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Ferritina alta? Attenzione alle malattie renali croniche!

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 15 Maggio, 2017

Ferritina e malattie renali croniche

Diversi studi hanno associato stress ossidativo – ovvero l’insieme delle alterazioni che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche quando queste sono esposte ad un eccesso di agenti ossidanti –  e infiammazione a un maggiore rischio di malattie renali croniche. Considerando che la concentrazione di ferritina nel sangue è correlata all’infiammazione sistemica, è stata ipotizzata una relazione tra livello di ferritina e malattie renali.

Vediamo insieme i risultati di questo studio.

Che cos’è la ferritina?

La ferritina è una proteina multimerica che immagazzina il ferro per poi rilasciarlo all’organismo, quando questo ne ha bisogno. Nel sangue circola una piccola quantità di ferritina perché la maggior parte di essa viene accumulata nelle cellule. La ferritina può immagazzinare circa 4000-4500 atomi di ferro.

Si hanno due diverse tipologie di ferritina:

  1. L-ferritina (light), utile per l’immagazzinamento a lungo termine, le cui subunità sono piccole e più leggere rispetto al tipo H;
  2. H-ferritina (heavy), che svolge un ruolo nella disintossicazione del ferro e viene regolata da citochine e ormoni, le cui subunità sono più grandi e più pesanti.

La ferritina che contiene una maggiore quota di subunità L svolge prevalentemente funzione di deposito di ferro ed è presente soprattutto nel fegato. La ferritina contenente invece una maggiore quantità di subunità H si trova soprattutto a livello del miocardio e in tessuti che non hanno funzione di deposito di ferro.

Il sistema di regolazione della ferritina è sensibile allo stato ossidativo generale oltre al livello del ferro. Poiché la ferritina è una proteina di fase acuta dell’infiammazione, il suo livello è elevato in condizioni infiammatorie acute croniche, indipendentemente dai livelli di ferro.

Il gene H-ferritina viene espresso da citochine pro-infiammatorie come il fattore di necrosi tumorale e l’interferone-γ, ed è questo il motivo che porta la ferritina ad essere utilizzata come marcatore tumorale e come collegamento tra l’immagazzinamento del ferro e lo stato infiammatorio dell’organismo. Ferritina alta implica un sovraccarico di ferro, con conseguente stress ossidativo e, quindi, infiammazione dei tessuti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità U(OMS) ha indicato che livelli di ferritina che superano i 200 ng/mL per gli uomini e 150 ng/mL per le donne sono associati ad un grave rischio di sovraccarico del ferro. I valori normali sono compresi nel range 15-200 ng/mL negli uomini e 15-150 ng/mL nelle donne. Mentre livelli inferiori a 15 ng/mL sono indicati come livelli bassi di ferritina.

Ferritina alta: un fattore di rischio per le malattie renali croniche

Uno studio condotto in Corea tra il 2010 e il 2012 ha cercato di evidenziare quanto i valori elevati di ferritina influissero sull’incidenza di malattie renali croniche in un totale di 13.462 partecipanti (6082 uomini e 7380 donne). Durante lo studio sono stati valutati diversi parametri quali:

  • livelli di velocità di filtrazione glomerulare;
  • valori elevati di ferritina;
  • valori normali di ferritina (soggetti con ipoferritinemia (<15 ng /mL) sono stati esclusi per evitare di includere i pazienti con anemia);
  • peso corporeo;
  • stile di vita secondo attività o inattività fisica;
  • tipologia di alimentazione;
  • età dei soggetti partecipanti superiore ai 20 anni – l’età media degli uomini e delle donne presi in esame era rispettivamente di 44,5 e 48,4 anni.

Le conclusioni dello studio hanno messo in luce che livelli alti di ferritina possono essere associati ad un rischio più elevato di malattie renali croniche soprattutto negli uomini, molto meno nelle donne.

Quali sono le cause delle malattie renali croniche?

In primo luogo, è importante sottolineare che le malattie renali croniche hanno maggiore incidenza nei soggetti anziani. L’incremento globale di individui di età avanzata rispetto ai giovani ha fatto dunque emergere il problema della diffusione di queste patologie. Oltre all’invecchiamento, altri fattori di rischio e cause ormai note di patologie renali sono:

  • Obesità
  • Fumo di sigaretta
  • Alcool
  • Sedentarietà

Inoltre, lo stress ossidativo e l’infiammazione interagiscono tra di loro accelerando lo sviluppo e la progressione del danno renale. Precedenti studi hanno riportato che i livelli di ferritina sono stati associati anche ad un più alto rischio di malattie cerebro-cardio-vascolari e infezioni. Inoltre, elevati livelli di ferritina nei pazienti sottoposti a emodialisi sono stati associati a una maggiore mortalità.

Da quanto tempo non eseguite un esame per verificare la quantità di ferritina presente nel vostro sangue?

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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