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Spotting e piccole perdite di sangue uterino: quando preoccuparsi?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 31 Agosto, 2017

cos'è lo spotting: tutto quello che c'è da sapere sulle perdite di sangue uterino

Quante volte capita di trovare le mutandine leggermente macchiate di sangue? Può succedere, soprattutto, tra un ciclo è l’altro e, generalmente, indichiamo questo fenomeno con il nome di spotting, dall’inglese “to spot” ovvero “macchiare”.

Vi siete mai chieste che cosa significa? Se è normale e quando bisogna preoccuparsi? Cerchiamo insieme delle risposte.

Che cos’è lo spotting

Quando parliamo di spotting ci riferiamo ad una piccola perdita di sangue uterino, solitamente di colore marrone, che si verifica tra un ciclo mestruale e quello che lo segue.

Il sanguinamento, tra un ciclo mestruale e l’altro, può verificarsi per molte ragioni. Solitamente lo spotting ha una causa benigna, come variazioni ormonali all’inizio o verso la fine del ciclo di vita riproduttivo.

In alcuni casi, invece, lo spotting potrebbe essere indice di patologie importanti.

In ogni caso, non è necessario allarmarsi! Anche saltare l’assunzione di una o due contraccettivi orali può causare spotting. Tuttavia, notare piccole perdite di sangue è pur sempre un motivo per sondare sulle motivazioni e iniziare a fare dei controlli ginecologici.

Una delle prime indagini che il medico specialista effettua è la valutazione di parametri come:

  • Età
  • Condizioni di fertilità
  • Stato di gravidanza
  • Sesso non protetto
  • Periodo di ovulazione
  • Utilizzo di contraccettivi ormonali

Quali sono le condizioni che possono causare spotting?

Una volta diventati sessualmente attivi, è possibile osservare perdite di sangue. Questo può succedere se si ha appena iniziato a fare sesso con un nuovo partner oppure se si pratica sesso non protetto: in questi casi, il sanguinamento può segnalare anche un’infezione sessualmente trasmessa, come la clamidia o la gonorrea.

Sembra che circa il 10% delle donne che fa uso della pillola anticoncezionale, della spirale o del cerotto, manifesti spotting nei primi tre mesi di assunzione del estro-progestinico. Questo si verifica perché l’organismo deve ancora adattarsi alla terapia contraccettiva.

Altre condizioni che possono determinare spotting sono:

  • Forme cancerose e/o precancerose come polipi, fibromi, tumore del collo dell’utero, cancro dell’endometrio (soprattutto dopo i trent’anni)
  • Cisti ovariche
  • Disfunzioni della ghiandola tiroide
  • Vaginiti
  • Endometriosi
  • Menopausa precoce
  • Disturbi dell’alimentazione come obesità, bulimia e anoressia

E ancora, altre cause dello spotting sono:

  • Diabete
  • Ipercolesterolemia
  • Stress che causa alterazioni ormonali
  • Fumo
  • Alimentazione disordinata e scorretta
  • Traumi vaginali
  • Aborto
  • Stato di gravidanza
  • Gravidanza ectopica

Esistono anche cause benigne all’origine di perdite di sangue uterino. I fibromi, in particolare, sono crescite benigne che possono formarsi nell’utero e hanno più probabilità di provocare sanguinamenti irregolari, soprattutto se crescono nel rivestimento uterino.

I polipi, sono un altro tipo di neoformazione benigna, possono anche crescere nell’utero o sulla cervice e possono causare sanguinamento. Sia i fibromi che i polipi possono essere rimossi chirurgicamente.

Anche l’iperplasia endometrica, in cui il rivestimento dell’utero diventa eccessivamente ispessito, può causare sanguinamento anormale. Mentre questa condizione è benigna, in alcuni casi può essere un precursore del cancro.

L’eventuale sospetto di un cancro dell’endometrio, porterà il medico a effettuare l’analisi dei tessuti al microscopio per verificarne o meno la presenza. Altri test, come ad esempio un’ecografia, possono essere usati per determinare se il sanguinamento è correlato a polipi o fibromi.

Le cause dello spotting in gravidanza

Quando l’uovo fecondato si attacca al rivestimento uterino può verificarsi sanguinamento. Per questo motivo lo spotting è una preoccupazione comune che molte donne in gravidanza affrontano.

Circa il 20% delle donne in stato gravidico riferiscono di aver sperimentato macchie durante le prime 12 settimane di gravidanza. Il sanguinamento che si verifica all’inizio della gravidanza è di solito più leggero rispetto a quello di un ciclo mestruale. Inoltre, il colore spesso varia dal rosso al marrone.

Lo spotting durante la gravidanza non è una condizione normale o prevedibile. È importante contattare il proprio medico per discutere i sintomi che si verificano. La buona notizia è che oltre il 50% delle donne con sanguinamento durante la gravidanza continua ad avere una gravidanza ed un bambino sano. Infatti, anche se è facile preoccuparsi, è bene rassicurare sul fatto che la maggior parte delle donne che soffre di macchie durante il periodo gestazionale, avrà una gravidanza ed un bambino in ottima salute.

Il sanguinamento vaginale durante la gravidanza può accadere in qualsiasi momento durante i mesi di gestazione. Solitamente è comune un sanguinamento leggero durante il primo trimestre.

Di solito questo non è causa di allarme. È considerato “macchia” quando si nota qualche goccia di sangue occasionalmente nella biancheria intima. Il sanguinamento vero e proprio è un flusso di sangue più pesante che necessita dell’utilizzo di un assorbente igienico, come se fosse un ciclo mestruale.

Se ciò accade durante la gravidanza è importante recarsi al pronto soccorso per ricevere assistenza sanitaria adeguata ed escludere una eventuale gravidanza ectopica o altre complicazioni.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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