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Varicella

Malattie infettive e tropicali Microbiologia e virologia
Varicella

Che cos'è la varicella

La varicella è una comune malattia esantematica dell’infanzia, altamente contagiosa e di origine virale; l’agente che causa la varicella è, infatti, il virus varicella-zoster, trasmesso attraverso un contatto diretto con i droplets o goccioline di saliva in caso di tosse o starnuti, oppure attraverso il contatto con elementi infetti di abbigliamento, lenzuola e biancheria intima; il rischio di infettarsi aumenta se si resta nella stessa stanza di una persona con la varicella per 15 minuti o se si rimane in stretto contatto con una persona infetta.

La varicella è caratterizzata da un esantema, con vescicole ripiene di liquido e molto pruriginose che diventano, infine, croste che poi cadono; per questo motivo rientra tra le malattie cosiddette "esantematiche".

Solitamente il rash si distribuisce su tutto il corpo e hanno più probabilità di apparire sul viso, sul cuoio capelluto, sulle orecchie, sotto le braccia, sul petto, sull'addome e sulle gambe. 

La maggior parte dei casi si verifica durante l'inverno e la primavera. La varicella è più comune nei bambini sotto i 10 anni. In realtà, la varicella è così comune durante l'infanzia che il 90% degli adulti sono immuni alla malattia perché l'hanno già manifestata negli anni dell'infanzia. 

Il periodo di incubazione va da 10 a 21 giorni dopo l'esposizione al virus dell’herpes varicella-zoster, dopo di che iniziano a comparire i sintomi. La malattia è più contagiosa uno o due giorni prima che si sviluppi l'eruzione cutanea e resta tale fino a quando il rash non è completamente asciutto, circa cinque-sei giorni dopo l'inizio dell'irritazione.

È raro avere recidive da quando il vaccino per la varicella è stato introdotto a metà degli anni '90, i casi sono diminuiti.

Sintomi della varicella

Il sintomo della varicella più comunemente riconosciuto è un’eruzione cutanea rossa che può coprire tutto il corpo; tuttavia, prima dell’eruzione possono manifestarsi alcuni lievi sintomi simil-influenzali, tra cui:

Questi sintomi simil-influenzali, in particolare la febbre, tendono a essere peggiori negli adulti che nei bambini; subito dopo si inizia ad avvertire prurito.

Anche se l'eruzione cutanea inizia con piccole macchie pruriginose rosse, dopo circa 12-14 ore queste diventano vesciche intensamente pruriginose. Dopo un giorno o due, il liquido si prosciuga e le vesciche cominciano a seccarsi diventando croste. Dopo una o due settimane, le croste cadranno naturalmente.

Sintomi insoliti

I bambini più sani (e gli adulti) guariscono dalla varicella senza duraturi effetti negativi, semplicemente riposando, proprio come dopo un raffreddore o un'influenza. Ma alcuni bambini e adulti sono sfortunati e hanno un attacco più grave del solito. Contattare il medico subito se si manifesta qualche sintomo anomalo, ad esempio:

  • se la pelle che circonda le bolle diventa rossa e dolorosa
  • se si presentano dolori al torace o si ha difficoltà a respirare

Cause della varicella

La varicella è causata dal virus varicella-zoster. Si contrae entrando in contatto con qualcuno che è stato infettato dal virus. È un'infezione molto contagiosa. Circa il 90% delle persone che non hanno mai avuto la varicella vengono infettate quando entrano in contatto con il virus.

Il virus della varicella si sviluppa come il raffreddore o l'influenza. È contenuto in milioni di piccole goccioline che escono dal naso e dalla bocca quando una persona infetta starnutisce o tossisce. È quindi possibile essere infettati inspirando queste gocce. È anche possibile essere infettati entrando in contatto con una superficie o un oggetto su cui queste goccioline si sono depositate, venendo in contatto con il virus toccandosi poi il viso.

