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Ernia inguinale

Chirurgia generale
Ernia inguinale: sintomi, cause, cura

Che cos'è l'ernia inguinale

Un'ernia indica una fuoriuscita di un organo (o di una sua parte) o di un viscere dalla sua sede naturale verso una cavità del corpo o all'esterno del corpo stesso, accompagnato dal suo rivestimento di membrana sierosa. 

L'ernia inguinale corrisponde alla fuoriuscita di un viscere, rappresentato il più spesso da un'ansa intestinale, attraverso il canale inguinale, cioè attraverso quel tragitto che consente il passaggio, dall'interno della cavità addominale all'esterno, del funicolo spermatico dell'uomo e del legamento rotondo dell'utero della donna.

Essa rappresenta la più comune delle ernie e, per la maggiore ampiezza del canale inguinale del sesso maschile, si osserva molto più spesso negli uomini rispetto alle donne.

Tale condotto, che porta all'inguine, si trova tra la coscia e la parte addominale. L'ernia inguinale può essere provocata anche dal grasso intra-addominale che va a porsi nella parte inferiore dei muscoli della pancia. Ci si accorge di averla nel momento in cui si vede un rigonfiamento nella zona dell'inguine, da una parte oppure dall'altra.

Può anche succedere, nei casi più gravi, che sia da entrambi i lati. Avviene senza alcun preavviso e se si dovesse presentare, sarebbe opportuno farsi visitare da un medico perché nel giro di poco tempo può ingrandirsi. 

In realtà, può accadere che si formi in qualunque istante della vita, non solo quando si è adulti (la fascia d'età maggiormente colpita è intorno ai 50 anni), ma anche da bambini o anziani.

Come accennato, l'ernia inguinale si verifica più spesso nelle persone di sesso maschile, per via della conformazione fisica in quella parte che comprende l'apparato genitale. Si possono creare delle zone più deboli che possono dar vita ad ernie ombelicali oppure ernie addominali, che avvengono anche perché sono congenite.

Nelle donne, generalmente, si verifica la cosiddetta ernia crurale. Quella, invece, che si forma tra l'ombelico e lo sterno, prende il nome di ernia epigastrica.

Come riconoscere un'ernia inguinale? I sintomi

lI principale sintomo di ernia inguinale, oltre al rigonfiamento che si può presentare in una oppure in entrambe le parti sotto l'intestino, è il dolore all'inguine quando si solleva qualcosa di pesante, che invece non si avverte quando si è a riposo.

Negli uomini, il dolore si può avvertire anche nello scroto, perché si ingrandisce a seguito di questa patologia. Inoltre, si possono sentire dei formicolii in corrispondenza di questa parte oppure dei bruciori, e si può avvertire anche un senso di debolezza (nota anche con il nome di astenia).

Per quanto riguarda, invece, le ernie strozzate (così chiamate perché restano incastrate nello scroto e non si riesce a "spostarle" nella parte dell'intestino prossima all'inguine), oltre al dolore in corrispondenza dell'ernia, si può vedere anche la zona arrossata. Si possono avere febbre e brividi di freddo ed è possibile si verifichi anche un po' di aritmia.

A volte, anche nausea e vomito si possono annoverare tra i principali sintomi di ernia inguinale; in questi casi, bisogna prestare molta attenzione perché potrebbe essere necessario operarsi immediatamente. 

Si può rischiare, altrimenti, di dover asportare anche la zona intestinale che è prossima all'inguine.

Cause di ernia inguinale

Le principali cause di ernia inguinale dipendono da

  • eccessivi sforzi fisici;
  • tosse prolungata;
  • stipsi;
  • alterazione del peso. 
In questi casi, la parete muscolare dell’addome cede e non riesce più a fornire una adeguata protezione. I muscoli lasciano così passare una parte delle viscere, causando l'ernia.

Le ernie inguinali congenite sono più comuni nei maschi a causa del tipo di sviluppo nel grembo materno: il funicolo spermatico e i due testicoli, partendo da una posizione intraddominale, scendono attraverso il canale inguinale nello scroto, la sacca che conterrà i testicoli.

A volte, questo ingresso non si chiude correttamente, causando debolezza dei tessuti addominali. Nelle donne, l’ernia inguinale è causata dallo scivolamento di una parte di un organo del sistema genitourinario, attraverso una debolezza nella parete addominale.

