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Il recupero delle funzionalità del polso, dopo la frattura del radio

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 22 Luglio, 2016

Rottura del polso e fisioterapia

In cosa consiste il processo di guarigione del polso?

Le fratture distali che interessano la zona del radio, noto come polso, possono essere di tipi diversi e diversi sono anche i modi in cui le persone rispondono alle svariate terapie. Ecco perché è complesso prevedere lo sviluppo del processo di guarigione.

In generale, la maggior parte delle fratture causa un dolore intenso durante le prime 48 ore, che tende a diminuire gradualmente nell’arco di un mese.

Come si può alleviare il dolore al polso?

Spesso, per alleviare il dolore nella maggior parte dei pazienti è sufficiente:

  • applicazione di impacchi di ghiaccio;
  • elevazione, ossia tenere il braccio sopra il livello del cuore;
  • trattamento farmacologico, a base di antinfiammatori, in particolar modo ibuprofene in combinazione con paracetamolo. In caso di dolore acuto, potrebbe essere necessario un narcotico per i primi giorni.

Inoltre, è importante che gesso e stecche restino asciutti e che le incisioni chirurgiche siano medicate spesso per cinque giorni o fino alla rimozione dei punti di sutura.

Cosa avviene dopo la guarigione?

In genere, il recupero della funzionalità del polso è totale e i pazienti possono ritornare a svolgere le loro normali attività quotidiane nel giro di diverso tempo.

È difficile stabilire con esattezza la procedura che si segue dopo la guarigione, tuttavia è possibile generalizzare. Il gesso può essere rimosso dopo 4-6 settimane. Se necessario e consigliato dal medico, il paziente può iniziare la fisiokinesioterapia, dopo pochi giorni dall’intervento o appena si rimuove il gesso.

Generalmente la ripresa è scandita come segue:

  • dopo un mese o due al massimo è possibile svolgere attività di tipo leggero, come nuoto o esercizi per gli arti inferiori in palestra;
  • dopo due mesi inizia a passare gradualmente la rigidità al polso, presente dopo la rimozione del gesso;
  • da tre a sei mesi dopo l’infortunio, è possibile riprendere con le normali attività sportive come sci o calcio;
  • dopo sei mesi è previsto un recupero completo delle funzionalità;
  • nei due anni successivi all’intervento, può persistere dolore o rigidità al poso, specie se il paziente è anziano, ha l’artrosi o ha subito un trauma particolarmente grave.

Che genere di riabilitazione necessita una frattura distale del radio?

Per guarire più velocemente dalla frattura, il paziente si può sottoporre alla magnetoterapia, che tende a ridurre i tempi di recupero fino al 50%.

Inoltre, dopo la rimozione del gesso è necessario eseguire diversi esercizi per recuperare i movimenti di rotazione, come pronazione e supinazione dell’avambraccio, che sono anche i movimenti principali necessari allo svolgimento delle attività di tutti i giorni, come vestirsi, mangiare, guidare, lavorare, aprire bottiglie e via dicendo.

Infine, è importante ricordare che la fisioterapia non interessa solo il polso, ma anche le dita della mano, perché una frattura ne causa una forte rigidità.

Cos’è la magnetoterapia?

La magnetoterapia consiste nell’utilizzo dei campi magnetici, a bassa frequenza, o nelle emissioni elettromagnetiche complesse ad alta frequenza, a scopi curativi e riabilitativi.

Le onde elettromagnetiche possono essere di due tipi:

  • ionizzanti;
  • non-ionizzanti, comprese tra 10 MHZ e 300 GHZ, impiegate nella magnetoterapia, a frequenza e intensità molto basse, non vengono assorbite dai tessuti, ma ne influenzano la bio-fisica.

Quali sono i campi di applicazione delle onde elettromagnetiche?

Le onde elettromagnetiche sono impiegate a scopi terapeutici per:

  • artrosi
  • periartriti, come tendiniti ed epicondiliti
  • pseudoartrosi, ossia in presenza di ritardo di consolidamento tra fratture e complicazioni
  • innesti ossei
  • artrodesi vertebrali lombari
  • osteoporosi
  • necrosi ossee avascolari
  • prevenzione di infezioni della protesi d’anca
  • malattie del collageno
  • traumi muscolo-tendinei
  • nevralgie post-erpetiche
  • edemi
  • ematomi
  • riabilitazione vescicale
  • recupero da lesioni dovute a radioterapia
  • riequilibrio sonno veglia
  • ringiovanimento cutaneo

Esistono delle controindicazioni per la magnetoterapia?

Un paziente portatore di pacemaker, protesi metalliche e dotate di circuiti, le donne in gravidanza e i bambini non possono sottoporsi alla magnetoterapia. Le protesi di ultima generazione, per esempio in titanio, non sono d’ostacolo alla magnetoterapia.

Pensi di aver bisogno della magnetoterapia? Parlane con il tuo medico! A volte questo genere di terapia non viene prescritta perché si ritiene che i suoi effetti non siano di valore apprezzabile. Tuttavia, esistono diversi studi che hanno evidenziato l’importanza della magnetoterapia.

E tu hai mai fatto la magnetoterapia? Ti sei mai rotto il polso? Scrivici nei commenti la tua esperienza e ricorda, se sei interessato all’argomento, seguici ogni settimana.

Da settembre, su Pazienti.it sarà disponibile un nuovo servizio di prenotazione di visite fisioterapiche a domicilio. Per informazioni, scrivici a info@pazienti.it o contattaci al numero 02-92852181.Vi aspettiamo!

 

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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