icon/back Indietro Esplora per argomento

Separati due gemelli siamesi uniti dalla testa

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 12 Gennaio, 2021

gemelli siamesi separati

Anias e Jason sono due gemelli di 13 mesi nati uniti dalla testa. La loro nascita è considerata un evento molto raro, secondo la scienza, le probabilità sono uno su un milione. A pochi giorni fa, risale la notizia dell’intervento che li ha visti entrare in sala operatoria uniti e che dopo 27 ore dopo, li ha visti uscire separati.

La storia di Anias e Jason

La madre Nicole ha affermato che i suoi figli sono perfetti, bellissimi, divertenti e felici. Jadon è quello turbolento, che cerca sempre di rotolare sul letto e di togliere i giocattoli al fratellino, mentre Anias ha un carattere più introverso e adora ascoltare i suoi genitori.
Nicole ha, inoltre, dichiarato che avrebbe anche potuto lasciarli così, perché entrambi i genitori hanno imparato a conoscere le loro personalità e li amano così come sono. Ovviamente, ha aggiunto la mamma, è una situazione molto complessa.

La preparazione all’intervento

Giovedì mattina, Jason e Anias sono stati operati al Children’s Hospital del Montefiore Medical Center nel Bronx. La mamma e il papà li hanno salutati con un bacio prima di entrare in sala operatoria, per poi rivederli più di 27 ore dopo, insieme ma separati per sempre.

Il chirurgo che ha condotto l’intervento, il dottor James Goodrich, è considerato il massimo neurochirurgo per la divisione di gemelli nati uniti dalla testa. Il chirurgo ha dichiarato, tenendo in mano un modellino 3D: “È complicato proprio come sembra“.

I gemelli craniopagus, cioè uniti dalla testa, sono incredibilmente rari. Circa il 40% dei gemelli nasce morto, mentre un terzo muore nelle prime 24 ore dalla nascita. Secondo gli studi, l’80% dei gemelli uniti per la testa muore per complicazioni mediche verso i due anni, in mancanza di una separazione.

Il caso specifico

Jadon e Anias condividono circa 5 centimetri di diametro di tessuto cerebrale. Nonostante sia difficile inserirli nelle statistiche, a causa della loro condizione così rara, la procedura di separazione comporta diversi rischi, dalla possibilità di morte, fino a danni cerebrali permanenti per entrambi.

Tuttavia, il chirurgo preferisce non soffermarsi sui rischi, ma sulla nuova vita che potrebbero condurre i due bambini una volta separati. Secondo il medico, ad operazione compita, potrebbero tornare a casa in un mese, dovranno imparare a sedersi, rotolare, camminare e ripetere tutta l’infanzia per una seconda volta.

Anche i genitori dovranno ripetere il periodo della loro infanzia. Infatti, tutto è stato diverso dalla loro prima figlia. I bambini non hanno una culla, ma condividono un letto matrimoniale con dei cuscini a fare da sponde. Lo stesso vale per il trasporto in macchino: i genitori mettono nel minivan i gemelli, guidando molto lentamente. Inoltre, persino vestirli è motivo di frustrazione per Nicole, che non potendo mettergli delle magliette, continua a vestirli con le salopette, l’unico indumento che non si infila dalla testa.

Le possibili complicazioni

Per Nicole e Christian la vita degli ultimi giorni è stata frammentata da paura e gioia, eccitazione e ansia. Infatti, ci sono molte incertezze sulla prognosi e la sopravvivenza dei bambini. Il papà Christian ha affermato che c’è persino la possibilità che non solo uno, ma entrambi i bambini possano subire uno shock neurologico o un handicap mentale e fisico.

La preoccupazione più grande è data da Anias, che ha sofferto di diversi problemi di nutrizione, respirazione, di vista e al cuore. Infatti, il bambino viene nutrito da una macchina attraverso lo stomaco e in passato ha avuto un episodio di convulsioni, ma da allora è stato tenuto sempre sotto controllo.

I genitori hanno dichiarato che nonostante le troppe incognite, l’intervento chirurgico resta la soluzione migliore, nell’interesse dei bambini.

L’intervento riuscito

Grazie alla preparazione dello staff, del chirurgo e alle moderne tecnologie, è stato possibile portare a termine l’intervento dopo 27 ore di lavoro. Tutto è andato a buon fine. Lo staff ha lavorato con l’aiuto di un modello stampato in 3D raffigurante le due teste dei bambini.

La madre non è riuscita nemmeno a ringraziare il chirurgo, per l’emozione che le opprimeva la gola.

Per saperne di più sui gemelli siamesi

I gemelli siamesi, sono gemelli nati omozigoti, con una divisione cellulare avvenuta dopo il 13 giorno. Alla base dell’anomalia, c’è la fecondazione da parte di uno spermatozoo di un unico ovulo. Dopo una prima fase di sviluppo, lo zigote si divide dando luogo a una gravidanza gemellare.

Per i gemelli monozigoti è necessaria un’ulteriore divisione che, in base ai tempi, determinerà il grado di condivisione dei due feti:

  • se la divisione avviene nei primi tre giorni dalla fecondazione, ci saranno due placente e due sacchi amniotici diversi;
  • tra il quarto e l’ottavo giorno dopo la fecondazione i feci condivideranno la placenta, ma non il sacco amniotico;
  • se avviene entro il dodicesimo giorno, i due feti condivideranno anche il sacco amniotico;
  • quando la divisione supera il dodicesimo giorno, i gemelli nasceranno siamesi.

Sebbene tutto questo processo sia stato studiato in modo molto approfondito, non sono ben chiare le cause che determinano i tempi di divisione dello zigote, e che raramente determina la nascita di gemelli siamesi.

Condividi
Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Roberta Nazaro
Roberta Nazaro
in Salute

346 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una donna beve dal bicchiere una medicina
OKi® antinfiammatorio: ecco cosa sapere

OKi antinfiammatorio, ecco cosa sapere su uno dei medicinali tra i più popolari: quando prenderlo, ogni quanto, effetti collaterali e controindicazioni.

icon/chat