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Cistite emorragica

Urologia
Cistite emorragica

Cistite emorragica: cos'è?

La cistite emorragica è una infiammazione che colpisce la mucosa della vescica, provocando l’improvvisa e fastidiosa comparsa di ematuria, combinata con dolore e irritazione. L’ematuria è la presenza di sangue nella urine. La quantità di sangue può variare da una minima quantità (che si verifica di tanto in tanto), a un’ingente quantità di colore rosso vivo che si verifica di continuo.

Ci sono molteplici cause di ematuria. Le persone più a rischio per lo sviluppo di cistite emorragica sono i pazienti oncologici. L’insorgenza può essere variabile: essa può comparire durante o subito dopo il trattamento, ma anche molti mesi dopo il trattamento. 

Quali sono le cause della cistite emorragica?

La cistite emorragica colpisce più frequentemente le donna. Per entrambi i sessi, la categoria più a rischio è comunque quella dei pazienti oncologici (sottoposti a chemioterapia), che vengono a contatto con sostanze che, quando sono escrete dal corpo attraverso la vescica, possono causare sintomi, come irritazione al rivestimento della vescica stessa.

Questa irritazione può arrivare a essere tanto grave da portare a ulcerazioni, con conseguente sanguinamento significativo. Tuttavia, il trattamento chemioterapico non è l’unica causa di insorgenza della cistite emorragica; possono infatti esservi altre ragioni per cui questa si verifica. Tra le cause troviamo:

Quali sono i sintomi della cistite emorragica?

Tra i sintomi più comuni e frequenti della cistite emorragica troviamo:

  • Ematuria (perdite di sangue da rosa lieve a rosso vivo), con o senza coaguli di sangue.
  • Disuria (minzione dolorosa).
  • Sensazione di bruciore con la minzione.
  • Frequenza urinaria.
  • Incontinenza urinaria (perdita involontaria di urina).
  • Nicturia (il risveglio di notte per urinare, considerato un disturbo invalidante se si verifica due o più volte a notte).
  • Dolore addominale vago (o sovrapubico).
  • Stanchezza eccessiva (a causa di anemia).
In alcuni casi, però, la cistite può manifestarsi in forma "silente", ovvero senza dolore e senza bruciore

Qual è la terapia per la cistite emorragica?

Il trattamento della cistite emorragica di solito varia e non vi è alcun protocollo stabilito. Spesso, la cistite emorragica si risolve da sola, ma è bene procedere a una cura adeguata in caso di persistenza. Il consiglio è di: 

  • Interrompere il trattamento che causa i problemi alla vescica.
  • Somministrare analgesici.
  • Somministrare antibiotici in caso di infezione sottostante o come misura preventiva.
  • Effettuare trasfusioni di sangue, in caso di anemia da sanguinamento.
  • Effettuare instillazione di farmaci nella vescica per fermare l’emorragia.
È altresì importante la prevenzione della cistite emorragica e di altri problemi della vescica, tramite:

  • Drenaggio della vescica con soluzione fisiologica.
  • Assunzione di liquidi per via orale o endovenosa o infusione (per svuotare i metaboliti dalla vescica).
  • Alcalinizzazione delle urine tramite diuretici.
  • Somministrazione di diuretici a pazienti che espellono basse quantità di urina.
  • Monuril: è un farmaco consigliato nella prevenzione e nel trattamento di infezioni acute delle basse vie urinarie causate da germi, come cistite batterica acuta, episodi acuti di cistiti batteriche recidivanti, sindrome uretro-vescicale batterica acuta, uretrite batterica aspecifica, cistite emorragica, infezioni post-operatorie del tratto urinario. 

Cistite emorragica: quali sono gli alimenti da evitare?

La dieta da seguire in caso di cistite emorragica è importante, perché la vescica è direttamente correlata al lavoro dei reni e, se si mangiano gli alimenti sbagliati, anche quelli possono irritare i tessuti già infiammati, quindi la condizione potrebbe peggiorare.

Il lavoro dei reni è più attivo al mattino e al pomeriggio. Ciò significa che il carico principale sulla vescica si aggrava in questi momenti e, quindi, il cibo più calorico dovrebbe essere assunto al mattino e al pomeriggio, per cena, invece, è necessario pianificare pasti leggeri. Se gli organi vengono caricati quando si presume che stiano riposando (in questo caso, di sera e di notte), si deduce che il loro funzionamento sarà più laborioso. 

La regola generale nel limitare il cibo per tutte le forme di cistite è escludere i cibi che contribuiscono all'irritazione delle pareti dell'organo infiammato.

In presenza di cistite emorragica, l'ideale è seguire una dieta ricca di verdure e frutta: aiutano il corpo a far fronte ai batteri che causano l'infiammazione, perché possono attivare i reni e sono arricchiti di vitamine. Deve essere prestata particolare attenzione all'utilizzo di liquidi. Il paziente deve bere molta acqua: almeno 1,5 litri al giorno, in modo che i batteri possano essere rapidamente rimossi dal corpo.

Tra i rimedi popolari per il trattamento della cistite emorragica, si annovera il succo di mirtillo: contiene sostanze che distruggono i batteri, ma per avere un effetto significativo, è necessario berne almeno 800 mg al giorno. Nella dieta, sarà utile aggiungere anche il miele, che aiuta ad alleviare l'infiammazione. Aiutando il corpo a superare la malattia con una nutrizione adeguata, si accelererà significativamente il periodo di recupero.

