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Escherichia Coli in gravidanza: cosa fare?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Dicembre, 2022

Gravidanza ed Escherichia Coli: che fare?

Dr. Gianfranco Blaas, ginecologo


L’Escherichia Coli è uno tra i principali batteri presenti nel colon e nella vagina. Vi sono moltissimi ceppi di batteri, la maggior parte innocua per l’uomo. Alcuni di questi, però, possono causare anche gravi malattie. 

Infatti, pur avendo un ruolo assai comune all’interno del processo digestivo, alcuni ceppi di Escherichia Coli possono essere pericolosi se entrano a contatto con alimenti contaminati, diventando quindi tossigenici. E non sono per nulla rare le infezioni delle vie urinarie provocate dal batterio Escherichia coli, molto spesso anche in gravidanza

Vediamo insieme al dr. Gianfranco Blaas cosa comporta l’Escherichia coli in gravidanza e, soprattutto, come curare e prevenire questa fastidiosa infezione.

Quali sono i sintomi delle infezioni delle vie urinarie?

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Proprio per il suo essere un batterio così comune, non tutti contraggono un’infezione in seguito all’esposizione con l’Escherichia Coli. Ciò, sicuramente, ne rende difficile riscontrare sintomi

Tuttavia, si può manifestare in alcuni casi una sintomatologia comune comprendente:

  • crampi allo stomaco;
  • febbre;
  • diarrea;
  • vomito.

Si può arrivare anche ad avere una diarrea sanguinolenta, a seguito della quale è necessario rivolgersi prontamente a un medico di fiducia. Per lo studio approfondito e l’individuazione dei sintomi si procederà, solitamente, con un’analisi di un campione delle feci, realizzata da operatori sanitari specifici. È facile che ci si possa riprendere in pochi giorni senza necessità di farmaci ma occorre, tuttavia, una discreta prudenza.

Quali sono le cause e i comportamenti a rischio?

Esistono buone norme da rispettare per prevenire i rischi di Escherichia coli nelle urine. È importante:

  • lavarsi sempre le mani con acqua e sapone dopo aver usato o pulito gli ambienti del bagno, dopo aver cambiato pannolini, maneggiato asciugamani o lenzuola sporche e toccato animali;
  • lavarsi sempre le mani dopo aver maneggiato la carne cruda;
  • pulire qualsiasi superficie a contatto con carne cruda con un disinfettante o una soluzione di candeggina e acqua;
  • cuocere bene la carne, in particolare la carne macinata, a 160°;
  • lavare verdure e frutta prima di mangiarle;
  • bere solo latte, succo e sidro precedentemente pastorizzati;
  • evitare di ingerire acqua durante le sedute di nuoto.

Nonostante la maggior parte dei ceppi di Escherichia Coli sia inoffensivo per l’organismo, occorre tuttavia tenere a bada quelli che possono provocare intossicazioni alimentari e diarrea. Tra questi troviamo:

  • E. Coli enteropatogenico (EPEC) – Può causare una diarrea continua, particolarmente presente soprattutto nei paesi con un minore tasso di sviluppo sanitario;
  • E. Coli enterotossigenico – Anch’esso responsabile della diarrea, diffuso nei paesi in cui acqua e alimenti non sono particolarmente sicuri;
  • E. Coli O157:H7 e altri ceppi – In grado di poter provocare diarrea sanguinolenta e problemi nei casi di pazienti con un sistema immunitario già compromesso.

È dunque raccomandabile utilizzare acqua e alimenti di cui si ha certezza circa la provenienza, onde evitare pericolose complicazioni. A ciò va aggiunta la necessità di bere molta acqua, di assicurare una ottima igiene alle zone intime e di evitare saponi e spray eccessivamente profumati.

Si ricorda, inoltre, che vi è la possibilità di contagio anche tramite rapporti sessuali di natura oro-anale con un partner che ha contratto il batterio. Qualsiasi sia la natura del contagio, è importante intervenire nell’immediato, per procedere con la cura contro Escherichia Coli.

Si necessita, soprattutto, molta attenzione soprattutto nei confronti delle donne in dolce attesa: contrarre l’Escherichia coli in gravidanza può essere infatti molto pericoloso e causare danni al nascituro.

È infatti necessario tenere presente che in gravidanza esistono maggiori fattori di rischio di infezione delle vie urinarie. Il primo è rappresentato dall’aumento di volume dell’utero, con la progressiva compressione della vescica ma, soprattutto, degli ureteri: ciò contribuisce a un rallentamento del flusso urinario, che potrebbe determinare un ristagno delle urine, che a sua volta potrebbe causare una infezione delle vie superiori. 

Un secondo fattore di rischio in gravidanza è legato all’aumento del contenuto di zucchero delle urine, per la cosiddetta iperglicemia gravidica.