Ci vogliono dai 7 ai 21 giorni perché i sintomi della varicella si manifestino dopo che si è entrati in contatto con il virus. Questo periodo è detto "periodo di incubazione". Chi ha contratto la varicella è più contagioso nel periodo che va da 1-2 giorni prima che compaia l’eruzione fino a quando tutte le bolle diventano croste.

Questo richiede di solito 5-6 giorni dall'inizio dell'eruzione cutanea. Se non si ha mai avuto la varicella, la si può anche contrarre da qualcuno con l’herpes zoster, un'infezione causata dallo stesso virus comunemente chiamata Fuoco di Sant’Antonio. Tuttavia, non è possibile contrarre l’herpes zoster da qualcuno che ha la varicella.

Contagio della varicella

Il contagio può avvenire già diversi giorni prima che si manifestino i primi sintomi per:

  • via aerea;
  • contatto diretto con persone infette.
In particolare, il virus si diffonde attraverso:

  • saliva;
  • tosse;
  • starnuti;
  • contatto con lesioni attive della varicella, ossia con vescicole che non presentano ancora la crosta.
Qual è il tempo di incubazione della varicella?

Il tempo di incubazione è il periodo in cui il virus non risulta contagioso.

Nella varicella varia da 10 giorni alle 3 settimane, mediamente si aggira intorno a 2 settimane.

Diagnosi di varicella

Generalmente, non sono necessari esami medici per diagnosticare la varicella. Si può essere abbastanza sicuri che si tratti di varicella se ci sono i sintomi chiave di una leggera febbre seguita da prurito, vescicole e croste. Le macchie della varicella sono di solito abbastanza facili da distinguere da altre eruzioni cutanee, anche se occasionalmente possono essere confuse con altre condizioni che interessano la pelle, come punture di insetti o scabbia (una malattia della pelle contagiosa che provoca intenso prurito).

Se si è ancora incerti su che cosa sta causando i sintomi, il medico di famiglia può effettuare un semplice esame del sangue per identificare il virus. Rivolgersi al proprio medico urgentemente se si è stati in contatto con qualcuno che ha la varicella o si hanno i sintomi della varicella e si è nelle seguenti condizioni:

  • in gravidanza
  • quando si ha un indebolimento del sistema immunitario (il sistema di difesa del corpo)
  • il bambino ha meno di quattro settimane
La varicella in questi casi può causare gravi complicazioni se non trattata. È indispensabile consultare un medico in modo che si possano ricevere le cure necessarie. Rivolgersi al proprio medico se si ha la varicella durante l'allattamento.

Analisi del sangue

Una volta contattato il medico di famiglia, potrebbe essere necessario un test per vedere se si è immuni dalla varicella. Se si è contratta la varicella in passato è estremamente improbabile che si svilupperà per la seconda volta. Se una persona non ha mai avuto la varicella potrebbe essere necessario un test di immunità.

Si tratta di un esame del sangue che controlla la produzione degli anticorpi del virus varicella. Se il risultato del test del sangue mostra che si hanno gli anticorpi, si sarà naturalmente protetti dal virus. Se non si hanno gli anticorpi, allora si avrà bisogno di un attento monitoraggio per vedere se si sviluppano i sintomi della varicella.

Rischio di sviluppare la varicella

Il rischio diminuisce in casi di:

  • esposizione al virus per infezioni precedenti;
  • vaccinazioni;
  • immunità passate da madre a neonato, che dura tre mesi dalla nascita.
Chiunque non è stato esposto può contrarre il virus. In particolare i rischi aumentano se sono presenti le seguenti condizioni:

  • si registra un recente contatto con individuo infetto;
  • si ha un'età inferiore ai 12 anni;
  • si è un adulto che vive con bambini;
  • si è trascorso del tempo in scuole o asili;
  • si ha compromissione del sistema immunitario per malattie o trattamenti farmacologici.

