Dr. Domenico De Felice, oculista.
Vi è mai capitato di vedere dei punti mobili più scuri, come delle mosche? Se sì, niente paura: si tratta del fenomeno delle miodesopsie, o mosche volanti.
Abbiamo chiesto al dr. Domenico De Felice, oculista, qualche spiegazione in più.
Cosa sono le mosche volanti?
Le vere e proprie “mosche volanti” sono opacità vitreali sicuramente da ricondursi all’invecchiamento: una degenerazione delle molecole di acido ialuronico che sostengono le fibrille di collagene dello stato gelatinoso del vitreo è legata all’età ed è dimostrato che, durante la vita, il vitreo va incontro a una liquefazione progressiva, che può portare le fibrille di collagene a coalescere in fibre vere e proprie, che costituiscono le opacità vitreali che vediamo.
Quali sono le cause delle miodesopsie?
Esistono almeno due cause di “mosche volanti”. Una è riferibile al fenomeno degenerativo sopra descritto del tutto benigno mentre il secondo è collegabile al distacco posteriore del vitreo che si scolla dalla retina alla quale è normalmente adeso, portando a una fluttuazione delle fibre vitreali che in questo caso vengono percepite in modo acuto e netto.
È una condizione preoccupante che tende a degenerare?
I veri e propri corpi mobili vitreali generalmente non portano a nessuna condizione degenerativa ulteriore, mentre il distacco posteriore del vitreo può creare, nel suo staccarsi dal piano retinico, delle piccole trazioni fino a rotture della retina che vanno assolutamente esaminate e trattate con il laser per evitare che possano portare a distacco della retina.
A volte, il punto di distacco del vitreo è in relazione a piccoli vasi retinici. In questo caso, si possono avere emorragie vitreali corrispondenti con o senza rottura della retina.
Generalmente, queste trazioni si presentano sotto forma di lampi di luce che vanno attentamente valutati con visita oculistica del fondo oculare in dilatazione.
Quali terapie seguire per le miodesopsie?
Le mosche volanti benigne e il distacco di vitreo non trazionale non hanno nessuna terapia utile, pur essendoci in commercio diversi “integratori” che vengono usati come adiuvanti.
Poiché il vitreo è costituito in massima parte da acqua è buona norma bere acqua in maggior quantità in modo da fluidificare maggiormente le fibrille per renderle meno evidenti.
Ma la terapia assolutamente efficace è “il tempo” in quanto il nostro sistema centrale le riconosce come proprie e non le noterà più.
Occorre quindi “giocare” con questi piccoli oggetti, sotto forma di mosche o filamenti, che verranno visti principalmente alla luce o su fondi chiari in quanto proiettati sulla retina che li evidenzia.