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Il sociopatico è psicopatico? Attenzione a non confondersi!

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 30 Maggio, 2016

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Che cosa si intende davvero con le parole sociopatico e psicopatico?

La definizione ufficiale, non compare sul Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali perché i medici preferiscono usare un altro termine che è quello di disturbo di personalità antisociale.

Gli specialisti vedono in questi soggetti degli individui che hanno uno scarso senso di cosa è giusto e cosa è sbagliato. Inoltre, non sono capaci di empatia e neppure di condividere i sentimenti di un’altra persona. Questi sono gli aspetti che accomunano sociopatici e psicopatici, ma ci sono tra di loro anche delle differenze.

Il dottor L. Michael Tompkins, psicologo della Sacramento Country State Center di salute mentale afferma come la principale stia nel fatto che lo psicopatico non ha una coscienza, mentre il sociopatico sì. Se uno psicopatico mente non avrà nessuno scrupolo morale e, anzi, andrà ad agire in modo tale da non essere scoperto. Nel sociopatico la coscienza è presente, ma è debole. Se vi dovesse rubare del denaro, sa di sbagliare e si sentirà in colpa, ma questo non lo fermerà da compiere il gesto.

Inoltre, uno psicopatico tende a utilizzare le persone a proprio vantaggio. Contrariamente a come verrebbe da pensare, chi è affetto da questi due disturbi psicologici di solito non è violento, ma preferisce manipolare le persone. Il dottor Kipnis afferma che sono più dei freddi calcolatori, quelli che sono abili a scalare per arrivare dove vogliono, anche se questo vuol dire nuocere ad altri.

Individuare un soggetto psicopatico non è così semplice come si crede. Il dottor Tomkins definisce gli psicopatici “attori qualificati capaci di fingere emozioni”. I sociopatici invece si contraddistinguono perché non sono capaci di fare gioco di squadra e sono solo interessati a sé e danno la colpa agli altri per il loro comportamento.

Agiscono senza pensare a cosa questo porterà agli altri. Ma oltre che a differenze comportamentali questi disturbi portano anche a differenze cerebrali. Se quando una persona prova paura le mani diventano sudate, il respiro affannoso e il cuore inizia a battere più forte, lo psicopatico reagisce in modo opposto, restando calmo, questo perché lui non teme le conseguenze delle sue azioni.

Come curare la sociopatia

Questo disturbo della personalità è presente fin dalla nascita e si va a nutrire nell’infanzia per poi diventare coerente e stabile nel tempo. Ma esistono dei trattamenti per curare questa patologia? Ci sono numerosi metodi di approccio, purtroppo infruttuosi, che vengono utilizzati dai terapeuti, come:

  • La punizione, compreso anche il carcere. La punizione non è però un trattamento efficace, perché i sociopatici non sono in grado di imparare dai propri errori, soprattutto perché a loro non importa. Loro puntano a ottenere ciò che vogliono senza interessarsi delle conseguenze. Addirittura la punizione viene vista come una nuova opportunità di fruttare persone.
  • La terapia/consulenza. Anche questo si è rivelato essere un trattamento inutile, poiché i sociopatici non hanno intenzione di cambiare. La terapia anziché migliorare va a peggiorare la situazione dello sociopatico.
  • Non esistono farmaci per curare la sociopatia, poiché questo non è una malattia ma piuttosto un disturbo di personalità.
  • Non minacciare o offrire ricompense ad un sociopatico, perché per lui è solo un nuovo gioco.
  • Insegnare l’empatia o l’emozione non è attuabile nel modo più assoluto.

Ci sono però anche dei trattamenti che danno qualche risultato positivo con i sociopatici:

  • Affrontare in problema. Andare a comprendere la natura del disturbo e la portata della sociopatia potrà aiutare a migliorare la situazione generale
  • Usare un approccio sistemico. Si tratta di andare ad agire sul disturbo a tutto campo. Se sembra dare effetti positivi in fase iniziale, i sociopatici tornano ai loro vecchi atteggiamenti appena la terapia termina. Alle volte, anche se inefficaci con adulti, possono essere utili nell’approccio coi bambini.

Da quello che si vede, sembra che per uno psicopatico ci sia ben poco margine di miglioramento, anche se i professionisti del settore ancora non si arrendono. Un consiglio che si può dare ai non-sociopatici, che si trovano ad avere a che fare con una persona di questo tipo, è di tagliare i ponti con il soggetto in questione.

 

 

 

 

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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