Curare la varicella

Non esiste una cura per la varicella, e il virus scompare solitamente da solo, senza alcun trattamento. Tuttavia, ci sono modi per alleviare il prurito e il fastidio, ed esistono efficaci metodi da adottare per fermare la diffusione del virus, che prevendono l'assunzione di antidolorifici e antivirali, mantenere la pelle idratata ed evitare di grattarsi.

Antidolorifici

Se il bambino prova dolore o ha la febbre, gli si può dare un antidolorifico leggero, come il paracetamolo o l’ibuprofene.

Mantenere la pelle idratata

È importante bere molta acqua per evitare la disidratazione. I ghiaccioli senza zucchero sono un buon modo per far assumere liquidi ai bambini. Inoltre aiutano a lenire il dolore alla bocca che presenta macchie di varicella.

Evitare di graffiarsi

Per evitare future cicatrici è fondamentale non graffiarsi per esempio grattandosi. Un modo per evitare i graffi è quello di tenere le unghie corte e pulite. Si possono anche mettere calze sulle mani del bambino di notte per impedire che si graffi grattandosi mentre dorme. Se la pelle del bambino è molto pruriginosa provare a utilizzare un talco mentolato o delle creme/gel appositi.

Sono disponibili in farmacia e sono molto sicuri da usare: hanno un effetto calmante leggermente anestetico. Per alleviare il prurito può essere prescritto dal medico un farmaco chiamato clorfenamina. È assunto per via orale ed è adatto ai bambini sopra l'anno di età.

Abbigliamento fresco

Se il bambino ha la febbre, o se la pelle è irritata, va vestito in modo appropriato in modo che non senta troppo caldo o troppo freddo. I tessuti di cotone liscio non aderente sono i migliori.

Esistono poi cure più forti per la varicella e prevedono il ricorso a farmaci antivirali e al trattamento con immunoglobina.

Farmaci antivirali

L’aciclovir è un farmaco antivirale che può essere prescritto a:

  • donne in gravidanza
  • adulti, entro 24 ore dall'eruzione cutanea
  • neonati
  • persone con un indebolimento del sistema immunitario
Di solito, è necessario assumere il farmaco sotto forma di compresse cinque volte al giorno per sette giorni. Se si sta assumendo l’aciclovir, assicurarsi di bere molti liquidi. Gli effetti collaterali sono rari ma possono includere nausea e diarrea.

Trattamento con immunoglobulina

L’immunoglobulina è una soluzione di anticorpi tratta da donatori sani. Non è usato per curare la varicella, ma per proteggere le persone che sono ad alto rischio di sviluppare una grave infezione da varicella: le donne in gravidanza, i neonati e le persone con sistema immunitario debole.

Complicanze della varicella

Le persone che sono più a rischio di sviluppare complicazioni sono:

  • adulti
  • donne in gravidanza
  • bambini sotto le quattro settimane
  • persone con un sistema immunitario debole
Adulti

La varicella può essere più grave negli adulti che nei bambini. Circa il 5-14% degli adulti con varicella sviluppano problemi ai polmoni, come la polmonite. Se si fuma, il rischio di sviluppare problemi ai polmoni è molto maggiore.

Le donne in gravidanza

Il rischio di polmonite è leggermente più alto se si è incinte, soprattutto se si fuma. Quanto più si è in gravidanza, più alto è il rischio di polmonite. Se si contrae la varicella durante la gravidanza, vi è anche un rischio piccolo, ma significativo, per il feto. Se si è infettati durante le prime 20 settimane di gravidanza, c'è il rischio che il bambino non ancora nato possa sviluppare una condizione nota come sindrome da varicella congenita. Questa sindrome è rara. Il rischio che si verifichi nelle prime 12 settimane di gravidanza è inferiore all'1%. Tra le 13 e le 20 settimane, il rischio è del 2%. La sindrome da varicella congenita può causare gravi complicazioni, tra cui:

  • cicatrici
  • difetti dell'occhio, come la cataratta
  • arti accorciati
  • danni cerebrali
Le persone con un sistema immunitario debole

Se il sistema immunitario è debole o non funziona correttamente il rischio di contrarre la varicella è più elevato. Questo perché il corpo produce meno anticorpi per combattere l'infezione. Si può avere un sistema immunitario debole se si prendono farmaci immunosoppressori. I farmaci immunosoppressori, come le compresse di steroidi, possono essere utilizzati se, ad esempio, si ha un’infiammazione come l'artrite reumatoide, il lupus o alcuni disturbi del sangue.

