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Gli esercizi per la riabilitazione della spalla

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Ultimo aggiornamento – 19 Luglio, 2016

Esercizi per la spalla.

L’articolazione della spalla è una delle più complesse del nostro corpo: unendo l’omero con scapola e la clavicola, ci permette di coordinare i movimenti del braccio con quelli del busto. All’organizzazione complessiva della struttura contribuiscono poi anche numerosi muscoli e legamenti. Nonostante la complessità, la resistenza e i movimenti precisi che questa articolazione ci permette, la spalla può spesso andare in contro a rotture, lesioni e fratture.

Più frequenti negli anziani, dovute soprattutto a processi di atrofia e osteoporosi, e negli sportivi, fratture, lussazioni e anche problemi di minor entità richiedono un lungo percorso di riabilitazione da svolgere sia a casa sia sotto la supervisione di fisioterapisti ed esperti. Vediamo insieme le tecniche più utilizzate.

L’anatomia della spalla

La spalla è un’articolazione complessa, il cui scheletro osseo è in realtà formato da due articolazioni più semplici: l’articolazione gleno-omerale, tra scapola e omero, e l’articolazione acromion-claveare, tra scapola e clavicola.

L’impalcatura ossea, rivestita da delle capsule di tessuto connettivo, è poi supportata da legamenti e numerosi muscoli, che nell’insieme formano quella che prende il nome di “cuffia dei rotatori”. L’articolazione permette movimenti di elevazione e flessione dell’intero arto superiore, ma anche di abduzione, cioè allontanamento dal busto, e il suo contrario, l’adduzione; consente anche di ruotare l’avambraccio rispetto al braccio.

Gli esercizi per la riabilitazione della spalla

L’utilizzo della fisioterapia nella riabilitazione della spalla ha come scopo principale il recupero della funzionalità complessiva dell’articolazione, sia nella sua forza che nella sua flessibilità: queste due caratteristiche vengono spesso perse dopo traumi alla spalla, che diventa rigida e perde forza rendendo spesso difficile per i pazienti svolgere anche attività banali, come riporre qualcosa su uno scaffale o indossare una camicia.

Nonostante i progressi notevoli che si possono ottenere con la fisioterapia spesso nei pazienti più anziani il recupero totale delle funzioni della spalla è complesso e quasi mai raggiungibile, ma l’utilizzo della fisioterapia è molto utile per alleviare e risolvere il dolore che può derivare da lesioni alle varie strutture in modo da recuperare una buona funzionalità per svolgere le attività quotidiane con semplicità.

Tra i più semplici e più utilizzati esercizi troviamo gli esercizi di oscillazione della spalla, raccomandati spesso anche ai più anziani che non richiedono sforzo e possono essere svolti ovunque.

  • A sedere o in piedi, oscillare il braccio avanti ed indietro con movimenti lenti e non troppo ampi, da ripetere per 5 minuti 2/3 volte al giorno. Una variante di questo esercizio che aiuta a recuperare la mobilità laterale prevede di oscillare il braccio avanti e indietro facendo compiere dei piccoli cerchi, una volta in senso orario e una in senso antiorario.
  • Piegare il gomito a 90° tenendo il braccio attaccato al fianco e spingere verso l’esterno contro una resistenza spingendo per 5/6 secondi per poi fare una piccola pausa. Da ripetere circa 10 volte: potete farvi aiutare da qualcuno o semplicemente appoggiarvi a contrasto con un muro.

Una volta superata la fase più dolorosa e più limitante del problema, sempre sotto suggerimento di un fisioterapista, potrete iniziare a usare dei piccoli pesi durante gli esercizi e a intervenire su movimenti più complessi tra cui:

  • Rotazione della spalla: in piedi a schiena dritta con il gomito piegato a 90° attaccato al fianco e l’avambraccio parallelo al pavimento, muovere la mano verso la pancia e tornando indietro spostare la mano verso l’esterno. Questi movimenti devono essere eseguiti tutti lentamente, senza arrivare al punto di sentire dolore; 10 movimenti da ripetere 2/3 volte al giorno, aiuteranno i muscoli rotatori a ritrovare forza ed elasticità.
  • Con l’aiuto di corde elastiche, dalla posizione di partenza in piedi e a schiena dritta prendere l’elastico ancorato ad una parete o ad un supporto di fronte a voi tendendo le braccia e tirarle poi indietro come per avvicinarle al corpo, mantenendole piegate ad angolo retto, e tornare poi alla posizione iniziale. Fare attenzione a non portare troppo indietro le braccia, senza superare le spalle, per non creare ulteriori danni all’articolazione. Questo esercizio ripetuto 2/3 volte al giorno per 10 ripetizioni è utile soprattutto per i muscoli anteriori della spalla.
  • Altro esercizio utile è una variante dell’esercizio precedente che prevede di fissare l’elastico sotto al piede con una estremità e con la schiena leggermente piegata in avanti tendere l’elastico dall’altra estremità.

Tutti questi esercizi, e numerosi altri che possono essere utilizzati per recuperare la funzione della spalla, possono essere estremamente utili se svolti correttamente e in base alla propria situazione. Fate sempre riferimento a un professionista e seguite le indicazioni del vostro fisioterapista che saprà consigliarvi al meglio per evitare ulteriori danni alle vostre spalle.

Se siete interessati all’argomento, seguiteci ogni settimana. Da settembre, su Pazienti.it sarà disponibile un nuovo servizio di prenotazione di visite fisioterapiche a domicilio. Per informazioni, scriveteci a info@pazienti.it o contattateci al numero 02-92852181.

Vi aspettiamo!

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Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina
Scritto da Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Sono una studentessa di medicina, da sempre appassiona del corpo umano e con una grande passione per la letteratura; concilio questi due grandi amori qui su Pazienti.it, cercando con la scrittura di promuovere la salute, con un'attenzione particolare alla prevenzione.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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