icon/back Indietro Esplora per argomento

Il caldo non ti fa dormire? Prova così

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 02 Luglio, 2018

dormire in estate: rimedi naturali

Dormire è una pratica fondamentale per permettere al nostro corpo di rigenerarsi dalla fatica e dalle tossine accumulate durante il lavoro svolto nell’arco della giornata.

Assicurarsi le giuste ore di sonno quotidiane non è affatto tempo sprecato. Anzi! È un momento prezioso per mantenere il corpo e la mente in buona salute. Quindi, cosa fare quando la calura estiva proprio non ci vuole far dormire?

Quanto dormire (e perché è fondamentale farlo)

La quantità di sonno necessaria per riposare bene può variare da persona a persona ma, solitamente, un adulto ha bisogno di circa 7 ore di sonno per far rigenerare adeguatamente l’organismo e il sistema nervoso centrale. Sfortunatamente, ci sono molte persone che non riescono a dormire a sufficienza, e la stagione calda, con le tipiche notti torride e umide, può peggiorare la situazione anche per coloro che godono di un buon sonno.

La buona notizia è che esistono vari rimedi naturali per dormire e favorire il rilassamento e il riposo della mente, nonostante le elevate temperature dell’ambiente esterno non favoriscano le condizioni di benessere adeguate per mettere a riposo l’organismo.

Quando non riusciamo a dormire bene, tutto il nostro corpo ne soffre, ma anche la mente: molte persone con problemi di insonnia, infatti, mostrano carenze nella capacità di concentrazione durante la giornata, e vi sono statistiche allarmanti che riguardano il tasso di persone che, a causa della mancanza di sonno, si addormentano mentre sono alla guida.

Il primo accorgimento da tenere sempre presente è il fatto che una buona prevenzione attuata seguendo uno stile di vita regolare, fatta salva qualche eccezione, è il metodo migliore per assicurarsi un buon riposo durante la notte: consumare cene leggere, senza appesantirsi prima di andare a coricarsi, bere molta acqua durante la giornata, evitare bevande stimolanti per il sistema nervoso come quelle a base di caffeina, ma anche di guaranà, ginseng e mate, almeno a partire da metà pomeriggio, e non eccedere in bevande alcoliche la sera, sono tutte buone regole da seguire per un sonno regolare.

In aggiunta ad uno stile di vita senza eccessi, andiamo a scoprire più in dettaglio quali sono i rimedi naturali per dormire bene in estate.

Dormire in estate diventa un incubo? Ci sono dei validi alleati del sonno

  1. Calcio – Proprio così. Secondo L’European Neurology Journal, i livelli di calcio nel sangue risultano avere un picco durante la fase REM (Rapid Eye Movement) del nostro sonno. Questo significa che se non raggiungete mai la fase REM durante il riposo notturno, la causa potrebbe essere una carenza di calcio. I ricercatori che hanno portato avanti questo studio affermano che questo minerale aiuta le cellule cerebrali a utilizzare l’aminoacido triptofano, essenziale per la produzione della melatonina, una sostanza naturale con un ruolo chiave nel nostro ritmo circadiano e nell’induzione della sonnolenza. Quindi, bere un buon bicchiere di latte di capra prima di dormire potrebbe assicurare il giusto apporto sia di calcio sia di magnesio, dal momento che funzionano entrambi al meglio se assunti contemporaneamente.
  2. Magnesio – Se avete problemi a prendere sonno, può essere a causa di una carenza di magnesio. Vari studi hanno infatti dimostrato che i più elevati valori di magnesio sono associati a una induzione più efficace del sonno profondo, soprattutto quando questo minerale viene assunto insieme al calcio, per favorirne l’assorbimento. Perciò, in aggiunta al buon bicchiere di latte di capra alla sera, per chi ha difficolta a dormire nelle calde notti estive, è consigliabile assumere alimenti come gli spinaci, semi di zucca, banane o anche cioccolato fondente, essendo tutti ricchi di magnesio.
  3. Olii essenziali – Come è ormai noto a molti, gli olii e le essenze naturali ricavati da vari tipi di piante e semi, costituiscono un buon rimedio naturale per quasi tutti i disturbi all’organismo associati a carenze o squilibri fisiologici, e l’insonnia certo non poteva non essere annoverata fra questi. Inoltre, al contrario dei farmaci di origine chimica di sintesi prescritti dal medico, questi rimedi non causano effetti collaterali di sorta e sono perciò sicuri. Uno studio pubblicato su Complementary Therapies in Clinical Practice è stato condotto su pazienti affetti da cancro, in particolare un gruppo specifico di pazienti che condivideva seri disturbi del sonno e difficoltà a riposare bene, proprio per comprendere meglio quale tipi di aromaterapia con olii essenziali potesse risultare davvero efficace nel favorire il rilassamento e il giusto riposo, per alleviare le preoccupazioni e le sofferenze di questi soggetti. Sono stati somministrati loro degli aromasticks per un periodo di 13 settimane: dei partecipanti, il 94% ha affermato di averli effettivamente utilizzati, e fra questi, il 92% ha dichiarato di averli trovati efficaci e di voler continuare ad usarli come terapia per prendere sonno. In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato olio di bergamotto e olio di lavanda, in combinazione con sandalo, incenso e mandarino.
  4. Frutto della passione – Il frutto della passione possiede numerose proprietà benefiche per la salute, ormai note anche alla comunità medica. In particolare, sono state studiate le sue capacità di sedare l’ansia, donando nuova calma e rilassamento psico-fisico. Spesso, l’insonnia o la capacità di usufruire di un sonno soddisfacente, sono dovute all’ansia e alla presenza di pensieri opprimenti e preoccupazioni che ci tengono svegli, impedendo al cervello di “spegnersi” per entrare nella fase di sonno. Studi clinici hanno dimostrato che il frutto della passione è in grado di ridurre i livelli di ansia, al pari della benzodiazepina, che deve essere assunta secondo una prescrizione medica. Uno studio della durata di 4 settimane, effettuato su pazienti affetti da disturbo d’ansia generalizzato, ha comparato l’efficacia del frutto della passione con quella del popolare farmaco ansiolitico: mentre l’oxazepam ha avuto una maggiore rapidità di azione rispetto al frutto, i due rimedi si sono mostrati equivalenti in termini di efficacia, anzi, il frutto della passione, in quanto rimedio naturale, si è mostrato privo dei fastidiosi effetti collaterali portati, invece, dal farmaco, come sonnolenza durante le ore di lavoro.
  5. Radice di valeriana – La radice di valeriana è una pianta che possiede numerose proprietà benefiche e guaritrici, ed è conosciuta, in particolare, per i suoi effetti calmanti e sedativi. La possiamo facilmente trovare in combinazione con la camomilla, la melissa e la passiflora negli infusi. La valeriana agisce incrementando i livelli di acido gamma-aminobutirrico (GABA) nelle cellule cerebrali, favorendo il rallentamento dell’attività neuronale nel cervello e risultando, quindi, in un effetto calmante per l’intero sistema nervoso centrale. Il GABA, infatti, agisce bloccando i segnali cerebrali che inducono l’ansia e l’allerta, eliminando quindi i suoi effetti negativi sul riposo notturno. Se non siete appassionati di tè o infusi, potete tranquillamente ripiegare sulla radice di valeriana in capsule, che possono essere acquistate in molte erboristerie o supermercati.

Che dire? Provare per credere!

Condividi
Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Simona Soldi | Biologa
Simona Soldi | Biologa
in Salute

40 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat