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Le dimensioni contano?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Quando si parla di sesso e di prestazioni, molto spesso i luoghi comuni si sprecano. Si dice che: “non è la dimensione che conta ma come si usa” – ma è vera questa frase quando si affronta l’argomento, molto dibattuto, sulla dimensione del pene? Il tuo membro fa veramente la differenza nell’attrarre o compiacere la tua partner?

La selezione sessuale: una questione di… dimensioni

È interessante sapere che gli esseri umani hanno il pene più grande rispetto a qualsiasi altro primate, sia per quanto riguarda la dimensione che la proporzione rispetto al corpo… quindi bisogna esserne orgogliosi! Attraverso l’evoluzione storica, le femmine molto probabilmente hanno sviluppato un interesse e una preferenza per la dimensione e la forma del pene, in un modo molto simile ai pavoni che preferiscono il maschio con il piumaggio più stupefacente. Il risultato è che scelgono compagni con peni più grandi, in ultima analisi perché vogliono trasmettere quegli stessi geni promettenti. Questo principio è noto come selezione sessuale.

Si pensa che che per l’universo maschile, animale o umano, il pene più lungo abbia rappresentato un segno di supremazia, un mezzo più efficiente per rimuovere lo sperma dei rivali durante il rapporto. Più a fondo la spinta arriva, più sperma viene allontanato garantendo la trasmissione dei propri geni.
Geni a parte… e dal punto di vista del piacere? Anche in questo caso si è dibattuto a lungo e un particolare studio ha scoperto che alcune donne arrivano ad avere orgasmi vaginali più frequentemente se il pene è lungo, forse perché viene stimolata la vagina per l’intera lunghezza, compresa la cervice.

È importante, però, far notare che le donne provano diversi tipi di orgasmo, ovvero l’orgasmo vaginale e quello del clitoride che possono essere un esperienza completamente diversa, con la stimolazione di nervi diversi e anche aree celebrali diverse. Anche l’ambito “PUNTO G”, un’altra aerea sessualmente sensibile nelle donne, è posizionato a 1/3 circa della lunghezza della vagina… quindi, non è necessario puntare troppo in alto. A parte questo, molti studi sulle donne hanno dimostrato che le stesse non si preoccupano della dimensione del pene, come potrebbero pensare gli uomini, e che le preferenze variano. Al contrario, studi sugli uomini omosessuali dimostrano che gli stessi considerano ideale un pene più grande.

Ma alla fine cosa conta?

Un altro studio del 2013 ha evidenziato che in realtà anche la dimensione del pene a riposo può essere un fattore importante per determinare il fascino maschile ancor prima del contatto sessuale. Questo può sembrare strano se si considera che oggigiorno indossiamo vestiti, ma per i nostri antenati i genitali erano ben visibili, ed ecco spiegato il perché.

Nel sondaggio alle donne è stato quindi chiesto di valutare il fascino maschile basandosi su delle immagini generate al computer che rispecchiavano diverse corporature e dimensioni del pene. Da questo, è emerso che non soltanto gli uomini più alti e ben piazzati erano più desiderabili, ma anche la dimensione del pene a riposo giocava un ruolo importante. Più grande è il pene, più alto è il gradimento. Ma c’è un limite. Un pene a riposo più lungo di 7,6 cm pare perda di gradimento.

Sembra, infatti, che il pene proporzionato alla corporatura sia quello più desiderabile. Dopo tutto, tratti molto esagerati, anche quelli che riguardano l’attrazione, possono essere spesso un segnale di problematiche. E dallo studio viene fuori che fa la differenza non la fa solo il pene, ma anche la sicurezza, la personalità piacevole, e il fascino mostrati. Insomma… per le donne le dimensioni contano, ma non sono tutto.

In definitiva, la morale è che PIÙ GRANDE non sempre significa MIGLIORE. “In medio stat virtus“, dicevano i latini e, forse, avevano ragione.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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