Tipi di ernia inguinale

I tipi di ernia inguinale sono tre, a seconda dei rapporti che essa contrae con determinate formazioni anatomiche:

  • Ernia inguinale obliqua esterna: se si insinua nel canale inguinale partendo dall'orifizio interno posto lateralmente.
  • Ernia inguinale diretta: se sfonda la parete posteriore del canale inguinale.
  • Ernia inguinale obliqua interna: se protrude nel canale inguinale passando attraverso un punto relativamente debole posto in prossimità della linea mediana.
Il viscere erniato può spesso costruirsi un sacco assai ampio e deformare profondamente la regione, insinuandosi fino allo scroto dove trova ottime possibilità di alloggiamento (nel caso dell'ernia obliqua esterna infatti, il viscere può scendere nello scroto per le sue vaste dimensioni, prendendo così il nome di ernia scrotale).

Come accennato, l'ernia inguinale può anche essere acquisita o congenita: in quest'ultimo caso, essa è favorita dal persistere del transito tra il peritoneo e la membrana vaginale del testicolo.

Ernia inguinale nella donne

Le ernie inguinali nelle donne si sviluppano vicino a vasi o nervi, aree di debolezza della parete addominale (addome).

Nella donna, esiste un condotto fibroso molto piccolo: il legamento rotondo dell’utero. La massa di materiale fuoriuscita può variare in volume e può essere anche visibile.

Ernia inguinale recidiva

I casi di recidiva dell'ernia inguinale si presentano sopratutto per condizioni personali non ottimali già presenti nel primo stato preoperatorio come l’obesità, che è il principale fattore di rischio per le recidive insieme a: 

  • fumo;
  • malattie croniche;
  • carenze nutrizionali;
  • età avanzata.
In alcuni casi, può essere dovuta a problemi sorti in seguito all’intervento chirurgico ed è questo il caso di molte infezioni o di rigetto del materiale protesico.

Statisticamente, i casi di recidiva sono quasi nulli (1%) per interventi effettuati in centri specializzati e molto elevati (30%) per quelli effettuati in centri non specializzati. Se la recidiva è dovuta a cause non chirurgiche ma personali, come il fumo o l’obesità, prima di effettuare un nuovo intervento è necessario sottoporsi ad appositi trattamenti per rimuovere le ernie recidive.

La chirurgia delle recidive è di tipo laparoscopico (laparoscopia), con ingresso dall’ombelico per evitare di stressare i tessuti interessati dal precedente intervento. Vengono utilizzati strumenti particolarmente sottili. Dopo la rimozione, deve essere inserito un sostegno intestinale in polipropilene.

Come si cura l'ernia inguinale?

La scelta della terapia dell'ernia dipende dal tipo di ernia. Per un'ernia riducibile, un sollievo temporaneo può derivare dal riposizionamento dell'organo sporgente. In seguito, può essere applicato un supporto per mantenere il contenuto addominale sporgente attraverso il sacco erniario.

Anche se non cura l'ernia, il dispositivo è particolarmente utile per le persone anziane o i pazienti debilitati, per i quali qualsiasi intervento chirurgico è potenzialmente pericoloso.

L’ernia inguinale si cura con un intervento chirurgico, spesso effettuato in day hospital e con anestesia locale.

Il primo tipo di operazione per l'ernia inguinale che viene fatto in questi casi è quello detto a cielo aperto. In questa situazione precisa, viene fatta al paziente solo un'anestesia locale oppure un'epidurale. Il chirurgo stesso può anche decidere di fare un'anestesia generale perché preferisce lavorare su una paziente completamente addormentato.

Il chirurgo inciderà nel punto in cui si trova l'ernia e cercherà di farla rientrare nella parete da cui è fuoriuscita; inoltre, per evitare recidive, porrà dei punti di sutura in questa zona per cercare di rafforzare la parte dell'addome dove si è venuta a generare l'ernia inguinale.

Un altro tipo intervento che viene eseguito è quello in laparoscopia. Si usa questo strumento perché, in tal modo, il chirurgo può vedere l'ernia ingrandita e può operare attraverso un tubicino che ha al vertice una telecamera. Bisogna prestare molta attenzione a questo tipo di intervento, perché può avvenire la fuoriuscita di alcune parti interne all'addome.

L'erniorrafia è il trattamento chirurgico preferito per l'ernia inguinale nei neonati, adulti e pazienti anziani in buona salute. Questa procedura sostituisce il contenuto del sacco erniario nella cavità addominale e sigilla l'apertura.