Se si ha un sistema immunitario indebolito, si è anche più a rischio di sviluppare complicanze da varicella. Queste complicazioni includono:

Prevenire la varicella

Esiste un vaccino contro la varicella che viene utilizzato per proteggere le persone che sono più a rischio di una grave infezione. Le persone che potrebbero prendere in considerazione la vaccinazione per la varicella sono:

  • operatori sanitari che non sono già immuni - per esempio, un infermiere che non ha mai avuto la varicella e che può entrare in contatto con un paziente infetto;
  • persone che vivono con qualcuno che ha un sistema immunitario indebolito - per esempio, il bambino di un genitore a cui viene somministrata la chemioterapia.

Quanto dura la varicella

La maggior parte dei casi di varicella si risolvono da soli nel giro di una o due settimane dalla diagnosi. Infatti l'infezione regredisce solitamente già in 5 giorni, grazie all'intervento del Sistema Immunitario.

In seguito all'infezione, la maggior parte degli individui diventa immune al virus perché questo  stabilisce latenza all'interno dell'organismo.

La sua riattivazione è rara ma talvolta avviene negli adulti. È nota con il nome di fuoco di Sant'Antonio e la sua sintomatologia è differente dalla precedente infezione: si tratta infatti di una infiammazione dolorosa della schiena, nella zona in cui il virus ha stabilito latenza.

Il talco mentolato contro i sintomi della varicella

Il talco mentolato è un preparato galenico, dal nome del primo medico farmacista della storia, Galeno di Pergamo (II secolo d.C.), costituito da mentolo mescolato al talco, in proporzione dell’1%.
Ha una blanda azione analgesica e rinfrescante per via dell’azione vasodilatatoria e quindi viene utilizzato per lenire i sintomi della varicella, in particolare il prurito.

Il suo uso è controverso, soprattutto nei bambini, perchè il talco può provocare broncospasmo e formare grumi che occludono le vescicole epidermiche. E’ uno dei cosidetti rimedi della nonna, utilizzato cioè quando la farmacologia non disponeva di rimedi più efficaci come, in questo caso, gli antistaminici.

Cos'è la varicella zoster

E’ causata dall’Herpes virus umano tipo 3, o VZV (varicella zoster virus) più conosciuto come Herpes Zoster virus, che provoca anche l’herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, dal santo egiziano Antonio Abate, eremita nel deserto che, secondo la tradizione, fu ritrovato morente coperto di piaghe ed ustioni ed è per questo associato alle patologie, anche diverse tra loro, che provocano bruciori intensi.

Colpisce più frequentemente i bambini ed è a decorso lieve e favorevole, salvo casi di persone immunodepresse. E’ una cosidetta malattia esantematica perchè il sintomo più evidente è un’eruzione cutanea (esantema) associata a febbre, di solito lieve. Può essere più pericolosa nei neonati con madri affetti da varicella e nei bambini nati prematuri.

L’esantema può essere preceduto da dolori e pruriti, a volte con presenza di parestesia (formicolio) che interessa gli arti e/o il volto. La diagnosi certa può essere effettuata solo in presenza di esantema. I pazienti adulti possono essere affetti, durante la fase acuta, anche da herpes zoster.

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Dr.ssa Tania Catalano Biologo
Dr.ssa Tania Catalano
specialista in Medicina molecolare

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