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Malattie articolari e crioterapia

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

crioterapia: gli effetti sull'artrosi

La crioterapia è nota ormai per essere particolarmente efficace per alleviare gli stati dolorosi. Tuttavia, viene impiegata per curare patologie infiammatorie e affaticamento muscolare, spesso sperimentate dai professionisti dello sport.

I numerosi utilizzi del trattamento crioterapico non si limitano di certo a questo. Secondo dei recenti studi, con la crioterapia sistemica è possibile una remissione totale del dolore fino ad un anno e il suo impiego si può estendere fino alle malattie articolari, agli stati d’ansia e alla depressione.

Vediamo in che modo il freddo intenso può migliorare il benessere fisico del paziente.

In cosa consiste la crioterapia sistemica?

La crioterapia prevede l’esposizione ad aria molto fredda in speciali criocamere, tenute a temperatura di -110 e -160°C. Questa particolare tecnica è detta crioterapia sistemica, o con l’acronico WBC, dall’inglese whole-body cryotherapy.

Tale terapia è già stata ampiamente impiegata per migliorare non solo gli stati artritici, fibromialgia e spondiliti anchilosanti, ma anche per il miglioramento delle prestazioni degli sportivi professionisti, in concomitanza con l’allenamento.

Quali sono i benefici della crioterapia sistemica?

A rispondere il dr. Felice Giulio Bonomi, cardiologo e coordinatore medico del centro Bongi, che ha seguito più di seimila trattamenti nell’arco di cinque anni ed è fermamente convinto dei benefici che si possono ottenere con la crioterapia sistemica, rispettando e seguendo delle determinate regole.

In che modo la crioterapia è più efficace?

Il dottor Bonomi ha dichiarato in un’intervista: “va rispettato un protocollo clinico rigido di selezione e controllo dei pazienti, da sottoporre a crioterapia sistemica. Anche la temperatura raggiunta è essenziale: gli atleti possono arrivare anche a -160 gradi, ma in generale il range entro il quale si ha un effetto benefico è fra i -120 e i -140 gradi, per un massimo di tre minuti“.

Per quali patologie è indicata la crioterapia?

Come è stato descritto in precedenza, la crioterapia può curare numerose patologie. Nello specifico, sono ricoverati sia sportivi, che pazienti, perché questa tecnica è efficace per:

In che modo la crioterapia cura le patologie?

Il freddo secco intenso è particolarmente indicato per gli stati infiammatori cronici. Con la crioterapia, le patologie osteomuscolari acute subiscono dei profondi miglioramenti con solo 4 o 5 sedute. Tuttavia, per consolidare il risultato, spesso si può arrivare fino a dieci e per quelle croniche anche fino a 15 sedute. La terapia ideale prevede una seduta al giorno o comunque non meno di tre a settimana.

Chi si può sottoporre alla terapia?

Per poter usufruire della crioterapia sistemica è necessario sottoporsi a una visita generale di idoneità e a un elettrocardiogramma, per evitare le uniche controindicazioni possibili, cioè le malattie cardiovascolari gravi come cardiopatie ischemiche instabili o valvolari, il fenomeno di Raynaud, il morbo di Buerger, le crioagglutinine e le patologie tumorali.

Come si svolge una seduta?

Una seduta di crioterapia si suddivide in due parti. Il paziente entra in una pre-camera per adattarsi alla temperatura, per poi entrare nella camera vera e propria a una temperatura variabile.

Questa variazione di temperatura non è possibile per le criosaune, che sono invece a temperatura fissa per tutta la durata della seduta.

La crioterapia può essere impiegata in sostituzione ai farmaci?

Secondo il dottor Bonomi, la crioterapia può curare diversi disturbi solo se utilizzata come coadiuvante della terapia tradizionale. Infatti, ha affermato: “Ad esempio, nello studio che abbiamo condotto anche in collaborazione con l’Univeristà di Milano su 100 pazienti fibromialgici (età 17-70 anni), tutti i soggetti hanno seguito la terapia farmacologica prescritta, a base di analgesici e antiossidanti, e 50 di loro, in aggiunta, sono stati sottoposti a 15 sessioni di crioterapia. Questi ultimi hanno riportato un miglioramento più marcato nella qualità di vita“.

Il medico ha inoltre affermato che nel 70% dei casi è possibile avere una remissione del dolore fino a 7-12 mesi, oltre a un miglioramento clinico e della qualità della vita, indipendentemente da altre terapie.

Tuttavia, è bene specificare che ciò non è possibile per le malattie neurologiche, come sclerosi multipla o morbo di Parkinson, per le quali la crioterapia agisce migliorando profondamente e in tempi molto rapidi l’acinesia, ossia la notevole diminuzione dei movimenti, grazie al suo effetto miorilassante, ideale anche per gli stati di spasticità.

Quali altri disturbi può curare la crioterapia?

Grazie all’enorme quantità di dati messa a disposizione dal centro, si è evinto che la crioterapia sistemica ha una forte azione anche a livello psicologico, perché a ogni seduta il livello delle endorfine del paziente subisce una forte impennata, causando così un miglioramento dell’umore. Ecco perché è ideale per la cura di attacchi di panico, stati d’ansia e depressione.

Infine, servono ulteriori studi per confermare l’utilità della crioterapia anche nella medicina cosmetica con i pazienti affetti da obesità, per combattere la cellulite.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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