Alcune cose che si mangiano possono però peggiorare il disagio. I cibi da evitare varieranno per ogni persona, ma ci sono alcuni che vanno esclisi:

  • Sottaceti: i cibi incriminati, comunemente conosciuti, includono peperoni, crauti, sottaceti. 
  • Alcuni tipi di frutta: il melone è uno dei frutti che può irritare una vescica infiammata. Arance, limoni, lime, pompelmi, mandarini, prugne, fichi, ananas, papaia, fragole, pesche, ciliegie e uva possono provocare irritazione a una vescica infiammata.
  • Insaccati: possono peggiorare i sintomi della cistite. Salame, prosciutto, mortadella, hot dog, salsiccia sarebbero da evitare.
  • Spuntini e alimenti lavorati: il cioccolato contiene conservanti che possono peggiorare i sintomi. Gli alimenti trasformati contengono generalmente conservanti e condimenti che possono inaspire i sintomi della cistite emorragica.
  • Erbe, spezie e condimenti: la salsa di soia dovrebbe essere evitata. Senape, maionese, condimenti per insalata, aspartame, saccarina, altri dolcificanti artificiali, ketchup, glutammato monosodico, chiodi di garofano, peperoncino in polvere, paprica, aceto, possono irritare la vescica infiammata.
  • Alcune bevande: sia il caffè che il tè possono essere irritanti. Le bevande che possono irritare la vescica comprendono bibite, acqua vitaminizzata, acqua aromatizzata, caffè, tè, tè verde.

Quali sono i rimedi naturali per la cistite emorragica?

Per qualche donna, la cistite emorragica è un disturbo ricorrente: pantaloni a vita bassa, pantaloni skinny e fibre sintetiche sono tra i suoi primi alleati. La cistite, o l'infiammazione della vescica, può causare danni alla mucosa della vescica: in pochi istanti, la minzione sarà estremamente dolorosa e una sensazione di urgenza di urinare, insieme al bruciore misto a sangue, si farà sentire.

In quei giorni, l'attività sessuale può risultare difficile, perché il dolore aumenta e può innescare una cistite acuta che, se sviluppata dagli uomini, può trasformarsi in prostatite.

Nei casi non complicati, i migliori rimedi sono gli antibiotici, ma se i sintomi persistono, è consigliabile optare per un trattamento naturale preventivo a lungo termine. Ecco quelli più utilizzati:

  • Aconitum: un rimedio omeopatico da utilizzare dopo i primi sintomi. È eccellente per la cistite emorragica. Si dovrebbero assumere queste capsule più volte al giorno non appena compaiono i primi sintomi.
  • Chantaris: è un rimedio utile per le persone con cistite clinicamente confermata, che soffrono di dolori acuti e lombalgie legate all'infiammazione dei reni. Si dovrebbero assumere 5 capsule per 3 o 4 volte al giorno durante la fase acuta.
  • Calluna vulgaris: è un arbusto le cui gemme sono utili per curare infezioni del tratto urinario e uretrite, soprattutto se causate da colibacilli (E. Coli o enterococchi).
  • Acqua calda: si dovrebbero bere almeno 2 litri di acqua (non solo a temperatura ambiente, sarebbe da riscaldare) durante il giorno. L'ortica e le infusioni di uva ursina da bere al mattino e alla sera sono davvero utili.
  • Mannosio: è un monomero di zucchero. Viene digerito molto lentamente e si sposta inalterato alle vie urinarie. Nella vescica, i batteri si attaccano facilmente al Mannosio e non toccano le pareti interne delle vie urinarie. Pertanto, assieme ai batteri ad esso attaccati, sarà escreto attraverso l'urina. Il Mannosio non interferisce con altri medicinali, è un rimedio naturale sicuro che non altera la flora intestinale, come fanno molti antibiotici. Si consiglia di prendere 2 pillole o un cucchiaino di polvere di Mannosio senza cibo e dopo aver urinato. Quindi, il momento ideale sarebbe la sera, prima di andare a letto. 
  • Succo di mirtillo: in cima alla lista per la prevenzione e la cura della cistite emorragica c'è il mirtillo. I mirtilli aiutano ad acidificare le urine e impediscono anche ai batteri di attaccarsi alle pareti della vescica. Se non piace il sapore del succo di mirtillo, si può provare quello in forma essiccata in capsule. 
  • Arginina: l'arginina è un amminoacido e aiuta il corpo a produrre ossido nitrico, il quale aiuta a rilassare i muscoli lisci come quelli che si trovano nella vescica. 
  • Quercetina: ha il potere di alleviare l'infiammazione ed è utile per trattare la cistite emorragica e le infezioni del tratto urinario. Gli alimenti ricchi di quercetina includono vino rosso, mirtilli, ciliegie, mele, verdure a foglia verde e broccoli.
  • Glicosaminoglicani: lo strato superficiale della vescica è carente di sostanze naturali protettive chiamate glicosaminoglicani, quando è presente la cistite emorragica. Quando questo accade, la vescica può infiammarsi e contribuire alla proliferazione della cistite.

Quanto dura una cistite emorragica?

Una cistite emorragica può durare diversi giorni, dipende da soggetto a soggetto e soprattutto dalle cause che l'hanno scatenata. 

Per determinare l'antibiotico più specifico e indicato per curare l'infezione, il medico prescriverà l'esecuzione di un antibiogramma. Grazie a questo tipo di test, si potrà scegliere la cura più appropriata.

La terapia andrebbe seguita per almeno 7-10 giorni, utilizzando anche un disinfettante urinario e bevendo molta acqua che aiuta a eliminare i batteri.
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Dr. Andrea Militello Medico Chirurgo
Dr. Andrea Militello
andrologourologo

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