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Ritenzione idrica

Medicina generale
Ritenzione idrica: cause, sintomi, rimedi

Cos'è la ritenzione idrica

Si parla di ritenzione idrica per indicare il fenomeno per cui i fluidi non vengono correttamente rimossi dai tessuti.

Quando il problema riguarda tutto l'organismo, si parla di ritenzione idrica generalizzata, ma più spesso la ritenzione idrica porta all'accumulo di fluidi solo in aree localizzate dell'organismo, ovvero nelle zone predisposte all'accumulo di grasso, come addome, cosce e glutei.

È importante non confondere la ritenzione idrica con la cellulite in quanto, nonostante le aree interessate e i sintomi siano simili, le cause dei due disturbi sono sostanzialmente diverse.

La cellulite, infatti, è infatti un’infiammazione del tessuto sottocutaneo che provoca un rigonfiamento, oltre alla più famosa pelle a buccia d’arancia.

Ritenzione idrica: quali sono i sintomi?

Il principale sintomo della ritenzione idrica è il gonfiore dovuto all’edema (accumulo di liquidi), che si manifesta principalmente a carico di:

  • piedi;
  • caviglie;
  • gambe;
  • mani;
  • pancia (addome);
  • seno;
  • viso.
Il gonfiore peggiora generalmente a fine giornata e tende a scomparire, seppur leggermente, dopo una notte di riposo. 

Chi soffre di ritenzione idrica severa può vedersi compromessa la capacità di movimento oppure, se viene interessata la zona addominale, possono manifestarsi disturbi gastrointestinali o perdita di appetito.

Sintomi meno frequenti, ma sempre riconducibili a situazioni di ritenzione idrica severa, comprendono la difficoltà nel respirare e il mal di testa, se l’accumulo di liquidi si verifica nella parte superiore del corpo.

In alcuni soggetti, può manifestarsi un significativo aumento di peso, ma non vi è stretta correlazione tra le due condizioni.

Le cause della ritenzione idrica

Tra le principali cause della ritenzione idrica si possono menzionare:

  • Dieta: tutti noi abbiamo bisogno di assumere sodio, poiché svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione sanguigna e nei livelli di liquidi, tuttavia, ne occorre una piccola quantità. Con un consumo elevato di sodio, il corpo comincerà a trattenere l’acqua, all'origine della ritenzione idrica. Si ricorda che il sale da tavola è una delle principali fonti di sodio, tuttavia l'assunzione avviene anche attraverso cibi processati come: carne lavorata, cracker, patatine, minestre, verdure in scatola e persino bibite analcoliche.
  • Stile di vita sedentario: la gravità tende a portare il sangue nelle parti basse del corpo e ciò aumenta la pressione all’interno dei vasi sanguigni delle gambe e dei piedi, causando una fuoriuscita di fluidi nei tessuti. Stare seduti o in piedi troppo a lungo può determinare una ritenzione di liquido nei tessuti. Se si deve stare molto in piedi per lavoro, a fine giornata potrebbe notarsi un gonfiore alle gambe e alle caviglie. É anche molto comune che avvenga dopo un lungo periodo in aereo. La chiave è incrementare il movimento.
  • Ormoni: il gonfiore è tipico del periodo premestruale ma, di solito, questa condizione sparisce dopo qualche giorno. Anche gli ormoni utilizzati, come gli anticoncezionali o nelle terapie sostitutive possono causare ritenzione idrica.
  • Farmaci: molti farmaci hanno tra i loro effetti collaterali la ritenzione idrica. Questi comprendono: medicinali per la pressione alta (antiipertensivi), analgesici noti come FANS, (compreso l’ibuprofene), antidepressivi e chemioterapici. Se tali medicinali dovessero causare importanti problemi di ritenzione idrica, è necessario rivolgersi al proprio medico, per modificare eventualmente la terapia. 
  • Disturbi cardiaci: un cuore debole non è in grado di pompare efficacemente il sangue. Questo può causare ritenzione idrica con conseguente rigonfiamento delle gambe e dell’addome. Altri sintomi d’insufficienza cardiaca includono: debolezza, stordimento, battito accelerato, stanchezza e fiato corto.
  • Disturbi venosi: se le valvole all’interno dei vasi non si chiudono come dovrebbero, il risultato è che il sangue tornerà al cuore con difficoltà, questo può causare gonfiore alle gambe. Altri sintomi comprendono: gambe doloranti, vene varicose, cambiamenti nel colore della pelle, eruzioni cutanee, ulcere alla pelle.
La ritenzione idrica può essere causata anche da alcune malattie particolarmente gravi, come:

  • Trombosi venosa profonda: se si nota gonfiore a un piede o a una gamba soltanto, è possibile che sia presente un coagulo di sangue. Altri sintomi della trombosi venosa profonda comprendono dolore, calore e rossore. Un coagulo di sangue si può formare, per esempio, nel periodo successivo a un intervento chirurgico, o durante un lungo volo. Può essere molto pericoloso ed è necessario l’intervento immediato di un medico.
  • Edema polmonare: le persone con insufficienza cardiaca cronica possono riscontrare un accumulo di fluidi dentro i polmoni. Altri sintomi comprendono fiato corto e tosse. Anche in questa situazione si richiede un intervento d’emergenza.
  • Preclampsia: è normale che alcune donne notino gonfiore ai piedi e alle gambe verso la fine della gravidanza, ma se ciò accade alle mani e al viso potrebbe essere segno di un pericoloso problema legato alla pressione, chiamato preclampsia. È necessario rivolgersi al proprio medico, se si riscontrano gonfiore accompagnato da mal di testa, visione offuscata e dolore addominale. 
Altre cause di ritenzione idrica meno comuni possono comprendere:

  • Problemi renali
  • Cirrosi epatica
  • Perdita di proteine dovuta a malnutrizione
  • Linfedema, una condizione rara che si sviluppa quando i linfonodi vengono danneggiati o rimossi durante le terapie per il cancro.