Non solo. Come le donne in dolce attesa sapranno, in gravidanza è frequente soffrire di stitichezza. Ciò aumenta il rischio della presenza di batteri derivanti dall’intestino: una loro risalita lungo i dotti delle vie urinarie porta ad maggior rischio di contrarre infezioni.

Infine, durante la gravidanza il pH vaginale si modifica proprio per lo stato fisiologico che comporta un aumento dei microrganismi più aggressivi. L’ambiente vaginale diviene così più sensibile all’attacco di batteri e di altri elementi patogeni responsabili delle infezioni urinarie.

È questo il motivo per cui in gravidanza, per evitare ulteriori complicazioni, è bene effettuare un esame delle urine ogni mese, per poter combattere e curare le infezioni delle vie urinarie anche laddove non si manifestassero sintomi chiari. In caso di batteriuria persistente, anche in assenza di sintomatologia, è indicata invece una urinocoltura.

Esistono rimedi naturali per l’Escherichia Coli in gravidanza?

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Sarà ripetitivo, ma è bene non dimenticarlo. Per prevenire la cistite e altre forme di infiammazione alle vie urinarie è importante bere molto. Sarebbero perfetti almeno 2 litri di acqua al giorno, per stimolare la diuresi e permettere un’eliminazione delle sostanze di scarto – tossine e batteri – attraverso la minzione.

Tra i rimedi naturali per la cura dell’Escherichia Coli ricordiamo tutti alimenti che contengono anticianosidi o antocianine, ovvero quei pigmenti naturali che possiamo trovare in molti fiori ma, soprattutto, nella frutta. Mirtillo, ribes, lampone – ad esempio – ne sono particolarmente ricchi.

In particolare, svolgono una azione antiossidante e, soprattutto, proteggono l’endotelio, quel tessuto che riveste internamente vasi sanguigni e mucose. L’effetto benefico del mirtillo rosso è dato anche dal ridurre il pH urinario, ostacolando la proliferazione batterica che potrebbe causare infezioni urinarie. L’uva ursina, invece, ha una forte azione antibatterica mirata all’apparato genitourinario. Entrambi, sono assumibili anche sotto forma di tintura madre in gocce: il dosaggio è solitamente di 40 gocce 3 volte al giorno, per almeno un mese.

Mirtilli e uva a parte, è importante sottolineare che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella determinazione del pH del corpo: per non sfociare in acidosi, si consiglia dunque di limitare i cibi acidi come i prodotti di origine animale, tra cui carne, pesce, uova, latte e latticini. Limitarne il consumo non significa abolire questi alimenti dalla propria dieta, essendo di particolare importanza l’assunzione di proteine “nobili”, soprattutto durante la gravidanza. 

Si raccomanda, inoltre, di ridurre il caffè, gli alimenti piccanti e speziati, così come lo zucchero bianco e gli alcolici. Anche mangiare frutta e verdura, soprattutto a foglia verde, aiuta a mantenere il pH alcalino, aumentando anche la quantità di liquidi corporei. Sbizzarritevi con frullati e centrifugati, ottimi in gravidanza, sia per la mamma sia per il bambino.

I rimedi naturali, però, non si addicono per tutte le casistiche. Nei casi in cui la gravità delle infezione lo consiglia, si ricorre agli antibiotici: dato lo stato di dolce attesta, il vostro medico opterà per la fosfomicina o i nitrofuranici.

L’Escherichia Coli in gravidanza è pericolosa per il feto? Quali sono i rischi?

I pericoli dell’Escherichia Coli in gravidanza per il feto sono legati soprattutto a due fattori:

  1. in primo luogo, vi potrebbe essere una minaccia di parto prematuro legata allo stato di infezione che dalla vescica, attraverso la vagina o viceversa, viene trasmesso anche al contenuto uterino, determinando delle amniotiti o delle infezioni del liquido amniotico.
  2. inoltre, è molto probabile che i neonati nati da madre affetta da infezione da Escherichia coli registrino un peso basso alla nascita, a causa di una infezione della placenta ed annessi.

Quali sono i batteri a cui fare più attenzione in gravidanza?

La causa determinante delle infezioni delle vie urinarie in gravidanza è rappresentata per l’80 % da E. Coli

Nel restante 20% si tratta di altri batteri quali:

  • Klebsiella
  • Enterobacter
  • Proteus M. Pseudomonas
  • Citrobacter
  • Enterococchi
  • Stafilocco Aureo

Vi è infine la pericolosa famiglia degli Streptococchi gruppo β- emolitici che, nel caso la madre ne fosse infetta, potrebbero portare a una sepsi neonatale.

In ogni caso, future mamme, non allarmatevi. Una corretta igiene personale e una buona alimentazioni vi terranno al riparo da fastidiosi batteri!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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