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Enterocolite

Gastroenterologia
Enterocolite

Che cos'è l'enterocolite?

Molte sono le infiammazione a carico del tratto gastro esofageo, un esempio ne sono l’esofagite e l’ascite. Quando il colon o l’intestino tenue di una persona si infiammano è possibile che si tratti di enterocolite.

Questa condizione si verifica quando l’intestino tenue viene affetto da enterite e l’intestino crasso, il duodeno e in particolare il colon, è affetto da colite, entrambe condizioni infiammatorie.

Quattro sono le varianti principali di questa condizione:

  • Enterocolite necrotizzante. Essa si verifica nei neonati prematuri ed i suoi sintomi si manifestano in modo inverso, ossia più prematuro è il neonato, e più tardi si manifestano i sintomi.
  • Enterocolite autistica. Questo è un tipo di malattia intestinale che si manifesta con sintomi simili all’enterocolite nei bambini affetti da autismo.
  • Enterocolite pseudomembranosa. Si tratta di un’infezione al colon causata da un batterio chiamato clostridium difficile.
  • Enterocolite neutropenica. È una malattia infiammatoria con un alto tasso di mortalità che colpisce sia l’intestino tenue che l’intestino crasso nei pazienti affetti da mielosoppressione e immunosoppressione.

Le persone affette da enterocolite hanno una tendenza maggiore a sviluppare altre condizioni, quali calcoli biliari e colecistite.

Quali sono i sintomi?

I pazienti a cui è stata diagnosticata l'enterocolite mostrano sintomi di febbre, gonfiore addominale dovuto ad infiammazione dell'intestino tenue e del colon, nausea, vomito, gastroenterite e diarrea. Il paziente potrebbe anche vedere sangue nelle feci (anche causato da pancreatite) e avere una sensazione di malessere generale.

Per quanto riguarda le enterocolite necrotizzante che colpisce i neonati prematuri i sintomi si manifestano con inappetenza, gonfiore addominale, disfagia, sangue nelle feci. Con il progredire della malattia, l’addome del neonato diventa di un colore più tenue a causa di lacerazioni nell'intestino. Quando le condizioni del neonato raggiungono questo stadio, si raccomanda di consultare un medico per evitare l'insorgere di peritonite.

L’enterocolite pseudomembranosa si manifesta con diarrea dal forte odore, febbre alta, e dolore addominale forte. Questi sintomi possono portare allo sviluppo del megacolon tossico una malattia che, se non curata, porta alla morte.

Quali sono le cause dell'enterocolite?

Varie sono le cause che portano all'infiammazione dell'intestino tenue e del colon:

  • uso di antibiotici che apportano un cambiamento alla flora intestinale. L’irritazione e l’infiammazione che seguono sono responsabili dei sintomi di diarrea nei pazienti affetti da questa condizione;
  • causa emorragica, in quanto la condizione è caratterizzata dalla lacerazione delle membrane mucose dell’intestino;
  • ulcere nella mucosa derivanti da batteri (enterocolite batterica) e funghi;
  • dispepsia.

Quali sono le possibili complicanze?

L'enterocolite può comportare gravi complicanze, quali sepsi o perforazione intestinale.

Come avviene la diagnosi dell'enterocolite?

L'enterocolite viene diagnosticata mediante un esame chimico e batteriologico delle feci,inoltre può essere eseguito lo studio radiologico, ed eventualmente un accertamento endoscopico con biopsia.

Esiste una cura?

La cura scelta per trattare l’enterocolite varia dai sintomi mostrati dal paziente e dall’entità dello stadio in cui si trova la malattia. I trattamenti scelti includono:

  • aspirazione nasogastrica e riposo intestinale;
  • somministrazione di antibiotici largo spettro, come il metronidazolo. L’utilizzo di antibiotici è volto a debellare le possibili infezioni causa di sepsi nel colon e nell’intestino tenue;
  • enteroclisma;
  • intervento chirurgico, nel caso di presenza di tessuto perforato nel colon o nell’intestino. Tre sono gli interventi chirurgici: la cecostomia e il drenaggio dell’eventuale fluido o aria accumulata; il secondo è una procedura in due stadi che comprende l’emicolectomia e una colectomia addominale totale; la terza procedura chirurgica prevede la rimozione dell’area del colon infiammata.

Che dieta seguire in caso di enterocolite?

La dieta da seguire in caso di enterocolite è anche indicata nel caso di colite ulcerosa, aerofagia e colite spastica, spesso provocata da stress come per la gastrite o da bulimia.

Gli alimenti permessi sono:

  • tè, bibite non gassate e latte;
  • carne di manzo, vitello e pollame;
  • pesce;
  • formaggi molli non fermentati;
  • pasta in piccola pezzatura;
  • verdure e ortaggi inizialmente solamente cotti e passati in forma di purea.

Tra gli alimenti non concessi si ricordano i seguenti:

  • alcolici;
  • caffè;
  • cacao;
  • carne di maiale e selvaggina;
  • legumi;
  • noci e nocciole;
  • cioccolato e dolciumi;
  • salse di vario tipo come la senape e altre salse piccanti;
  • olive;
  • spezie.
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Dr. Antonio Iannetti Medico Chirurgo
Dr. Antonio Iannetti
specialista in Endoscopiagastroenterologo

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