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Cheratosi attinica

Dermatologia
Cheratosi attinica

Cos’è la cheratosi attinica?

La cheratosi attinica (CA), chiamata anche cheratosi solare è una lesione cutanea, fa parte del gruppo delle cheratosi e può apparire di aspetto squamoso o crostoso. 

Spesso compare nelle aree del corpo maggiormente esposte al sole, come viso, orecchie, cute, mucosa labiale, avambracci, spalle, collo e dorso delle mani.

Di solito si predilige la forma al plurale, dal momento che, generalmente, si manifesta più di una cheratosi attinica in uno stesso soggetto.

Le lesioni sono piuttosto piccole; proprio per questo, è molto più facile riconoscerle al tatto che non alla vista: vi sono infatti delle papule in rilievo.

Le cheratosi attiniche si sviluppano lentamente, e la loro dimensione è compresa tra i 3 e i 6 mm. Il più delle volte esse regrediscono da sole, ma a volte ricompaiono in un secondo momento.

Molte di queste presentano un colorito rossastro, ma talvolta hanno una pigmentazione marrone scuro (o chiaro), rosa, o addirittura hanno lo stesso colore della pelle normale.

Di solito le lesioni sono asintomatiche, ma può capitare che la cheratosi possa prudere, infiammarsi o sanguinare.

La cheratosi indica un’eccessiva esposizione al sole, con conseguenti seri rischi per il soggetto di sviluppare un tumore alla pelle.

È importante non confondere le CA con le cheratosi seborroiche, che non evolvono mai in tumore.

Qual è l’incidenza della cheratosi attinica?

La cheratosi attinica è forma più diffusa di precancerosi cutanea, e si stima che ne soffrano milioni di persone nel mondo (10 milioni solo negli Stati Uniti). Questa patologia colpisce soprattutto le persone con carnagione chiara, capelli rossi (o biondi) ed occhi chiari (azzurri, verdi o grigi), che si espongono per un lunghi periodi di tempo al sole.

Ovviamente, anche la posizione geografica è un fattore di rischio per l’insorgenza di tale malattia: chi abita più vicino all’equatore incontrerà un maggior rischio di sviluppare la cheratosi attinica.
 La malattia colpisce maggiormente gli uomini, che trascorrono più tempo al sole e fanno un uso minore di creme con filtro solare; i caucasici poi sono più colpiti di afroamericani, ispanici o asiatici, che presentano una carnagione naturalmente più pigmentata.
L’età di insorgenza della CA è di solito la terza età; tuttavia sono riportati anche casi di CA in soggetti che hanno 20 anni e, negli ultimi anni, sono diventate più frequenti nelle persone attorno ai 50 anni.
 Tutti coloro che soffrono di immunodepressione (per chemioterapie, AIDS, o altre cause), hanno una minore capacità di difesa contro i raggi solari e quindi riscontrano una probabilità maggiore di contrarre cheratosi attiniche.

Quali sono i rischi e le complicazioni della malattia?

Spesso la cheratosi attinica può essere solo il primo stadio di quello che diventerà un carcinoma spinocellulare; da ciò deriva la sua definizione di stato precanceroso.

Molte cheratosi attiniche rimangono benigne, tuttavia nel 10% dei casi esse evolvono in stati tumorali; anche se la percentuale non è altissima, il dato è comunque considerevole.

Tra tutti i tumori spinocellulari, infatti, il 40-60% di questi deriva proprio da cheratosi attinica non curata.
Tra questi tumori, una percentuale compresa tra 2-10% dà origine a metastasi che attaccano gli organi interni del paziente, ponendo lo stesso in serio pericolo.

A volte la cheratosi attinica può presentarsi anche sulla mucosa labiale, e anche in questo caso può evolvere in una forma tumorale.
Al maggior numero di cheratosi sviluppate da un determinato soggetto corrispondono poi più probabilità che questi manifesti una forma tumorale.

Quali sono le cause della cheratosi attinica?

La causa della maggior parte delle cheratosi attiniche è la sovraesposizione al sole; il danno dei raggi UV sulla pelle è dato dalla somma di tutte le esposizioni al sole nella vita di un individuo.