Un'altra procedura efficace è l'ernioplastica, che comporta il rafforzamento dell'area indebolita con maglia d'acciaio, fascia o filo.

L'ernia strangolata o necrotica richiede la resezione intestinale. Raramente, una resezione estesa può richiedere una colostomia temporanea.

Prevenzione

Nonostante non sia possibile prevenire un'ernia inguinale congenita, è bene cercare di ridurre i fattori di rischio di uno sviluppo diretto:  

  • contrastando l’obesità;
  • eliminando il fumo;
  • facendo molto esercizio fisico;
  • evitando sforzi eccessivi.

Ernia inguinale nel post-operatorio

Dopo l'intervento chirurgico per un'ernia, si rischia di avere dolore per un paio di giorni. L'ernia inguinale nel post-operatorio comporta una serie di sintomi che vanno dall'influenza alla febbre bassa, dalla stanchezza alla nausea.

Dopo qualche giorno, però, si dovrebbe iniziare a sentire il sollievo. Per un paio di settimane, inoltre, si possono sentire fitte nella zona inguinale quando si effettuano movimenti in quella zona. Gli uomini, inoltre, possono notare lividi sullo scroto e sul pene.

Infine, per ogni persona il tempo di recupero di un'ernia è diverso.

Ecco quindi una sintetica ricapitolazione su cosa fare per una ernia inguinale dopo l'operazione, per migliorare il più velocemente possibile:

Attività per un'ernia inguinale nel post-operatorio

Riposare se si è stanchi. È possibile fare la doccia da 24 a 48 ore dopo l'intervento chirurgico, sempre dopo aver consultato il medico. Sarà sufficiente tamponare l'incisione e asciugarla delicatamente. Si sconsiglia però di fare il bagno per le prime due settimane.

Per permettere all'area di cicatrizzare il prima possibile, è bene non muoversi rapidamente e non sollevare oggetti pesanti fino a quando non ci si sente meglio.

Inoltre, è una buona idea mantenersi attivi, per esempio iniziando a fare molte passeggiate. Molto probabilmente si può tornare a praticare una moderata attività fisica dopo circa tre settimane settimane, a seconda del tipo di intervento chirurgico cui ci si è sottoposti.

Alimentazione sana

Nessun alimento è sconsigliato dopo una operazione all'ernia inguinale. Tuttavia, dato che tra i sintomi postoperatori si annovera la nausea, se si sente lo stomaco sottosopra si consiglia di assumere alimenti blandi e a basso contenuto di grassi, come:

  • riso;
  • pollo alla griglia;
  • toast;
  • yogurt.
Se i movimenti intestinali non sono regolari subito dopo l'intervento chirurgico, cercare di gestire la stitichezza. Bere molta acqua; il medico può suggerire fibre o l'assunzione di un leggero lassativo.

Medicinali per un'ernia inguinale nel post-operatorio

Leggere e seguire tutte le istruzioni sul foglietto informativo dei farmaci per la fase post-operatoria di una ernia.

Se non si sta assumendo un antidolorifico, chiedere sempre consiglio al medico se si può prenderne uno da banco. Spetterà al medico stabilire se e quando sarà possibile riavviare i farmaci, così come fornire le istruzioni circa l'assunzione di nuovi farmaci.

Cura dell'incisione dell'ernia inguinale

Sopra l'incisione dell'operazione si avrà una medicazione, che contribuisce alla protezione e cicatrizzazione della ferita. Il medico darà istruzioni su come prendersene cura. Se si presentano punti liquidi sulla pelle, lasciarli su fino a quando non cadono da soli.

Se, invece, si hanno normali punti di sutura, sarà il medico a stabilire quando tornare per rimuoverli. Lavare la zona ogni giorno con acqua calda insaponata e tamponarla. Non usare acqua ossigenata o alcool, perché possono rallentare la guarigione.

Ghiaccio post-operatorio sull'ernia inguinale

Mettere ghiaccio o una confezione fredda sulla zona per 10 o 20 minuti alla volta.

Si può provare a farlo ogni 1-2 ore per i 3 giorni successivi all'operazione, fino a quando non si allevierà il gonfiore. Può aiutare anche inserire un panno sottile tra il ghiaccio e la pelle.
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Dr. Silvestro Lucchese Medico Chirurgo
Dr. Silvestro Lucchese
chirurgo generalechirurgo d'urgenza

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