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Dal limulo, granchio dal sangue blu, deriverebbe l’elisir dell’immunità

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 04 Settembre, 2014

Il limulo, granchio dal sangue blu, ci dona l’elisir dell’immunità. Ma le pratiche per ottenerlo stanno mettendo a rischio la specie.

L’incubo delle malattie ha fatto sognare a lungo l’elisir delle salute. Abbiamo farmaci, cure, medicine… ma esiste una creatura che ha il segreto dell’immunità nel proprio sangue. Un sangue così potente contro batteri e agenti patogeni, che è come se avesse un antibatterico inattaccabile incorporato. È il Limulus Polyphemus, o più semplicemente limulo.

Cosa daremmo per avere un sangue così?

Sono molte le differenze tra il nostro sangue e il loro. A cominciare dal colore: il Limulus ha un sangue di un delicato color azzurro tenue, perché è l’emocianina, e non l’emoglobina, a trasportare l’ossigeno. Ma la differenza sostanziale sta nel sistema immunitario, che non è costituito da linfociti, come il nostro, ma da amebociti.

Il Limulo possiede un tipo di amebocita particolarmente potente: in meno di un’ora è in grado di aggredire e neutralizzare qualsiasi germe infettivo contatti l’organismo. Agisce inglobulando particelle infinitesimali di agente patogeno, annullandole una per una senza lasciarne traccia. Non a caso, è usato in medicina nel controllo di ferri, vaccini, farmaci, prima dell’uso umano, salvando innumerevoli vite da continue infezioni.

Aziende biomediche acquistano i granchi, che sono raccolti da pescherecci da traino o a mano nelle spiagge dove avviene la deposizione delle uova. I granchi sono trasportati negli stabilimenti dove viene prelevato l’agente di coagulazione del loro sangue, tanto prezioso per l’uomo.

Il limulo è stato utilizzato anche nella ricerca e lo sviluppo di medicazioni e suture chirurgiche.

È possibile, per l’uomo, giovarsi di questo elisir antibatterico potentissimo?

Sì, ma a condizione di estrarre il sangue dai limuli stessi.

In Nord America c’è una vera e propria filiera della raccolta del sangue dei limuli. I prelievi non estraggono più del 30% del sangue totale, lasciando così alla creatura sangue sufficiente per potersi riprendere, una volta riportata nel suo habitat naturale. Ma anche così la raccolta del sangue ha ridotto drasticamente la natalità nella specie. E purtroppo, abusi e sovrasfruttamento sono frequenti: il sangue di limulo vale 15.000 dollari al litro e sono in molti ad approfittarne.

Stiamo mettendo a rischio la sopravvivenza dei limuli? Ma come faremo, dopo? È necessario un consumo critico, tutelare la specie del Limulo Polyphemo e cercare tecniche sempre più cruelty free. Le ragioni del mercato non possono valere le ragioni della salute.

 

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Benedetta Borzillo | Blogger
Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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