Si tenga presente che anche in giornate nuvolose circa il 70-80% dei raggi solari filtra ugualmente attraverso le nuvole. A queste bisogna aggiungere le radiazioni riflesse da sabbia, neve, acqua o altre superfici specchiati, che si aggiungono all’esposizione diretta al sole.
 A volte la CA può essere originata anche da un’esposizione a raggi X o anche a particolari sostanze chimiche.

Quali sono le cure della cheratosi attinica?

Dal momento che una CA può costituire precancerosi, ma non sapendo quando queste evolvono in uno stadio tumorale, è importante trattare la CA per scongiurare il rischio carcinoma.

Prima di scegliere un trattamento, il medico curante procederà all’esame bioptico della lesione, per verificare se si è in presenza di una CA che sta già evolvendo in cancro.

Molte sono le cure a disposizione per la CA:

  • Trattamento topico: le CA possono essere trattate con creme per applicazione locale, sia da sole, che in combinazione con altre tipologie di terapia.
  • Crioterapia (o criochirurigia): è il metodo più comune del trattamento per la CA, particolarmente quando vi è un numero limitato di lesioni. Il trattamento avviene tramite applicazione di azoto liquido direttamente sulle lesioni, o attraverso un batuffolo di cotone, o attraverso spray applicato sulla pelle in modo da congelarle. Successivamente le lesioni si fanno crosta e cadono spontaneamente. A seguito del trattamento può apparire rossore o gonfiore.
  • Peeling chimico: tale terapia si usa in particolar modo per eliminare le CA dal viso del paziente. L’applicazione avviene tramite acido tricloroacetico (TCA) direttamente sulla pelle: a seguito della terapia vi è l’esfoliazione degli strati più superficiali del derma e la rigenerazione cutanea entro una settimana. Tale metodo prevede l’anestesia e può dar origine a una discromia o infiammazione provvisoria.
  • Laserterapia: il raggio laser viene puntato sulla CA per rimuovere il tessuto lesionato senza che vi sia sanguinamento alcuno; tale terapia è ottima per lesioni davvero piccole e quindi si dimostra particolarmente indicata per le CA del volto o della cute. Il metodo può richiedere anestesia locale ed è ideale per i soggetti che fanno uso di anticoagulanti.
  • Terapia fotodinamica: utile per le CA del volto e della cute. Il metodo prevede l’applicazione di acido 5-aminolevulinico (5-ALA), che è un agente fotosensibilizzante. Tale metodologia produce pochissimi danni alla pelle circostante, nonostante la comparsa di rossore.
  • Terapie in combinazione: la combinazione di due terapie può garantire risultati migliori rispetto alla scelta di una singola terapia, specialmente se queste sono effettuate in successione. Tale approccio aumenta le possibilità di guarigione e riduce l’insorgenza di effetti collaterali.

Come si prevengono le cheratosi attiniche?

Ovviamente la miglior prevenzione per le CA è la non esposizione al sole. Qualora ciò non sia possibile, la protezione dal sole rimane la prevenzione più importante. Di seguito i consigli più utili sullo stile di vita da mantenere per tutelarsi contro le CA:

  • Evitare l’esposizione al sole nelle ore con più raggi UV (tra le 10 e le 4 del pomeriggio)
  • Evitare le ustioni
  • Evitare abbronzatura artificiale o solare
  • Coprire la pelle con cappelli, occhiali da sole e vestiti
  • Usare sempre un filtro solare efficace sia per i raggi UVA che per i raggi UVB avente un fattore di protezione di almeno 15
  • Applicare una giusta quantità di filtro solare su tutto il corpo 30 minuti prima di esporsi al sole (2 cucchiai di prodotto)
  • Riapplicare la crema solare ogni 2 ore (o dopo aver fatto il bagno)
  • Non esporre neonati al sole e utilizzare filtri solari solo dopo i 6 mesi d’età
  • Tenere costantemente monitorata la propria pelle (almeno una volta al mese)
  • Fare un controllo dermatologico annualmente.
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Dr. Giuseppe Alberto Scaglia Medico Chirurgo
Dr. Giuseppe Alberto Scaglia
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