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Perdita di memoria: un sintomo del diabete di tipo 3

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 15 Dicembre, 2017

Diabete di tipo 3: il legame con il morbo di Alzheimer

Fino a poco tempo fa, si distinguevano solo due tipi di diabete. Oggi sappiamo che ne esiste una terza forma: il diabete di tipo 3, recentemente scoperto ma molto più diffuso di quanto si possa pensare. Vediamo di cosa si tratta.

Diabete di tipo 3: di cosa si tratta

Recentemente è stato scoperto che il cervello produce insulina, e che la mancanza di insulina e di glucosio nel sangue in misura significativa è una delle condizioni principali che incide negativamente su vari aspetti della funzione cerebrale, aumentando l’incidenza e la gravità del morbo di Alzheimer e di demenza, una condizione nota come diabete tipo 3. Insomma, l’eccessiva riduzione di insulina è una delle principali condizioni che aumentano l’incidenza e la gravità del morbo di Alzheimer.

Una definizione univoca per il diabete di tipo 3 non esiste né è stata formulata: talvolta, questa tipologia di disturbo viene apostrofata come diabete doppio, molto efficace per descrivere quelle condizioni caratteristiche del diabete di tipo 1 che mostrano inoltre segni di insulino-resistenza.

In particolare, la riduzione dei livelli di insulina si verifica perché gli ADDLs (proteine che interagiscono con i neuroni) distruggono i recettori dell‘insulina localizzati nel cervello, rendendoli “insulino-resistenti”.

È, dunque, plausibile che, la perdita della memoria, si verifichi proprio a causa della carenza di insulina. Pertanto, la presenza di corrette quantità di insulina può prevenire o rallentare la perdita di memoria nei soggetti affetti dal morbo di Alzheimer, proteggendo le sinapsi che stimolano la memoria e i processi cognitivi.

Diabete e Alzheimer: ecco il legame

Proprio per questo, il diabete di tipo 3 è ritenuto un diabete specifico del cervello, che stringe una forte relazione con l’Alzheimer. Pare infatti che il diabete di tipo 3 aumenti il rischio di malattia di Alzheimer, fino al 65%. Nonostante questa evidenza, è inutile dare il legame per certo: gli studi sono ancora in corso e servono sicuramente maggiori ricerche per comprendere il il legame diabete-Alzheimer.

È stata però già individuata una nuova molecola, capace di stimolare una proteina recettore dell’insulina, che può aiutare nel trattamento del diabete di tipo 3 e, quindi, per bloccare la malattia di Alzheimer e le diverse forme di demenza.

Si pensa che il 5-10% di tutti i diabetici nelle popolazioni occidentali sia, in realtà, affetto da diabete di tipo 3. Ma secondo lo studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care, solo nel 3% delle persone con diabete di tipo 3 vi è una diagnosi corretta.

Uno dei ricercatori coinvolti nello studio, il dr. Andrew McGovern dell’Università del Surrey ha spiegato che questo nuovo tipo di diabete è causato da danni, di natura infiammatoria, al pancreas e può essere estremamente difficile da trattare. Non solo può compromette la capacità del pancreas di produrre insulina, ma impedisce anche di produrre enzimi chiave necessari per la digestione del cibo, insieme ad altri importanti ormoni.

Quanti tipi di diabete conosciamo?

Purtroppo, come tutti i tipi di diabete, anche quello di tipo 3 dura tutta la vita: solo se diagnosticato con precisione, può essere trattato correttamente. Mentre il diabete di tipo 3 è una scoperta piuttosto recente, da sempre conosciamo il diabete di tipo 1, il diabete di tipo 2 ed il diabete gestazionale.

Il primo, il diabete di tipo 1 (insulino-dipendente), si verifica quando il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule produttrici di insulina situate nel pancreas. Senza la quantità sufficiente di insulina, i livelli di zucchero nel sangue del corpo non possono essere controllati. Si pensa che questa patologia, come tutte quelle autoimmuni, abbia un origine multifattoriale e che, tra i diversi fattori che concorrono all’insorgenza della malattia, la predisposizione genetica giochi un ruolo cruciale.

Il diabete di tipo 2 (insulino-resistente) è molto più comune. Si manifesta quando il corpo non produce abbastanza insulina o quando le cellule del corpo non reagiscono all’insulina. Ancora una volta, i livelli di zucchero nel sangue non possono essere controllati. A differenza del tipo 1, tuttavia, questa varietà è influenzata dal peso, dall’età e dal corredo genetico.

Il diabete gestazionale, che può verificarsi durante la gravidanza, ed una condizione temporanea legata all’insulino-resistenza. Insomma, i tipi di diabete sono tanti: ma attenzione anche a quello di tipo 3!

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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