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Difficoltà di deglutizione? Come un’adeguata alimentazione può migliorare la qualità della vita

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

disfagia: la dieta migliore

Curatore scientifico: dr. Francesco Pascucci, medico chirurgo specialista in dietologia.


Tossire mentre si mangia e avvertire un evidente fastidio durante la deglutizione possono essere due sintomi di disfagia.

Non è sempre semplice diagnosticare la disfunzione e, spesso, chi ne soffre è portato a credere che si tratti di un disturbo passeggero che, per qualche ignara ragione, impedisce il corretto e usuale transito del cibo nell’esofago.

In realtà, bisognerebbe ascoltare sempre i segnali che il nostro corpo ci manda e saperli riconoscere senza timori.

La disfagia, infatti, si manifesta con:

  • la sensazione di una ostruzione alla gola;
  • frequenti colpi di tosse mentre si mangia;
  • voce gorgogliante dopo aver deglutito;
  • aumento della salivazione e, a volte, del catarro;
  • fuoriuscita del cibo dal naso.

Cosa fare in questi casi? Parlarne con il proprio medico può aiutare sempre a capire le cause del disturbo e a trovare la soluzione migliore.

Di certo, la difficoltà a deglutire non deve indurre a cambiare in peggio le proprie abitudini alimentari, in completa autonomia e senza il parere di un esperto. Disfagia, quindi, non deve essere sinonimo di rinunce alimentari e dieta poco equilibrata.

Capita spesso, ahimè, che chi ne soffre, avvertendo intensamente la sensazione di ostruzione dell’esofago, modifichi la dieta, senza considerare l’importanza che tutte le sostanze nutritive hanno per l’organismo.

Il rischio è chiaro: perdita di peso, malnutrizione e disidratazione sono pericoli che si nascondono dietro l’angolo, anelli di una catena di complicazioni che si possono evitare. Qual è la dieta migliore, quindi, per convivere con il disturbo, limitandone gli effetti? Vediamo insieme i cibi sì e quelli che è meglio evitare!

Disfagia: i cibi a cui dire no!

cibi da evitare in caso di disfagia

Pronti a cancellare dalla lista della spesa gli alimenti più insidiosi per la disfagia?

In primis, i cibi da evitare sono quelli a doppia consistenza, come il minestrone, la pastina, i biscotti o i grissini friabili e poco compatti, i gelati che si sciolgono in bocca. Anche le sostanze acidule, come il succo di agrumi, sono tra i cibi “no” per chi soffre di disturbi nel deglutire, perché stimolano la secrezione salivare.

Attenzione poi alla temperatura delle pietanze: mai troppo alta, meglio se inferiore a quella corporea.

L’obiettivo è definire una dieta che sia in grado di garantire il giusto apporto di:

  • proteine: importanti per il mantenimento della massa muscolare, soprattutto negli ultra-cinquantenni;
  • vitamine: necessarie per combattere la stanchezza;
  • minerali: stimolatori delle difese del nostro corpo.

Una dieta errata, infatti, può causare una riduzione dei livelli di proteine e favorire l’insorgere della sarcopenia, una condizione che indebolisce i muscoli, anche quelli coinvolti nel processo di deglutizione.                                 

Gli alimenti consigliati per chi soffre di difficoltà a deglutire  

Prima regola per chi soffre di disfagia è non avere paura del cibo! L’ora dei pasti deve, infatti, restare uno dei momenti più piacevoli della giornata.

Per far sì che questo sia possibile, il paziente o i suoi caregiver devono scegliere cibi:

  • compatti, che non si sbriciolano;
  • con una consistenza omogenea, semiliquidi o semisolidi;
  • poco viscosi, in modo da limitare l’attrito con la faringe e l’esofago.

Per assicurare il giusto apporto proteico, è possibile scegliere alimenti specifici, ricchi di nutritivi, sotto forma di purè, budini, bevande gelatinose.

Per scongiurare il rischio di disidratazione, il consiglio è di assumere alimenti a elevato contenuto di acqua, appositamente gelificata. Non bisogna, inoltre, dimenticare di rendere questi cibi belli da vedere e appetitosi: anche l’occhio vuole la sua parte!

Disfagia e nutrizione: 6 regole d’oro per la scelta degli alimenti  

La lista della spesa per il paziente disfagico si fa sempre più chiara. Ricapitoliamo, dandovi 6 regole d’oro da seguire nella preparazione di ogni pasto:

  • Consistenza e scivolosità: è bene rendere gli alimenti omogenei, mettendo da parte i cibi friabili.
  • Apporti nutrizionali: gli alimenti devono essere ricchi di proteine, minerali e vitamine, senza eccessi, secondo il fabbisogno nutrizionale del paziente.
  • Sicurezza igienica: attenzione sempre ai rischi di contaminazioni batteriche; il consiglio è di lavare bene gli strumenti utilizzati in cucina.
  • Facilità nella preparazione: no a pietanze complicate, sì agli alimenti pronti per l’uso, anche in polvere.
  • Scegliere gusti gradevoli e appetitosi: come sempre “l’appetito vien mangiando”, per questa ragione è importante scegliere alimenti gradevoli e di facile digestione.
  • Idratazione: più i cibi sono ricchi d’acqua, meglio è per la corretta idratazione del paziente.

Altri consigli? Sì: mangiate lentamente, a piccoli bocconi, con il tronco in posizione eretta, senza parlare, ma masticando ora da un lato della bocca ora dall’altro. A fine pasto, controllate che non vi siano residui di cibo tra guance e gengive e restate ancora un po’ seduti, per circa 30 minuti, in posizione eretta.

Con questi piccoli e semplici accorgimenti e un po’ di pazienza, riscoprirete tutti i piacevoli che il buon cibo sa dare!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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