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Cancro al seno: i segnali di pericolo

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro al seno è il tumore più comune tra le donne. Una diagnosi precoce è il passo più importante per combattere questo male.

Per questo motivo, è davvero necessario imparare a riconoscere ogni possibile segnale di pericolo (dolori o anomalie al seno) e ricorrere periodicamente a esami mammografici e a test di screening.

Dolore al seno: quando preoccuparsi? 

Un forte dolore unito a sensazioni di dolorabilità al seno possono essere segnali significativi. È importante non farsi prendere dal panico, ma ricorrere subito a visite specialistiche: un intervento tempestivo può trasformare radicalmente il decorso della malattia.

Il dolore al seno, comunque, solo raramente è da ricondursi a una neoplasia. Esistono, infatti, molti altri fattori che possono causare un dolore alla mammella, tra i quali:

  • scompensi ormonali causati dal ciclo mestruale
  • effetti della pillola anticoncezionale
  • effetti di alcuni trattamenti per la sterilità
  • cisti al seno
  • particolari tipi di reggiseno
  • stress

Per questa ragione, è sempre bene affidarsi a uno specialista, o semplicemente in un primo momento al medico di fiducia, che potrà valutare l’origine del dolore.

Noduli al seno: un disturbo comune 

Anche la presenza di un nodulo al seno fa generalmente pensare a un tumore, ma il più delle volte non è così. Si stima che quasi il 90% dei noduli al seno siano, in realtà, benigni. Ecco le cause più comuni della loro formazione:

  • cambiamenti ormonali in età adolescenziale
  • accumulo di tessuto adiposo danneggiato
  • infezioni al seno
  • malattie fibrocistiche del seno
  • fibroadenoma (tumore benigno)

Cancro al seno: quali sono i sintomi?

La maggior parte dei noduli al seno è causata da condizioni non gravi. La comparsa di grumi, anche indolore, è comunque il sintomo più comune di cancro alla mammella. Vi sono altri segnali che possono essere legati a cancro al seno e che è bene non trascurare:

  • cambiamenti nella forma del capezzolo
  • dolore al seno persistente, anche dopo il ciclo mestruale
  • nuove formazioni adipose che non scompaiono
  • mutazioni di colorazione del capezzolo
  • arrossamento, gonfiore, irritazione, prurito, eruzioni cutanee o sul seno o sul capezzolo
  • gonfiore o presenza di un nodulo intorno alla clavicola o sotto il braccio

Più avanti nel tempo, possono comparire ulteriori sintomi:

  • ritrazione verso l’interno del capezzolo
  • allargamento o deformazione della superficie di un seno
  • ingrossamento di un grumo già esistente
  • dolori vaginali
  • improvvisa perdita di peso
  • ingrossamento dei linfonodi sotto l’ascella
  • vene visibili sul petto
  • secrezioni dal capezzolo

Nessuno di questi sintomi indica inequivocabilmente un cancro al seno. Tuttavia, è consigliabile rivolgersi a un medico specialista per un’attenta valutazione.

Controlli al seno: quali esami vanno fatti? 

Ecco quali sono i test più comuni compiuti per verificare la salute del seno:

  • esame fisico, per verificare la presenza di malformazioni al capezzolo, alterazioni della pelle o noduli;
  • anamnesi familiare, perché vi può essere predisposizione genetica al tumore al seno;
  • mammografia, una radiografia del seno può aiutare a distinguere tra masse benigne e maligne;
  • ultrasuoni, per produrre un’ulteriore immagine del tessuto da esaminare;
  • MRI, la risonanza magnetica è un altro test non invasivo utile a esaminare il tessuto mammario;
  • biopsia, tramite la rimozione di una piccola parte di tessuto profondo del seno.

Esami di screening preventivi per il tumore al seno

Indipendentemente dalla comparsa di sintomi che possano far pensare a un grave disturbo, come il tumore al seno, è bene chiedersi se sono presenti specifici fattori di rischio dovuti a predisposizione genetica.

Per questa ragione, sempre più specialisti consigliano alcuni screening preventivi , che consentono la rilevazione precoce e l’identificazione di possibili mutazioni di geni associati al tumore al seno, come il BRCA1 e il BRCA2.

Questi esami sono semplici e non invasivi; prevedono il prelevamento di un campione di DNA, attraverso un tampone buccale, e i risultati sono in genere disponibili in poche settimane.

Tipi di cancro al seno: conoscerli è meglio 

Cancro al seno: la diagnosi del tumore

Quando si parla di tumore al seno, è bene distinguerne le tipologie. Esistono due categorie di tumori al seno:

  1. tumori non invasivi (stadio 0), il cancro dal sito originario non si è diffuso ai tessuti circostanti;
  2. tumori invasivi (stadio 1, 2, 3, 4), il cancro dal sito originario si è diffuso ai tessuti circostanti.

Il tessuto colpito determina il tipo di tumore, che può essere:

  • carcinoma duttale, si forma dalle cellule del rivestimento dei dotti galattofori, via di uscita dalle ghiandole mammarie che producono il latte (è la tipologia più comune);
  • carcinoma lobulare, si forma nei lobuli del seno dove si produce latte;
  • sarcoma, si forma nel tessuto connettivo del seno (è una forma piuttosto rara).

Crescita di un tumore: quali sono i fattori di rischio?

La crescita di un cancro alla mammella può essere influenzata da geni mutati (come i sopra citati BRCA1 e BRCA2), o dalla eccessiva presenza di proteine o recettori cellulari (come HER2), o ancora dai livelli di ormoni – in particolare degli ormoni sessuali femminili come gli estrogeni e il progesterone.

Quando si riscontri la presenza di iperattività di recettori come HER2 o la sensibilità del tumore agli ormoni è possibile intervenire in modo mirato con farmaci specifici.

Cancro al seno: come si cura?

Le cure per un cancro al seno variano in base al tipo di tumore e al suo stadio di avanzamento. Tuttavia, esistono alcune pratiche comuni cui si ricorre per combattere questo cancro:

  • mastectomia parziale: rimozione del tumore, lasciando il seno intatto;
  • mastectomia totale: rimozione chirurgica sia del tumore sia del tessuto connettivo; la chirurgia permette oggi la successiva ricostruzione totale del seno, una volta verificato il successo dell’operazione;
  • chemioterapia: utilizzo di farmaci antitumorali che interferiscono con la riproduzione cellulare;
  • radiazioni: utilizzo dei raggi X e gamma per colpire direttamente il tumore;
  • terapia ormonale e/o farmacologica: utilizzata quando ormoni o meccanismi cellulari noti influiscono nella crescita del tumore.

Come con ogni tipo di cancro, diagnosi e trattamento precoce sono fattori importanti nel determinare la guarigione completa. Questo cancro è di solito curabile, se viene rilevato nei suoi primi stadi (secondo l’American Cancer Society il tasso di sopravvivenza dopo cinque anni per un cancro al seno preso tra le fasi 0-2 è superiore al 90%; per la fase 3 è superiore al 70%).

Recidiva di cancro al seno: i segnali di pericolo 

Un cancro al seno può anche riformarsi, quando una piccola quantità di cellule malate riesce a sfuggire al trattamento iniziale.

I sintomi di una recidiva sono molto simili a quelli del primo tumore al seno, ovvero:

  • presenza di un nuovo nodulo al seno
  • nuove malformazioni al capezzolo
  • rossore o gonfiore del seno
  • nuovo ispessimento vicino alla cicatrice della mastectomia

Un cancro al seno può ripresentarsi anche in sede vicina (regionale) anziché esattamente nello stesso sito del precedente. In questo caso, i sintomi possono essere leggermente differenti:

  • grumi vicino alla clavicola
  • dolore al petto
  • dolore o perdita di sensibilità a braccia e spalle
  • rigonfiamento del braccio sul lato del cancro originario

In caso di una precedente operazione di mastectomia o di altri interventi chirurgici, il tessuto cicatriziale formatosi a seguito dell’operazione potrebbe determinare la comparsa di nuovi grumi o noduli. Questa occorrenza non indica una recidiva, ma tuttavia è bene informare il proprio medico.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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