Per i bambini l’esercizio fisico è molto importante, soprattutto per scongiurare il rischio obesità che è sempre più diffuso, anche tra i più piccoli. I fattori che portano i nostri bimbi a fare poco movimento sono vari e diversi tra loro. Si va dalla mancanza di parchi giochi sicuri dove correre in libertà, a genitori che lavorano sempre e che non riescono a trovare il tempo per portarli fuori a giocare, all’uso eccessivo dei videogiochi e della tv e per finire alla riduzione delle ore di ginnastica nei programmi scolastici.
Come far praticare un po’ di sport ai più piccoli?
Una soluzione per far praticare un po’ di sano esercizio fisico ai vostri bimbi è quello di praticare qualche sport a livello non competitivo. Ma anche attività all’aria aperta come il trekking, la mountain bike e il campeggio aiutano a tenersi in attività, divertendosi e andando a conoscere quella che è la natura che ci circonda.
I bambini nello svolgere questo tipo di attività faranno molto esercizio fisico, godranno del contatto con la natura, ma avranno anche dei benefici a livello psicologico potendo, almeno per un po’, riconquistare la totale attenzione dei loro genitori, troppo spesso assorbiti dal lavoro. È proprio lo svolgimento di attività che non hanno una finalità competitiva che permettono di fare attività fisica, ma senza lo stress tipico delle competizioni e diminuendo anche il rischio di lesioni od infortuni.
Gli sport per i più piccoli
Un articolo pubblicato su Physiopedia riassume quali sono gli sport che sono più a rischio di provocare lesioni nei bambini.
I pediatri affermano come sia la fascia di età dai 10 ai 14 anni quella dove più di frequente si presentano infortuni durante l’attività sportiva di squadra. Sono le ragazze quelle più a rischio anche su infortuni, come lo strappo dei legamenti del ginocchio nel praticare basket o calcio. Durante l’età pre-puberale le ossa dei bambini stanno ancora crescendo e le estremità di queste, che si chiamano “piastre fisiarie”, sono il punto dove si fa a formare nuovo tessuto osseo.
È noto come questa superficie, quando ancora non è calcificata, sia molto vulnerabile a fratture. Nel caso di lesioni, è necessario che queste siano tempestivamente trattate per evitare che si possano andare a creare differenze nelle lunghezze degli arti. Il rischio frattura cala drasticamente una volta superata l’età della pubertà, quando si trasforma in rischio di distorsioni.
Se il bambino si fa male, mentre pratica uno sport i genitori non dovrebbero impedirgli di continuare a praticarlo, infatti, l’inattività potrebbe portare al presentarsi dell’obesità, condizione questa ben più grave.
La scelta migliore è quella di andare a far praticare al bambino l’attività che meglio si adatta alle sue esigenze, magari appoggiandosi su di un bravo allenatore. Per la scelta migliore del coach si possono osservare i suoi comportamenti con i bambini per capire se sia la persona adatta a occuparsi dello svolgimento dell’attività fisica del vostro bambino.
Osservate se stimola i bambini a una competizione o se piuttosto li mette tutti su di un piano egualitario. Oppure cercate di capire se sia interessato a costruire uno spirito di squadra o se invece concentra le sue attenzioni solo sui pochi più bravi che andranno a vincere qualche tipo di torneo. Per il bambino è importante lavorare con un allenatore che stima e che desidererà emulare, perché questo influirà anche sul suo modo di fare esercizio fisico.
Nel caso in cui il vostro bimbo sia un principiante nello sport che ha deciso di praticare è importante che l’allenatore sia comprensivo e non lo faccia sentire goffo e stupido, altrimenti il piccolo si scoraggerà e perderà interesse nella pratica di quello sport.
Non è però obbligatorio dover praticare per forza un tipo di sport anziché un altro. Iscrivete il bimbo a un corso per un periodo limitato di tempo, per capire se sia davvero quello adatto a lui e se così non è provatene un altro.