Quali sono i rimedi per la ritenzione idrica?

Come drenare i liquidi nelle gambe ed eliminare la ritenzione idrica? La cura per la ritenzione idrica varia in base alla causa che ha dato origine al disturbo.

Qualora la ritenzione idrica non sia un semplice problema temporaneo, è bene rivolgersi al medico per individuare la sua causa e il trattamento più adatto.

In linea generale, per combattere la ritenzione idrica possono essere utili:

  • attività fisica regolare;
  • dieta a basso contenuto di sale;
  • adeguata idratazione;
  • assunzione di diuretici o altri farmaci;
  • integratori (tra questi, ad esempio: calcio, magnesio e manganese);
  • calze elastiche.

Rimedi naturali

Come drenare i liquidi e favorire l'eliminazione della ritenzione idrica? Vi sono alcune piante che favoriscono il drenaggio, contrastando la formazione di liquidi in eccesso.

Se il disturbo non è scatenato da qualche particolare patologia, è possibile ricorrere ai rimedi naturali per la ritenzione idrica (sotto controllo del medico), introducendo una serie di principi attivi nell’organismo, ad esempio:

  • Succo di mirtillo: il succo di mirtillo si dimostra particolarmente efficace, qualora la ritenzione idrica sia associata a disturbi circolatori, supportando le funzionalità dei capillari, rinforzando le pareti dei vasi sanguigni e favorendo la circolazione periferica. Oltre al succo, è possibile assumere integratori fitoterapici a base dell’estratto della pianta, unitamente al consumo degli stessi frutti.
  • Foglie ed estratto di betulla: si tratta di un valido rimedio fitoterapico per combattere la ritenzione idrica, soprattutto se determinata da fattori di tipo alimentare. Oltre ad infusi e tisane, anche l’estratto della pianta potrebbe essere un coadiuvante.
  • Ananas: in particolare, il gambo dell’ananas è ricco di principi attivi che facilitano il drenaggio dei liquidi in eccesso. Esso, inoltre, favorisce la circolazione ed elimina le tossine. Lo si può trovare in erboristeria sotto forma di capsule, tinture madri, integratori ed estratti in polvere.
  • Tarassaco: grazie alle sue proprietà depurative e drenanti, il tarassaco è il rimedio naturale più conosciuto per combattere la ritenzione idrica. Se raccolto in naturale, una volta essiccato, può essere preparato in infuso e consumato al mattino o a sera su indicazione dell’erborista o del proprio medico di base. È possibile anche acquistarlo in erboristeria in forma liquida o di compresse.
  • Aceto di sidro: l’aceto di sidro è ottimo per eliminare la ritenzione idrica, poiché regola il livello di sodio nell’organismo. È possibile assumerlo in un bicchiere d’acqua, aggiungendo un cucchiaino di aceto di sidro 2 volte al giorno. Si ricorda che l’aceto di sidro non è indicato per chi soffre di gastrite.
Cosa bere per drenare e contrastare la ritenzione idrica? Ecco alcune tisane che si possono preparare: 

  • dente di leone;
  • ortica;
  • anice;
  • equiseto;
  • carciofo in foglie;
  • finocchio;
  • pilosella;
  • ortosiphon;
  • pungitopo;
  • ippocastano;
  • verga d’oro;
  • iperico;
  • ibisco.
Ad ogni modo, è sempre bene consultare un esperto.

Ritenzione idrica e sport

Anche lo sport per la ritenzione idrica è fondamentale, pur se con qualche accorgimento.

Gli sport di potenza sono da evitare, in quanto possibili responsabili della formazione di acido lattico, alleato della cellulite e della ritenzione idrica. Quindi, è meglio non praticare:

  • corsa veloce;
  • spinning;
  • sollevamento pesi.
Lo sport più indicato concerne l'attività aerobica di bassa intensità e di lunga durata, da praticare per 30-40 minuti almeno 2-3 volte la settimana, per esempio: 

  • camminare;
  • andare in bicicletta;
  • nuotare;
  • fare acqua-gym.
Al termine di ogni attività aerobica si consiglia lo stretching, abbinato ad esercizi di controllo respiratorio eseguiti con le gambe in alto, per favorire il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte.

È fondamentale poi mantenere una postura corretta per ogni attività svolta durante la giornata: accavallare le gambe o sedersi in posizioni sbagliate rischiano, col tempo, di creare disagi all’apparato circolatorio degli arti inferiori, aumentando il rischio di ritenzione idrica.
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Dr.ssa Michelle Colafrancesco Medico Chirurgo
Dr.ssa Michelle Colafrancesco
agopuntoremedico di Medicina interna

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