icon/back Indietro Esplora per argomento

Bambini più sani in dieci giorni, eliminando lo zucchero

Marco Cicirello | Blogger

Ultimo aggiornamento – 01 Dicembre, 2015

Uno studio recente torna a far discutere sullo zucchero: tagliandolo dall’alimentazione dei vostri bambini, si possono vedere notevoli miglioramenti in soli 10 giorni. Che non è una cosa da poco, se ci pensate.

Bambini più sani in pochi giorni

Di solito immaginiamo che le diete richiedano mesi o anche anni per avere gli effetti sperati. Per 43 bambini, tuttavia, il Dr. Robert Lustig e il suo team presso l’Università di California, San Francisco, hanno diminuito i livelli dei trigliceridi con una media di 33 punti. Gli LDL (il colesterolo cattivo) sono scesi di 5 punti, così come la pressione sanguigna diastolica.

Tutti i bambini hanno ridotto drasticamente il rischio di diabete, normalizzando i livelli di zucchero nel sangue e di insulina. E se questo studio è stato fatto sui bambini, non c’è ragione di credere che i benefici non si possano estendere anche agli adulti.

Il problema del fruttosio

Amiamo tanto fare il conto delle calorie, ma spesso dimentichiamo che ci sono alcune calorie decisamente peggiori delle altre, e per molte persone lo zucchero è in cima alla lista. Tutti conosciamo il saccarosio, costituito da parti uguali di glucosio e fruttosio. Ed è il fruttosio a essere un cattivo attore.

Il nostro corpo utilizza il glucosio come fonte di energia preferita perché è facilmente metabolizzato e l’extra viene immagazzinato nei nostri muscoli o nel fegato sotto forma di glicogeno. Purtroppo, questo non succede con il fruttosio, metabolizzato in un solo posto: il fegato. E, poiché il fegato può gestire solo una certa quantità di fruttosio alla volta, l’extra viene convertito in grasso. Il fegato rischia quindi di accumulare grasso, cosa decisamente malsana. Ancora peggio, il grasso in eccesso si riversa nel circolo sanguigno, aumentando il rischio di malattie cardiache e ictus.

I rischi di un consumo eccessivo

Nei tempi antichi, prima che lo zucchero e poi lo sciroppo di mais ad alto fruttosio diventassero così a buon mercato, si disponeva solo di fruttosio in piccole quantità, cioè quella della frutta.

Al giorno d’oggi, tuttavia, consumiamo 130 sterline l’anno – o circa 1/3 di una libbra ogni giorno. I nostri fegati, tuttavia, non si sono evoluti certamente per andar dietro a questo consumo vertiginoso. Di conseguenza, una bevanda zuccherata colpisce il fegato come uno tsunami, secondo Lustig.

C’è qualcos’altro di strano nel fruttosio: a differenza di altre fonti di calorie, non sopprime l’ormone della fame, chiamato grelina. Così, per quanto possiate mangiarne, non vi sentirete mai davvero sazi. Il risultato? Continuare a mangiare. Inoltre, il fruttosio colpisce una zona molto particolare del cervello, il nucleo accumbens, noto anche come centro di ricompensa. Praticamente, il fruttosio dà al nucleo accumbens un piccolo stimolo, facendoci sentire premiati, buoni, anche euforici, e – avete indovinato – desiderosi di voler mangiare ancora di più.

Lustig e il suo team volevano fare qualcosa di molto chiaro in questo studio.

Controllare gli zuccheri per stare meglio

Mentre molti studi sulla dieta traggono la maggior parte dei loro vantaggi semplicemente facendo mangiare meno, questo studio ha fatto diversamente. La riduzione dello zucchero dal 28% al 10% è stata sostituita con altri carboidrati complessi. L’obiettivo non era quello di perdere peso, ma di isolare l’impatto dello zucchero sul corpo.

Quindi facendo qualche piccolo e benefico taglio, ora sapete il vostro corpo vi ringrazierà in appena 10 giorni.

Condividi
Marco Cicirello | Blogger
Scritto da Marco Cicirello | Blogger

La scrittura è la mia personale visione del mondo. Penso che tutto ciò che riguarda gli uomini riguardi anche me e, grazie a Pazienti, posso parlare ogni giorno della cosa più importante della vita: la salute, sia quella fisica che quella mentale.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Marco Cicirello | Blogger
Marco Cicirello | Blogger
in Salute

112 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat