  • Atrofia vaginale (assottigliamento del tessuto vaginale) – Gli estrogeni, come sappiamo, aiutano a mantenere in perfetta salute il tessuto endometriale. Anche in questo caso, bassi livelli di estrogeni possono rendere più sottili le pareti vaginali, rendendole secche e infiammate. I sanguinamenti, soprattutto dopo i rapporti sessuali, potrebbero rappresentare davvero la norma.
  • Malattie a trasmissione sessuale – Alcune malattie sessualmente trasmissibili, come la clamidia e la gonorrea, possono causare perdite di sangue, soprattutto dopo il sesso. Nello stesso modo, anche le ferite causate dal’Herpes possono causare perdite in menopausa.
  • Farmaci – Il sanguinamento rappresenta un effetto collaterale di alcuni farmaci, tra cui il tamoxifene e gli anticoagulanti.
  • Cancro – Le perdite di sangue in menopausa rappresentano un sintomo abbastanza comune di cancro all’endometrio o di tumore del collo dell’utero. Anche il tumore all’ovaio, così come il carcinoma alla cervice uterina, può causare perdite di sangue.
  • Vaginite – La vaginite batterica e non è un'infiammazione (di diversa natura) della vagina e può manifestarsi con secrezioni bianche o giallastre, talvolta maleodoranti, comportando anche prurito e bruciore. Non è raro, che tra i sintomi di una vaginite compaiono anche piccole perdite di sangue. 

Quali esami fare per le perdite di sangue in menopausa

Solo una donna su dieci di quelle che manifestano un sanguinamento durante la menopausa ha poi un riscontro tumorale. Tuttavia, è buona regola sottoporsi a controlli approfonditi per fugare ogni dubbio e individuare l’intervento terapeutico più adatto alle esigenze di ogni paziente. Sono principalmente due gli esami sempre consigliati: 

  • Esame pelvico – Il ginecologo può osservare lo stato della vagina mediante l’inserimento nella cavità vaginale dello speculum, uno strumento divaricatore.
  • PAP test – Permette di prelevare un campione di tessuto uterino per l’analisi e l’esclusione di iperplasia o tumori.

In assenza di una patologia tumorale, per trovare la causa delle perdite ematiche in menopausa, il medico eseguirà un esame obiettivo per poi valutare la storia medica della paziente. Tra i test che vengono eseguiti solitamente c’è l’ecografia transvaginale, grazie alla quale viene controllato lo spessore dell’endometrio.

Perdite di sangue in menopausa: i trattamenti generalmente consigliati

Il trattamento, come ovvio, dipende dalla causa che determina le perdite in menopausa. In particolare:

  • Terapia estrogenica (con estrogeni) – Questo ormone è generalmente prescritto per il trattamento dell’atrofia vaginale ed endometriale. Il medico può consigliarvi l’assunzione sotto forma di compresse da assumere per via orale, può optare per una crema vaginale oppure per un anello vaginale che rilascia una dose costante di estrogeni. Invece, vi è la possibilità che vi sia prescritta una compressa vaginale (ovulo).
  • Terapia progestinica (con progesteroni) – Il trattamento tramite progesterone viene utilizzato come terapia dell’iperplasia endometriale. In questo caso, il medico può prescrivere compresse, crema vaginale o dispositivo intrauterino.
  • Isteroscopia – Questa procedura è utile per la rimozione dei polipi. Viene utilizzata anche per rimuovere le parti ispessite del rivestimento uterino causate dall’iperplasia dell’endometrio.
  • Dilatazione e raschiamento – Tramite intervento chirurgico, il medico dilata la cervice e attraverso uno strumento sottile rimuove i polipi o le aree ispessite del rivestimento uterino, all’origine dall’iperplasia endometriale.
  • Isterectomia – Per rimuovere una parte o l’intero utero. È un trattamento utilizzato per il cancro dell’endometrio o del collo dell’utero. In alcuni casi viene effettuato se sono state individuate lesioni precancerose come trattamento preventivo. Oltre all’utero potrebbe essere necessario rimuovere le ovaie, le tube di Falloppio o i linfonodi delle aree limitrofe.

Insomma, se soffrite di perdite di sangue in menopausa, queste possono essere le cause. Non resta che consultare il proprio medico per una diagnosi accurata.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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