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Obesità e stili di vita errati: le cause del cancro al pancreas

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 16 Novembre, 2016

tumore al pancreas: i rischi del junk food

Obesità e stili di vita errati sembrano essere la causa di un aumento esponenziale del tumore al pancreas.

Il fattore obesità determina, infatti, un aumento del rischio di cancro al pancreas pari al 12%, secondo il parere degli studiosi dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).

In occasione della terza Giornata mondiale sul tumore al pancreas, il 17 novembre, grazie al progetto Cooking Comfort Care, sarà distribuito in tutta Italia un opuscolo informativo contenente ricette speciali per chi è affetto da tumore al pancreas.

Quanti sono i casi di cancro al pancreas?

Entro la fine dell’anno, si prevede che le nuove diagnosi di tumore al pancreas dell’anno corrente giungeranno alla cifra record di 13.500: l’aumento è vertiginoso, se si pensa che nel 2011 furono 11.000.

Si tratta di un incremento pari al 18% in più in soli cinque anni; notizia ancora più sconcertante, se si tiene presente che il cancro al pancreas è tra i tumori con il più alto tasso di mortalità.

Si stima che nel 2020, in tutto il mondo, saranno 418.000 le persone colpite da cancro al pancreas e, a tale altezza temporale, la neoplasia diverrebbe così la seconda causa di morte per tumore in Europa.

Tra gli altri fattori di rischio per il cancro al pancreas vi sono anche una dieta scorretta e la sedentarietà, che favoriscono sovrappeso e obesità; avere un corretto stile di vita può dunque risultare determinante, per scongiurare la patologia.

Come si previene il cancro al pancreas?

Secondo gli studiosi, in pochi, in Italia, sono consapevoli che il cancro al pancreas si può prevenire anche con l’alimentazione; Carmine Pinto, presidente dell’Aiom, sottolinea che il cancro al pancreas “è in forte crescita in tutto il pianeta; ma le nostre conoscenze risultano ancora limitate e i programmi di screening sono inesistenti. Solo il 7% dei casi di tumore al pancreas è diagnosticato al suo stadio iniziale, quando si può trattare con più efficacia”.

Secondo Pinto, la prevenzione primaria si mostra quindi essere di fondamentale importanza, e tra i fattori di rischio ricorda la “scarsa attività fisica, l’alimentazione ricca di grassi e zuccheri ,e i chili di troppo”; tutti fattori che, però, possono fortunatamente essere corretti attraverso campagne informative e che rieduchino il paziente.

Qual è l’obiettivo del progetto?

Il progetto si pone come obiettivo la creazione di un nuovo modo di mangiare, per sconfiggere l’alimentazione scorretta – che riguarda circa l’80% dei pazienti .

Tra le terapie che contrastano il cancro, come effetti collaterali vi sono spesso: scarso appetito e problemi gastrointestinali; le ricette proposte nell’opuscolo sono state studiate appositamente per i pazienti, ma anche i membri delle loro famiglie possono usufruirne.

Per Laura del Campo, direttore degli Affari generali della Federazione italiana Associazioni di volontariato in oncologia (Favo) “è un’ottima iniziativa per un aiuto concreto per gli oltre 14.000 italiani che vivono con una diagnosi di cancro al pancreas”; Del Campo sottolinea anche come i pazienti riscontrino cambiamenti relativi all’alimentazione sia durante, sia dopo i trattamenti anticancro e, proprio per questo, prosegue, “insieme all’Aiom e alla Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) abbiamo elaborato una Carta, dopo un tavolo di lavoro comune”; nella Carta vengono definiti alcuni criteri scientifici di fondamentale importanza per assicurare una comunicazione proficua tra i malati e gli operatori del settore, che definisca anche aspetti particolarmente delicati, quali l’alimentazione.

Evaristo Maiello, presidente del Goim, Gruppo oncologico Italia meridionale, fa notare come il tumore al pancreas rappresenti circa il 4% di tutti i tumori contratti ogni anno in Italia e che il tasso di sopravvivenza dopo 5 anni dalla diagnosi sia di circa il 7%.

Rispetto alla media europea, la media italiana è leggermente più alta, ma più bassa, in ogni caso, di quella di altre forme tumorali.

Come si cura il cancro al pancreas?

Uno dei metodi migliori per trattare il tumore al pancreas è l’intervento chirurgico, ma solo un paziente ogni cinque può essere sottoposto all’operazione chirurgica.

Grazie al nab-paclitaxel, oggi è possibile avere una nuova metodologia terapeutica: si tratta di un farmaco che utilizza le nanotecnologie e che può trattare il cancro penetrando nella neoplasia. Il nab-paclitaxel migliora il tasso di sopravvivenza e ha effetti collaterali minori rispetto ad altri tipi di trattamento.

Il farmaco è già stato collaudato sia in Italia che all’estero da alcuni anni per la cura del cancro al seno e del tumore al polmone.

Come si diagnostica il cancro al pancreas?

Il cancro al pancreas può passare inosservato fino al suo stadio avanzato. I sintomi, infatti, arrivano solo molto dopo l’insorgenza della neoplasia, e a quel punto la diagnosi è più semplice; sfortunatamente, però, la comparsa dei sintomi segna anche un punto di non ritorno: spesso è infatti troppo tardi per curare il cancro.

La diagnosi di solito avviene quando ci si reca dal medico dopo aver sperimentato i sintomi, che includono:

  • dolore addominale
  • perdita di peso
  • prurito
  • ittero

La verifica dello stato di salute del paziente e della sua storia medica, assieme a un esame fisico e ai test di laboratorio (che verificano se il flusso di bile è bloccato o se vi sono altre anomalie), permettono la diagnosi della patologia.
Spesso, inoltre, il medico ordina degli esami di imaging, tra cui la tac, la risonanza magnetica, gli ultrasuoni e la tomografia a emissione di positroni, per accertare la diagnosi di tumore al pancreas. Tali esami permettono anche di verificare l’estensione e il grado di diffusione del tumore.

L’unico esame che però è in grado di confermare con certezza il cancro al pancreas è la biopsia, attraverso il prelievo di parte di tessuto dalla massa tumorale. La biopsia può essere effettuata tramite: biopsia percutanea dell’ago, laparoscopia, o endoscopia (o ecoendoscopia).

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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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